Divinazione, carte e morte

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Jaemin aveva le idee chiare: voleva sapere cosa passasse nella testa di Haejung.
Il problema, era che non sapeva come fare.

Donghyuck non faceva altro che spingerlo per le scale e borbottargli qualcosa sul prestargli l'attenzione ma Jaemin, appunto, non lo stava ascoltando.

Entrarono nell'aula di divinazione e trovarono le carte sui tavoli, i due grifondoro si sedettero vicino.
«Leggiamo le carte?» chiese Jaemin e Donghyuck sbuffò «Ridicolo»

La professoressa picchiettò sulla spalla di Donghyuck e lui arrossì «Ridicolo, dici?»
Il grifondoro scosse la testa e si scusò ma la donna si sedette alla cattedra e lo interruppe «Voglio che leggi il futuro del tuo compagno di banco.»

Donghyuck sbuffò nuovamente ma annuì e rigirò le quattro carte sul banco «dalla mia destra: un fante di quadri, un re di picche, un due di cuori ed un due di picche.»

La professoressa emise un urletto e si portò una mano alla bocca, sgranando gli occhi «ommioddio, le tue carte. -guardò Jaemin che aveva lo sguardo curioso fisso sull'insegnante -Morirai presto. Il fante sei tu che incontrerai la morte nel secondo mese dell'anno, in una fredda notte.»

A Jaemin si bloccò il respiro e si girò verso l'amico, boccheggiando. Donghyuck lo consolò portandogli una mano sulla spalla «Io pensavo che prendessi un due di picche da Kim Eunbi» ridacchiò e Jaemin lo fulminò con lo sguardo «Ma ti sembra modo di scherzare? Morirò tra quattro mesi!»

Donghyuck capì che l'amico avesse preso la questione seriamente e non seppe se fosse giusto o sbagliato «Nana, l'anno non l'ha specificato»
«Ah è vero, grazie» Jaemin sorrise e Donghyuck prese un bel respiro, aveva calmato l'amico.

Poi il sorriso di Jaemin si spense e lo sguardo si rabbuiò «È fantastico! So che morirò a febbraio ma non quando! Come farò a vivere così? Dovrò scrivere ogni anno una lettera d'addio ai miei genitori sperando di poterla rimandare all'anno dopo»
Donghyuck gli carezzò la schiena lentamente e rivolse uno sguardo veloce alla professoressa: stava spiegando il nuovo argomento e non sembrava turbata dalla rivelazione di poco prima. «Troveremo una soluzione»
«Hyuck, non c'è. Se non l'avessi capito, morirò. E la morte è inevitabile.»

Donghyuck scosse la testa «Non ti lascerò morire. Dovessi vendere la mia anima all'oscurità per salvarti» stava prendendo il tutto molto seriamente ed era convinto di quello che diceva, Jaemin era amico suo e lui avrebbe dato la vita pur di salvare un amico.

Ma Jaemin scosse la testa e lo ringraziò con un piccolo sorriso «Non farlo, Hyuck. L'oscurità non è mai la soluzione. Vivi la tua vita normalmente. Solo, non dimenticarmi»
Donghyuck avrebbe voluto piangere ma non lo fece, gli occhi di Jaemin erano lucidi e non voleva versare lacrime davanti a lui, doveva confortarlo. Di slancio si buttò sull'amico e lo racchiuse in uno stretto abbraccio.


Le due ore di Divinazione passarono lentamente e Jaemin corse fuori da quella piccola stanza per poter prendere finalmente un po' d'aria. «Hyuck io esco a farmi una passeggiata, mi serve»

Il grifondoro dietro di lui annuì e lo guardò con apprensione «Vuoi che venga con te?»
Jaemin scosse la testa e lo salutò, avviandosi verso l'uscita.

Come avrebbe dovuto vivere il tempo rimastogli?

Una lacrima scese lungo il suo viso e lui appoggiò un braccio su una colonna nel giardino, poi vi poggiò la testa e, in silenzio, iniziò a piangere.

I rumori non li udiva, non sentiva gli altri alunni scherzare ed urlare e non sentiva i passi degli studenti riecheggiare intorno a lui.
Era nella sua bolla ed avrebbe voluto che lo salvasse dal destino inevitabile delle carte.

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora