A Perth, Scozia

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Il 30 dicembre Jaemin si fermò davanti l'abitazione di Renjun.

La passaporta che l'amico aveva messo a disposizione distava solamente pochi metri dalla casa, e Jaemin arrivò subito al luogo d'interesse.

Qualcuno lo chiamò da dietro e, quando si girò, vide Jisung camminargli incontro.

«Ehi Ji» lo salutò, e l'altro gli fece un veloce cenno col capo.

«Hai suonato?» domandò dunque Jisung e Jaemin scosse la testa, girandosi verso il campanello e premendolo.

La casa di Renjun era accogliente, calda ed aveva degli strani accessori che facevano sempre sorprendere Jaemin.
Gli piacevano le case babbane, perché erano diverse da quelle dei maghi.
E gli piaceva la casa di Renjun, perché la mamma cucinava buonissime pietanze ed il padre parlava del proprio lavoro come dentista.

Rejnun viveva in Scozia, a Perth.
La città non aveva molti abitanti, forse non c'era nemmeno un mago -a parte Renjun- ma nella sua tranquillità sapeva essere affascinante.
Le case in Scozia erano diverse, e Perth non era una piccola metropoli come Coventry.
Era semplicemente una cittadina con un magnifico lago.

Ad aprire la porta ai due ragazzi vi fu il padre di Renjun, che li salutò sin da subito con un caloroso abbraccio.
«Prego entrate. Renjun! Sono arrivati Jisung e Jaemin!» urlò poi, ed il figlio scese di corsa le scale per accogliere i due amici.

«Ragazzi!» salutò, avvicinandosi loro.
«Renjun!» sorrise Jaemin, allungando la mano per poter compiere il saluto tipico che facevano sempre.

Jisung gli diede semplicemente una pacca sulla spalla.

«Mamma, vieni a salutare Jaemin e Jisung!» la chiamò Renjun, e la donna poggiò i mestoli sul tavolo, con cui stava preparando una deliziosa pietanza, per racchiuderli in un abbraccio.

Jaemin ridacchiò mentre Jisung la pregò di lasciarlo respirare.

«Siete i primi ad esser arrivati.» fece sapere Renjun, mentre si chiudevano nella stanza di quest'ultimo.

«Penso gli altri arrivino tra poco.» Jaemin diede una veloce occhiata alla sveglia sul comodino, per vedere l'orario.

«Hyuck arriverà tardi come sempre. Quest'anno non aspettiamolo per la cena» disse Jisung, e Renjun gli tirò un cuscino in viso, ridendo «Sei diabolico»

«Ho un nuovo gioco per Natale» fece sapere poi Renjun, sventolando in una mano la confezione contenente il disco per la playstation.

Jisung prese in mano il gioco e ne lesse il titolo «Ah è quello che voleva Donghyuck a tutti i costi?» domandò e Renjun rise annuendo.
«Wow, sei diabolico» lo derise Jisung, ed i tre scoppiarono in una rumorosa risata.

Il campanello suonò di nuovo, mentre Jaemin era intento ad inserire il disco nel lettore della playstation.

Si girò verso la porta della camera, chiusa, e Renjun si alzò dal letto per andare a vedere chi fosse «Scommetto un galeone che è Jeno» urlò Jisung, ancora dentro la stanza, per farsi sentire dall'amico.

«Uno che invece è Chenle» replicò Renjun, e Jaemin sbuffò «Non è giusto, è ovvio non sia Donghyuck.»

Jisung ridacchiò mettendogli un braccio attorno alle spalle, mentre si dirigevano al piano inferiore «Potevi essere più veloce a rispondere»

La voce squillante di Chenle si sentì prima che i due potessero affacciarsi dalle scale e vedere chi avesse ragione.
Jisung sbuffò contrariato «Ho perso un galeone!»

Quando arrivarono davanti l'entrata della casa, Chenle sorrise loro e li salutò.
«Siamo solo noi tre?» chiese poi e Renjun annuì.

Chenle appoggiò il giubbotto sull'attaccapanni in salotto e Renjun, seguito dagli altri due, si diresse in cucina «Mamma, quanto manca?»

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora