Un segreto quasi alla luce

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Haejung entrò nella stanza di Jaemin in silenzio, con la mano stretta nella sua e lo sguardo che guizzava da destra a sinistra in allerta.

Il grifondoro accese la luce e chiuse la porta, controllando la camera «bene, non c'è nessuno.»
Si avvicinò poi al proprio armadio e lo aprì, tirandone fuori una maglietta e cercando tra le stampelle una tuta «non so se le mie tute possano starti bene» disse indeciso, prendendone comunque due e passandogliele «hanno entrambe l'elastico, magari ti vanno.»

Haejung annuì e prese i vestiti, dirigendosi in bagno.
Jaemin nel frattempo si cambiò, indossando il proprio pigiama e sedendosi alla fine del letto.

Haejung uscì dopo una mezz'oretta, vestita e struccata, con l'abito della serata ben piegato su entrambe le mani.
«Posalo lì» Jaemin le indicò la scrivania e Haejung poggiò tutto sul legno chiaro del mobile, comprese le scarpe con il tacco e l'altra tuta del ragazzo.

«Non ti sta molto male, no?» chiese il grifondoro, riferendosi ai propri abiti indossati dalla ragazza.
La serpeverde scosse solamente la testa e con una mano si stropicciò l'occhio.
Jaemin capì che non volesse parlare, per cui non disse altro, solo le prese la mano e l'accompagnò sul materasso.
Le spostò il piumone e la fece sdraiare al caldo, poi si unì anche lui.
Haejung poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e lui fece passare sotto al corpo della giovane il proprio braccio, stringendola a sé.

«Voglio dire ai miei amici che stiamo insieme.» parlò Hajeung, nel buio della stanza.
Jaemin abbassò la testa per guardarla, pur non muovendo altri parti del corpo per non farla spostare «sei sicura?»

La serpeverde notò nella voce un tono speranzoso e si sentì male nell'aver obbligato Jaemin a tener nascosta la loro relazione.
«Mi dispiace per tutto quello a cui ti ho costretto» singhiozzò.
Jaemin si abbassò al suo livello e si girò su un fianco, asciugandole le lacrime «sh, non dirlo neanche per scherzo»
«Ti obbligo praticamente a fare tutto di nascosto e in silenzio, sono una pessima persona»
«Haejung non lo sei. Sei una straordinaria ragazza, che purtroppo non può rivelare alcune cose. Lo so, lo capisco. Non sentirti obbligata a dire tutto ai tuo amici, okay? A me non interessa»
«Non é vero, a te interessa. Lo so che non vorresti nasconderti. Tu fai sempre tutto alla luce del sole, ma io non posso.» le lacrime tornarono e Jaemin l'abbracciò «lo so che non puoi, per questo ti dico che non fa niente.»

Haejung però si scostò, sedendosi sul materasso e girandosi verso il grifondoro «ti prometto che domani glielo dirò.»
Jaemin le spostò i capelli da davanti il volto, e potè solo che annuire.
«Scusami se sto sempre a piangere, ma questa cavolo di medicina ha questo difetto terribile»
«Dormiamo, adesso. Penserai domani a quello che vorrai fare, okay? Io sarò dalla tua parte in ogni caso.»
Haejung tornò sdraiata sul letto, e poggiò una mano sulla guancia del ragazzo «buonanotte»


Haejung si ritrovò in una stanza buia, incatenata alle mani che erano alzate sopra la testa.
Il muro, a contatto con la schiena, era freddo.
Aveva l'uniforme scolastica, anche se solo la camicetta e la gonna.

Qualcuno entrò nella stanza, accendendo la luce.
Haejung chiuse gli occhi di scatto, poi quella persona le girò il volto per farsi guardare e la serpeverde aprì gli occhi.

Haejung si dimenò nelle catene, provocando il tintinnio del metallo e arrossandosi i polsi.
La figura davanti a sé rise, come a prenderla in giro.

Haejung sbarrò gli occhi di scatto e si alzò col busto, sedendosi sul letto.
Si guardò attorno, notando la stanza nuova e ricordò di esser andata a dormire con Jaemin.

Infatti, il ragazzo si trovava proprio sdraiato accanto a lei e stava sbadigliando.
«Hai fatto un brutto sogno?» sussurrò, e Haejung annuì.

Cercò di regolarizzare il respiro e tornò a stendersi.
Era stato solo un sogno, nulla di quello sarebbe divenuto realtà.

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora