Amore o amicizia

220 23 3
                                    

Jaemin e Haejung si divisero pochi secondi dopo e la serpeverde avanzò verso gli amici che ridevano tra loro. Fingendosi arrabbiata li accusò di averla lasciata da sola per tutto il pomeriggio e loro risposero che effettivamente l'avevano cercata ma non trovata.

Il grifondoro fu raggiunto invece dai suoi compagni che spuntarono da dietro spaventandolo.
Renjun si accorse del cofanetto e lo indicò «Hai fatto compere?»

Iniziarono a camminare poiché richiamati da Hagrid. Jaemin era così preso dal fatto di aver passato una giornata con Haejung e le aveva anche proposto di incontrarsi il giorno dopo che non aveva fatto molto caso alla risposta «Me l'ha regalata Haejung»

«Haejung chi? Lee, la serpeverde?» domandò ancora Renjun e Jaemin annuì.

«Perché te l'ha regalato?» chiese curioso Jisung e Chenle gli parlò sopra «È pericoloso, buttalo!»

«Non è pericoloso, c'ero anche io quando l'ha preso. È una storia lunga» lasciò in sospeso la frase perché non aveva voglia di spiegare ma i suoi amici erano insistenti.
«Noi abbiamo tempo» lo spronò Jisung e Chenle annuì «Minimo dieci minuti fino ad Hogwarts»

Jaemin sospirò e soppesò le parole prima di dirle: non voleva ritrarre Haejung come una stronza quindi non avrebbe parlato loro della spilla o della lite con il commesso ma allo stesso tempo voleva far capire loro che era stata gentile nell'aver lasciato la mancia all'uomo. «Eravamo da Zonko e ha per sbaglio fatto cadere questo cofanetto che si è rotto. L'uomo che lavora lì ha detto che dovevamo comprarlo per forza quindi lei si è offerta di pagarlo. Ha anche dato un po' di soldi in più e non ha voluto il resto.» spiegò e, mentre tutti erano rimasti a bocca aperta per il racconto, Jeno spezzò il silenzio «Perché eri da Zonko con lei?»
«È vero!» Chenle batté le mani ed annuì per dar ragione all'amico.

«Puro caso» Jaemin rimase sul vago ma Renjun insisté «E per caso ti da quello che lei ha pagato?»
«Volete sapere la verità?- lanciò un'occhiata agli amici e loro annuirono, curiosi -Giurate che non commenterete con nulla di offensivo -si bloccò nuovamente ed aspettò che annuissero, poi continuò- Mi ero fermato dopo di lei e quando siamo tornati alla fila di studenti non vi abbiamo trovato. Siamo entrati da Madama Rosmerta per prendere qualcosa di caldo, poi ci siamo ritrovati davanti Zonko e siamo entrati per vedere se foste lì»
Chenle sembrò riflettere sul discorso dell'amico «Quindi... era un appuntamento?»

Jaemin non fece in tempo a rispondere che Jisung gli diede una pacca sulla spalla e Renjun sorrise, poi Jisung ridacchiò «Ma quanto sei popolare tra le ragazze quest'anno?»

Jaemin ruotò gli occhi al cielo, non era popolare e l'unico appuntamento era stato con Eunbi. Come sempre, i suoi amici avevano capito solo quello che volevano loro.

«Hai già dimenticato quello che ha fatto?» parlò Jeno e Jaemin si prese qualche secondo per rispondere.
Certo che aveva dimenticato. Il problema era che lei ultimamente sembrava tutt'altra persona e non riusciva a ricondurla alla Haejung Lee di sempre.
«No. Non era un appuntamento, infatti. Nemmeno un'uscita tra amici. Vi avevamo perso e siamo entrati al caldo, fine»

«Come no» Jeno si allontanò di un po' dal gruppo e Jaemin preferì chiudere il discorso lì.

Jaemin c'era un po' rimasto male dall'atteggiamento di Jeno perché aveva visto quanto l'amico fosse arrabbiato dopo avergli parlato dell'uscita con Haejung.
Ma lei agli occhi del ragazzo grifondoro non appariva come la strega perfida e viziata che voleva far credere di essere.
Lei era semplicemente una serpeverde, cresciuta con alcuni ideali, da scoprire e Jaemin sarebbe arrivato fino in fondo con lei.

Era deciso a conoscere ogni sfaccettatura del suo carattere ma mai avrebbe messo in repentaglio l'amicizia con Jeno.
Jeno lo conosceva dal primo anno ed era l'amico con cui poteva fare tutto perché avevano gusti simili. Adoravano il Quidditch, correre, giocare a tennis e calcio - Jeno aveva insegnato gli ultimi tre a Donghyuck, Jisung e Jaemin perché non li conoscevano non essendo babbani ma solo Jaemin li aveva apprezzati.

Ad Hogwarts posò il cofanetto sopra il comodino accanto al letto, ancora non ne aveva capito la funzione ma forse si era danneggiato il meccanismo quando era caduto.
«Andiamo ora a cena?» Chiese Jisung e Renjun lo pregò di sì.

«Non hai mangiato a Hogsmeade?» domandò Jaemin, girandosi verso l'amico.
«No, noi abbiamo veramente passato il pomeriggio a cercarti» finse uno sguardo da rimprovero poi scoppiò a ridere «Almeno, dopo tutta quella camminata, ho messo su un po' di muscoli»

Donghyuck emtrò in quel momento in camera e, sentita solo l'ultima parte, si avvicinò a Renjun e tastò la gamba da sopra i jeans, poi scosse la testa «Non hai messo su niente» e Renjun si imbronciò.

«Perché avresti dovuto, comunque?» chiese curioso Donghyuck e Renjun gli spiegò che avevano cercato Jaemin perché si era perso.

Donghyuck guardò verso Jaemin e alzò un sopracciglio «Perso? Dopo tre anni che andiamo ad Hogsmeade? Quella cittadina è così piccola che ha una sola via.»
Renjun rise e Jaemin alzò gli occhi al cielo «Non mi ero perso. È una storia lunga, se ho voglia te la racconto dopo»

«Tu invece l'hai studiata pozioni?» domandò Renjun, ricordandosi quello fosse il motivo per cui Donghyuck non fosse uscito.
Donghyuck annuì e in quell'istante Jisung uscì dal bagno. Si avviarono dunque verso la stanza di Jeno e Chenle per richiamarli.

Jaemin non potè fare a meno di notare come Jeno camminasse velocemente e con una netta distanza dall'intero gruppo -soprattutto da lui.

«Chenle! -lo richiamò e il ragazzo smise di parlare con Renjun per affiancarlo- Sai perché Jeno è così?»
Chenle negò con la testa, poi quando il suo sguardo incrociò gli occhi di Jaemin, si schiarì la voce e parlò «Non ti dico tutto ma Jeno è deluso da te e poi gli sta sul cazzo Haejung. Lo sai, lui è quello che la odia di più tra tutti noi»
«Tu la odi?» chiese Jaemin e Chenle scrollò le spalle «Non proprio, è solo che non la sopporto. Ma se vuoi la mia benedizione per uscire con lei ce l'hai» ridacchiò e Jaemin lo spinse via, fingendosi offeso.

Donghyuck stava parlando con Jeno in disparte e Jaemin sperò che non gli stesse raccontando l'accaduto.
Non voleva un altro amico che gli facesse la ramanzina o che si comportasse come se avesse fatto la cosa più brutta al mondo.

Nonostante ciò, al tavolo nella Sala Grande, Donghyuck parve l'amico di sempre e scherzò con Jaemin come sempre.
Jeno gli si era seduto lontano almeno altri tre posti.


Haejung scorse Mark seduto su una poltrona della sala comune e lo affiancò.

Mark le sorrise e chiuse il libro che stava leggendo «Com'è andata l'uscita?»
Haejung scrollò le spalle «Come sempre in questo periodo dell'anno»
«Fredda?»
La ragazza annuì e Mark continuò «Immaginavo, è per questo che non sono uscito. Oltre al dover studiare Pozioni»
Mark indicò il propio libro chiuso ma la copertina verde ritraeva le parole "erbologia".
Haejung non disse niente, pensò avesse finito da un pezzo pozioni e che fosse passato a studiare un'altra materia.

«Gli altri?» Mark poggiò il libro sulla poltrona e si alzò, Haejung lo seguì ma scrollò le spalle «Non lo so, arriveranno»

La Sala Grande era piena quando i serpeverde vi fecero la loro entrata, in ritardo perché avevano dovuto aspettare che Johnny finisse un compito.

Haejung si sedette accanto a Taeil e si ritrovò ad avere davanti il tavolo dei Grifondoro.
Jaemin però gli dava la schiena e a volte qualcuno di loro, girati verso lei, allungavano la testa per buttare un occhio verso la sua direzione.

Haejung capì che il grifondoro avesse parlato del loro pomeriggio ai suoi amici e si chiese come l'avessero presa.
Dubitò qualcosa fosse andato storto perché stavano scherzando come loro solito.
Se lei avesse detto dell'uscita ai 'tre manici di scopa' e poi da 'zonko' ai propri amici, loro l'avrebbero quasi certamente fatta sparire con uno schiocco delle dita.



•••
Holaaa
Spero il capitolo vi piaccia

Al prossimo❤️

Little piece of magic || na jaeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora