Una parola

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Pozioni fu la prima lezione di quel mercoledì mattina.
Due interminabili ore con il Professor Piton e i tassorosso come compagni di classe.

«Di bene in meglio» sospirò, quando fu assegnato agli studenti di preparare una pozione estremamente difficile.

Haejung eccelleva in quella materia, ma capì che i suoi voti sarebbero caduti a picco quando la pozione assunse un colore verdognolo ed una puzza di vomito.

Il libro non parlava di quale odore avesse dovuto avere lo strano intruglio ma il colore era solo uno: viola scuro.
Inoltre, la pozione di Minhee - era di un rosato tendente al viola- non puzzava.

L'amica sbirciò nel calderone di Haejung e poi osservò il suo volto stanco per interminabili minuti, mentre continuava a girare la propria pozione. «Cosa ti sta succedendo?» Chiese preoccupata.

Haejung le rivolse un sorriso tirato e scosse la testa piano «Niente» poi avanzò verso il professore e gli chiese se potesse uscire. Quando ebbe avuto la sua approvazione, scappò fuori dall'aula poco illuminata.

Le girava incredibilmente la testa e quell'odore nauseante della pozione aveva incrementato a fargliela pulsare ancora di più. Posò una mano sul muro grigio dei sotterranei e fece alcuni respiri profondi, chiudendo gli occhi.

Quando si riprese, anche se la testa martellava ancora, salì le scale per uscire dai sotterranei.
Per la prima volta in cinque anni, li trovò chiusi ed asfissianti.

Voleva arrivare al bagno delle ragazze al primo piano, ma dall'ingresso entrò Jaewook, da solo, e lo richiamò

Jaewook non riconobbe la voce, quindi alzò la testa e fu sorpreso nel trovare Haejung.

Il ragazzino le si avvicinò, salutandola con un buongiorno
«Devo parlarti» disse la serpeverde e lui aprì gli occhi stupito.

Haejung si sedette sulle scale che portavano al primo piano, il corvonero la imitò.
«Sono una persona gentile, vero?» Il tono era basso e il ragazzino faticò a sentirla, ma non sapeva come risponderle.
Non era esattamente gentile, ma se glielo avesse detto si sarebbe trovato con qualche ossa rotta. Haejung continuò a parlare e Jaewook si sentì sollevato «Prima non lo ero perché non ne trovavo il motivo. Adesso ho iniziato ad esserlo e lui continua a ripetermi che non lo sono. Perché?» Puntò i suoi occhi in quelli del suo ascoltatore. Non aveva fatto nomi ma lui capì al volo e, senza pensarci due volte, diede una risposta secca «Hai mai pensato di dire grazie?»

Haejung lo guardò con un sopracciglio alzato e Jaewook, timoroso di morire in quel momento, continuò «Voglio dire, è molto più semplice dire 'grazie' piuttosto che assoldare primini e far finta di aiutarli.»

«Dire 'grazie'» pensò ad alta voce e l'altro annuì «Anche Jaemin mi ha detto che non so ringraziare. È vero: non lo so dire, non l'ho mai detto»

Jaewook scosse la testa «È impossibile, è solo una-»

«È così!» rispose bruscamente Haejung, interrompendolo. Stranamente, non si lasciò intimidire «È solo una parola. Inizia adesso a dirla»

La ragazza non smise di guardarlo e, nuovamente, alzò un sopracciglio, non capendo «Per quale motivo dovrei ringraziarti?» chiese stizzita, e le pupille di Jaewook si dilatarono per lo stupore.

«Ti ho dato un consiglio e, che tu l'abbia preso per buono o no, è buona educazione ringraziarmi» spiegò lentamente, ed Haejung assimilò una ad una le informazioni.

«Cos'altro ti ha detto?» domandò il corvonero, dopo minuti di silenzio.

Haejung tornò con gli occhi fissi sul ragazzino, spostandoli dal muro dove li aveva precedentemente puntati mentre pensava «Mi ha detto... Ieri ci siamo tirati addosso degli incantesimi, ne ho lanciato uno per porre fine al litigio e non so perché. Solo che era un potente getto d'acqua e quindi è volato via insieme ai suoi amici. Dovrebbe ringraziarmi per aver fatto in modo che la situazione non degenerasse?»

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora