Dovere dell'elfo

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Haejung si stava sorbendo i lamenti di Jaehyun, furioso perché voleva colpire Renjun ma la maledizione era rimbalzata sul tassorosso.

«Dai, comunque è morto un mezzosangue» cercò di calmarlo Taeil, ma Jaehyun sbuffò «Ma capite che non era quello che cercavo?»

«Almeno l'incantesimo è finito su lui. Pensa se avessi ucciso uno degli altri ragazzi» parlò Haejung e Jaehyun schioccò le dita, incredulo «Ecco! Questo è il punto!»

Haejung avrebbe voluto lanciargli una maledizione senza perdono; lei aveva fatto tanto per proteggerli ed adesso Jaehyun voleva ucciderli.
Sarebbe finito lui nell'altro mondo, se avesse toccato Jaemin od uno dei suoi amici.

Johnny si alzò scuotendo la testa, andandosene prima che Jaehyun potesse continuare ad urlare o sparare stronzate.

Il moro non se ne accorse e continuò il discorso «Vi ho detto che erano in quattro a parlare, quindi perché la mia maledizione è finita su un sangue sporco e non sugli altri due, di cui comunque uno è mezzosangue?»

Haejung fece finta di pensarci ma Taeyong rispose al posto suo «Semplicemente è stato un caso. E tu sei molto fortunato» dichiarò, ed Haejung insieme a Taeil si ritrovarono d'accordo col ragazzo.


La mattina dopo, essendo la prima domenica del mese, gli studenti avevano diritto ad un'uscita ad Hogsmeade.

Jaemin uscì euforico dalla sala comune: avrebbe chiesto alla propria ragazza se avesse voluto fare una passeggiata con lui in villaggio.
Sperò acconsentisse, o tutta la gioia sarebbe sfociata via.

Aveva concluso con i suoi amici, inoltre, che non avrebbero detto a nessuno di quello che Silente aveva raccontato loro.
Nonostante fosse impaziente di dirlo ad Haejung, avrebbero prima scoperto chi ci fosse dietro la pozione e l'incantesimo.

I grifondoro entrarono nella Sala Grande, praticamente vuota alle 9.00 del mattino.
Jaemin non vide Haejung, mentre si girava a guardare il tavolo dei serpeverde, e con disinvoltura continuò a camminare verso il proprio posto.

Quando si sedette accanto a Chenle, notò che Jeno era rimasto un po' indietro a parlare con la ragazza che aveva già visto la volta scorsa.

Si era dimenticato di chiedergli chi fosse, anche se qualche volta l'aveva vista in Sala Comune.

Chenle volse lo sguardo dove l'aveva Jaemin ed indicò con un veloce cenno del capo i due grifondoro «Chi è lei?»
Jaemin distolse gli occhi dall'amico e della bionda, spostandolo sul ragazzo accanto «Non lo so, volevo chiederglielo già da un po' a dire il vero.»

Chenle non demorse, intento a sapere chi fosse colei che avesse la pazienza di ascoltare Jeno, domandò a Jisung
«Ji, sai chi é la ragazza che sta parlando con Jeno?»

Jisung alzò lo sguardò dalla tazza di tè e lo posò fugacemente sui ragazzi incriminati «Credo si chiami Kang Yeeun. Me l'ha detto una volta ma l'ho dimenticato» scrollò le spalle indifferente e Renjun ridacchiò «È Jang Yeeun, del settimo anno.» confidò agli altri e Chenle emise un lungo «Ahhh» sorpreso.

Jaemin tornò a guardare Jeno, che era in procinto di raggiungere i propri amici.

Donghyuck cercò di spiarli da dietro la spalla di Renjun e Chenle non riuscì a trattenere le risa.

Alla fine si ricomposero e fecero finta di nulla, quando Jeno si sedette ed iniziò a magiare.


Haejung entrò nella guferia del castello, cercando il proprio gufo bianco.

Il maestoso uccello era nella propria tana, come tutti gli altri, ritagliata nel legno di quercia di cui era fatta l'intera stanza.
La targhetta d'orata ove inciso il nome 'Milos', splendeva grazie ai deboli raggi del sole.

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora