Fiore

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Ottobre calò su Hogwarts che, negli ultimi giorni, sembrava rispecchiare appieno quel mese cupo e rigido.

Gli studenti che avevano deciso di tornare dalle proprie famiglie, causa ritorno di Voldemort, erano relativamente poche.

I media parlarono poco e niente del Suo ritorno e solo un quarto della popolazione magica credette alle parole di Silente.
Nonostante ciò, che qualcosa fosse cambiato lo si sentiva nell'aria.

Haejung, durante l'ora di erbologia, ascoltò minuziosamente tutte le parole della professoressa Sprout pur di non sentire la conversazione dei suoi amici.

Quando la lezione finì, lei era riuscita a far crescere il più bel fiore di tutta l'aula.
Ne fu orgogliosa e mantenne quella felicità per il resto della giornata.


Jaemin uscì dalla classe di pozioni e rabbrividì «Piton potrebbe essere un seguace di Voi-Sapete-Chi»

Jeno gli diede una spallata «Parla piano» e lo ammonì mentre Chenle rise «Non penso possieda tutto quel coraggio per stare al fianco di un assassino»

«Forse, quello è proprio il motivo per stargli accanto?» disse Renjun, il tono con una nota derisoria.

«Hyuck andiamo a Divinazione, dai» Jaemin spinse l'amico verso le scale, salutando gli altri.

Il gruppo si divise per frequentare le lezioni non obbligatorie: a divinazione i due, babbanologia per Chenle e Renjun, antiche rune per Jeno e Jisung.

Passando per un corridoio, Jaemin ricordò quando aveva trascinato lì Haejung a causa del cambiamento delle scale.

Pensandoci, non aveva visto quella ragazza dal discorso di Silente quattro giorni prima. «Ma tu hai visto i serpeverde in questi giorni?»

Donghyuck aggrottò le sopracciglia e scosse la testa «No, avrei dovuto?»

Jaemin scrollò le spalle, non avrebbe dovuto ma voleva sapere dove fossero «Saranno scappati dai genitori.» ridacchiò piano e l'amico scosse la testa «Secondo me stanno dalla parte di tu-sai-chi»

«Ma che dici!»
Donghyuck annuì nuovamente «io la penso così.»

«Hyuck sono dei quindicenni.
Per quanto stronzi possano essere, non si avvicineranno mai a tu-sai-chi. È pericoloso!»
Jaemin seguì l'amico dentro la piccola aula e si sedettero in un tavolino.

Donghyuck si abbassò fino ad arrivare all'orecchio di Jaemin, per non far sentire gli altri «Sono stronzi, serpeverde ed i loro genitori erano mangiamorte. Questo basta, no?»

Jaemin ritirò il volto di qualche centimetro e guardò il ragazzo negli occhi «Rimangono dei quindicenni inesperti, i genitori li terranno sicuramente lontani da Lui.»

Donghyuck sventolò la mano davanti al viso di entrambi, era convinto di quello che diceva ma lo era anche Jaemin.

Cambiarono discorso per non litigare e si concentrarono sull'imminente partita di Quidditch, fin quando entrò la professoressa.


Haejung uscì con Minhee dall'aula di Antiche Rune «Porto questo fiore in camera, vieni?»
Mostrò il vaso all'amica ma lei scosse la testa, rispondendo che sarebbe andata subito a pranzare e l'avrebbe aspettata in Sala Grande.

Dunque si separarono ed Haejung prese uno dei corridoi per scendere nei sotterranei.

Davanti a lei camminava un ragazzino con i colori dei corvonero e tenne lo sguardo su lui finché non capì che fosse «Jaewook?»

Il nominato si fermò e si girò, salutò Haejung con un luminoso sorriso e continuò a camminare affianco a lei.
«Hai fatto pace con quel ragazzo? Ti ha regalato lui questo fiore?»

Jaewook era curioso e ammirò affascinato la pianta, mentre Haejung l'allontanò a la spostò di lato «Cosa stai blaterando?»

«Cosa? Pensavo te l'avesse regalata lui, i ragazzi fanno regali del genere» annuì sicuro ed Haejung lo guardò con la bocca leggermente spalancata.

«Cosa ne sai di queste cose? Sei ancora piccolo» una punta di nervosismo era facilmente udibile dalle sue parole, così Jaewook preferì chiudere lì il discorso.

«Non te ne vai da Hogwarts?» Il corvonero si fermò per aspettare la risposta ed Haejung fu costretta a fare la stessa cosa.

La ragazza sapeva si riferisse all'arrivo di Voldemort ed al consiglio di Silente di lasciare la scuola, ma ovviamente lei non poteva farlo e non poteva svelare come stessero veramente le cose.

Si accorse di non sapere nulla della famiglia di Jaewook ma era certa non fosse un purosangue. «No e tu?»

Lui scosse la testa «Certo che no! Tu-sai-chi mi trova qui se vuole combattere»

La serpeverde avrebbe riso per la stupidità del più piccolo in altre circostanze.
Non era certa stesse facendo bene ma accennò ad un sorriso, desiderava almeno un terzo del coraggio del ragazzino «Fai attenzione, allora»

Jaewook annuì e le disse che anche lei avrebbe dovuto farlo, poi le augurò buona fortuna con Jaemin ma Haejung fece finta di non sentirlo e se ne andò.

Entrò nella propria stanza e poggiò il vaso sotto la grande finestra, accanto al suo letto.
Il fiore era di un bellissimo color rosso acceso e, dalle istruzioni della professoressa, sembrava essere particolare e poco noto alle persone.
Se la si riusciva a far crescere perfettamente, veniva usata da streghe e maghi per creare o rompere legami d'amore.
Con gli estratti della pianta, poi, si preparavano infusi per il mal di cuore.

La Sprout non spiegò come entrambe le cose si potessero fare ed Haejung non era disposta a cercarlo sui libri ma ne rimase comunque affascinata.
Il significato era strabiliante e, per quanto lei non avesse mai provato realmente l'amore, lo percepì attraverso quel fiore.


•••

Il fiore di cui ho parlato è l'aquilegia.
Non penso esista rossa, però (ma il colore è tutt'altra storiaaa)

Spero questo capitolo vi sia piaciuto, alla prossima❤️

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora