Medicine da Madama Chips

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«Haejung, vai in infermeria» Taeyong si girò verso la ragazza, lasciata indietro appena usciti dalla Sala Grande.
Haejung scosse la testa e continuò a camminare.

«La porto io.» Mark si fece avanti e prese la mano dell'amica, sorridendole.
Haejung scosse di nuovo il capo «non voglio andarci».
Mark fece finta di non ascoltarla e spostò lo sguardo sugli altri «voi andate nel frattempo».

Quando furono soli, la serpeverde sbuffò al venir trascinata dal ragazzo «Non ho bisogno di Madama Chips, sono solo stanca. E questo non si può curare con nessuna pozione» disse Haejung, ma Mark la guardò dall'alto mentre saliva le scale «Credo invece qualcosa possa farlo. Ha studiato medicina, insomma qualcosa saprà.»
«Dovrei raccontarle di...» la serpeverde lasciò la frase a metà, non riuscendo a continuare.
Mark annuì «Pensi di potercela fare?»
«Non voglio farlo» mormorò la giovane e Mark le accarezzò la mano che ancora stava stringendo «per favore, fallo per te stessa.»

L'infermeria si parò davanti i loro occhi e Haejung fece qualche passo indietro quando si rese conto che Mark avesse lasciato la propria mano.

Mark si voltò e notò l'orrore e la paura aleggiare sul volto dell'amica. «Haejung, vieni, dai.»

«Perché mi costringete tutti a fare cose che non voglio?» chiese Haejung, anche se non sembrava una domanda ma più un pensiero che lei stessa non capiva.
«Io ti sto aiutando» cercò di farle sapere Mark, ma Haejung non si fidava «non ti credo»

Mark rimase spiazzato da quella risposta, erano amici da anni e sembrava impensabile che Haejung non si fidasse.
Non gliene fece una colpa, non sapeva quali fossero i pensieri della ragazza e ultimamente aveva passato molto.

Madama Chips, sentendo delle voci provenire dall'esterno, uscì dalla stanza adibita ad infermeria.
Guardò i due giovani e chiese a Mark cosa fosse successo.
Il ragazzo prese nuovamente la mano di Haejung e guardò la ragazza per qualche istante, poi si girò verso l'infermiera «può aiutarci, per favore?»

Anche se titubante, Haejung lasciò che Mark la portasse all'interno e la facesse sedere su un lettino vuoto.
L'intera infermeria era vuota, dopotutto era la prima settimana dopo le vacanze di Natale.

«Allora, cosa vi porta qui?» domandò la signora, guardando la ragazza seduta sul letto con la testa abbassata.
Mark sospirò «vorrei che glielo dicesse lei» ma Hajeung scosse la testa «non voglio stare qui e lei sicuramente non saprà come aiutarmi»

Mark notò una punta di disprezzo nella voce dell'amica; alla fine il solito carattere sarebbe sempre tornato a galla.

«Se non mi spiega la situazione, non sapremo mai se posso aiutarla o no.» rispose cordiale Madama Chips, e Mark alzò il volto della serpeverde con entrambe le mani «parla, può aiutarti.»

Haejung si girò verso la signora; un sorriso caldo e cordiale era fisso sul viso segnato dall'età e la ragazza pensò se anche lei fosse come Yuta.
Se anche lei nascondesse altro, sotto la personalità frizzante e la gentilezza.

«Mi dispiace, non ce la faccio proprio» distolse lo sguardo e singhiozzò, quando le lacrime caddero sui jeans lasciando delle macchioline umide.

Madama Chips annuì e chiamò Mark con lei, avviandosi verso il mobiletto dei medicinali.
Li controllò a fondo e ne prese uno, dal colore blu mare «falle bere questo: due cucchiaini al giorno, allevia il dolore.»
Mark la ringraziò e Madama Chips continuò «deve parlarne con qualcuno, le farà bene sfogarsi, è importante»
«Grazie» sorrise il ragazzo, tornando da Haejung.

La serpeverde nel frattempo si era asciugata le lacrime e stava dando un'occhiata alle pareti grigie dell'infermeria.
Mark arrivò a dirle che potevano andare, e che Madama Chips le avesse dato un medicamento liquido.

Qualche piano più sotto, Haejung trovò Jaemin ed Donghyuck parlare tra di loro.
Si fermò prima di essere vista e bloccò Mark per una spalla «andiamo via, passiamo da un'altra parte»

Mark sapeva avrebbero incontrato i due grifondoro, perché quel pomeriggio aveva parlato col proprio ragazzo e Donghyuck l'aveva scongiurato di farli vedere senza che Haejung lo venisse a sapere.

«Haejung non puoi evitarlo a vita. Prima o poi dovrai parlargli, lo sai vero?» sussurrò Mark, guardandosi dietro per capire se i due si fossero accorti della loro presenza.
Jaemin e Donghyuck stavano guardando, in quel momento, le persone al piano di sotto appoggiati alla ringhiera del corridoio.
Mark portò Haejung dietro ad una statua quando appurò di non esser stato visto.

«Gli parlerò quando sarò guarita. Tornerà tutto come prima, devo solo prendere la medicina di Madama Chips» spiegò Haejung, sotto lo sguardo sbigottito di Mark che scosse la testa «non funziona così»

Haejung lo guardò confusa «la medicina ha effetti collaterali?»
«La medicina allevia il dolore, ma i tuoi pensieri torneranno quando l'effetto svanirà.»

Fece una pausa perché non credeva che la ragazza avesse afferrato bene il concetto «Haejung, non c'è un modo per liberarsi di quello che ti è successo. Il tempo farà il suo lavoro, ma tu devi farti coraggio e affrontare il tuo ragazzo»
«È così difficile capire che non voglio?» alzò le braccia in aria e poi le lasciò cadere con disperazione lungo i propri fianchi.
Mark non voleva obbligarla a fare nulla, così lasciò perdere le proprie convinzioni e uscì da dietro la statua.

Haejung non vide Jaemin al posto di prima e sospirò tranquilla nel sapere che non l'avrebbe incontrato.

Ma un nome la fece fermare e maledisse il grifondoro che aveva parlato.
Mark si girò sorridente nel sentire il fidanzato chiamarlo, e poco dopo Haejung fu costretta a ricambiare il saluto di Jaemin, con un flebile «ciao»

«Dove stavate andando?» domandò Jaemin, appoggiandosi al muro mentre guardava Haejung.
Lei puntò i propri occhi su quelli di Mark, lasciandogli la parola ma il serpeverde non sapeva se dir la verità fosse giusto nei confronti di Haejung, per cui scosse la testa.

La giovane scrollò le spalle, rispondendo dunque al ragazzo «siamo stati in infermeria, mi gira la testa e sono stanca» si portò una mano sulla fronte ma accennò comunque ad un sorriso.

Jaemin si staccò dal muro e poggiò le proprie mani sulle tempie della ragazza, cercando di capire se avesse la febbre «non sembra scotti, forse hai una leggera influenza» dedusse e Haejung annuì.

«È per questo che mi stai evitando?» chiese Jaemin e Haejung scosse la testa «non ti sto evitando»

Mark e Donghyuck si erano allontanati, forse volevano un po' di privacy o forse volevano lasciarla agli altri due.
Così Haejung si ritrovò a maledire l'amico per averla portata lì, sperò di non trovare Yuta da un momento all'altro e pregò affinché Jaemin credesse a quelle idiozie sulla stanchezza e l'influenza.
La testa le stava scoppiando e non aiutava l'incessante parlare di Jaemin che si bloccò quando non udì risposta. Solo allora notò Haejung con la testa china verso il pavimento; a pensare a troppe cose insieme senza trovare anche un'unica soluzione.

Jaemin l'abbracciò di slancio.
Le parole non erano servite ma magari quel contatto avrebbe aggiustato qualcosa all'interno della serpeverde.
Haejung si immobilizzò sul posto, non alzò le braccia e non ricambiò la stretta «Per favore, lasciami. Mi stai soffocando»

E in effetti era così, Haejung si sentì il respiro mancare appena Jaemin la cinse, e quando poggiò le mani sulla schiena della ragazza, lei trattenne il respiro e fece pressione sul suo petto con i propri palmi per allontanarlo.

Haejung lo guardò per un secondo, poi prima che il grifondoro potesse parlare, scappò via.




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Holaaa
Buondì ☀️
Spero il capitolo vi piaccia, commenti e stelline❣️

Al prossimo!

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora