1. Prologo

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È chiusa nella sua stanza a studiare mentre la giornata scorre inesorabile. Studiare è l'unica opportunità che ha per riscattarsi, pensa, l'unica per avere una vita più agiata e con meno sacrifici.
Theresa è una ragazza al penultimo anno di liceo.
Una degli invisibili, come ama definirsi.
Nessuno si accorge di lei e va benissimo così, odia esser al centro dell'attenzione.
È stata sempre bullizzata da chiunque perché non aveva abiti all'ultima moda o uno smartphone o perché non organizza mai feste. Per questo preferisce essere invisibile agli occhi dei suoi compagni di liceo, se si dimenticano di lei non sarà oggetto di scherno.
La maggior parte del suo tempo è impegnato dalla scuola, lo studio e qualche lavoretto per aiutare la famiglia.
Il campanello suona.
In casa non c'è nessuno quindi Theresa deve andare ad aprire. Immagina già chi sia.
Anna Scott.
La sua migliore amica e anche l'unica.
Anna è bionda con gli occhi azzurri, magra ed esuberante, cheerleader. La classica ragazza ricca che fa girare tutti i ragazzi al suo passaggio. Nonostante siano completamente diverse e le amiche di Anna non fanno altro che disprezzare Theresa, sono molto unite ed inseparabili.
Inoltre oggi è il suo compleanno.
"Stasera ci sarà la mia festa di diciott'anni" dice Anna entrando.
"si ma sai già che non verrò. Non ho nulla da mettermi e non mi va di stare in mezzo alla gente"
"neanche per il mio compleanno? Inoltre io che ci sono a fare? Ho un sacco di vestiti tra cui puoi scegliere e ti farò sembrare una principessa. Non accetto un no, lo sai bene"
"no dai... Lascia stare"
"tu sei la mia migliore amica quindi devi esserci per forza. Ora chiudi i libri, avvisi i tuoi e andiamo a casa mia. Mi devi aiutare a sistemare la casa e ci dobbiamo preparare"
Uffaaaaa
Theresa sa già che si scoccerà a morire, lo fa solo per far contenta Anna quindi non le resta che
rispondere "non so resistere quando fai gli occhioni da cuicciolo... eh va bene vengo"
Vede la bionda saltare come una bambina e ridere.
Lascia un biglietto sulla credenza per i suoi genitori e insieme le ragazze si avviano.
Theresa non ascolta l'amica per tutto il tragitto finché non arrivano davanti all'immensa villa in cui abita Anna, nulla a che vedere con la catapecchia in cui è cresciuta. Le pareti della villa sono chiare mentre il pavimento è di legno scuro. I mobili sono moderni e variano sulle tonalità del marrone. Si estende su due piani, al piano inferiore la zona giorno. Nel saggiorno al piano terra si erge imponente la scala in ferro nero che porta al piano superiore dove è concentrata la zona notte. Tutto è coordinato ed in perfetto stato. Anna abiterà da sola da oggi, i suoi le hanno comprato questa villa come regalo di compleanno.  
Dopo aver sistemato qualche striscione, bevande e cibo le due amiche decidono di iniziare a prepararsi.
"che ne dici di questo?" Theresa avrà evitato di indossare un sacco di abiti corti e appariscenti finché Anna non le ha mostrato un abito blu e lei se ne sentita subito attratta.
Ama il blu.
Indossato, Anna li sistema i capelli e il trucco e poi le permette, finalmente, di vedersi allo specchio.
Per un momento le due amiche restano meravigliate ad osservare i propri riflessi.
L'abito scende perfettamente sul corpo di Theresa mostrando le curve che tiene sempre nascoste, valorizzandole, si ferma sopra al ginocchio, il trucco fa splendere i suoi occhi scuri e la piccola treccia a mo di coroncina le restituisce un aria elegante. Anna invece ha indossato un abitino rosa brillantinato e sexy che si ferma esattamente sotto i glutei e che fascia il corpo tonico ma troppo magro, si può scorgere nei suoi occhi un pizzico d'invidia per la sua amica.
Theresa invidia Anna per avere il corpo da modella, Anna invidia Theresa per la sua bellezza naturale ed il suo corpo formoso.
Arrivati gli inviati, le due amiche scendono ad accoglierli. Molti riservano attenzioni a Theresa, alcuni ragazzi le propongono di ballare, ma lei rifiuta e si sente a disagio in mezzo a tanta gente e con tutta l'attenzione addosso. "Oggi è il compleanno di Anna, devo restare per lei" si ripete in continuazione. Può aver indossato un bel abito e vedersi bella ma resta sempre la ragazza con i jeans, converse e felpe larghe che si nasconde tra i corridoi del liceo.

Anna sparisce nella mischia, lei ama questo genere di eventi in particolar modo se lei è la festeggiata. Per evitare gente Theresa resta intanata in un angolo nella speranza di non attirare l'attenzione.
Ma una persona la vede, proprio lui, il più popolare e antipatico essere di tutta la scuola, Harry Hall.
Harry e Theresa erano molto amici alle elementari, condividevano tutto essendo entrambi di famiglie povere ma poi Harry è diventato sempre più popolare tra le ragazze e, per paura, probabilmente, o perché le ricordava di essere povero anche lui, ha iniziato ad odiare Theresa, ad umiliarla e deriderla tutte le volte che la trovava a tiro. Il bullo numero uno.
Theresa ci è rimasta molto male ma con il tempo ha capito che doveva solo starci alla larga. Ha sempre avuto la tendenza a nascondersi invece di affrontare le situazioni.

Harry si avvicina.

"ciao racchia, oggi sei uscita dal tuo tugurio?" quel soprannome li è stato gentilmente offerto dalle oche già alle elementari
"lasciami in pace Harry"
"e perché mai? È così divertente prenderti in giro. Poi sei così goffa magari cadi da un momento all'altro e io mi perdo una serie di favolose risate"
"Harry va via"
"dai su non fare la preziosa. Sai sei molto sexy con quest'abito, magari potrei toglierti quell'aria da verginella" si avvicina al suo corpo, i loro volti sono troppo vicini
"ti ho detto di lasciarmi stare" sussurra la ragazza.
Herry con un sorrisetto furbo la blocca contro il muro, con una mano sola le blocca entrambi le mani dietro al schiena, immobilizzandola, e con l'altra tenta di alzare il vestito. 

L'ansia, la rabbia, l'odio, la paura crescono in Theresa. Si sente persa. Lui è il capitano della squadra di basket, molto più forte di lei, eppure lei non vuole assolutamente che la tocchi. Si sente sporca mentre Harry continua ad alzarle il vestito e a spargere baci sul suo collo. Cosa pretende di fare?

All'improvviso una volata di vento allontana bruscamente Harry, che per poco non perde l'equilibrio.
"ma cosa è stato?" il terrore è visibile nei suoi occhi.
Theresa si guarda spaventata attorno e poi scappa via da quella villa sotto gli occhi dell'intera scuola.
Harry voleva violentarla o solo metterla in ridicolo? il panico si è impossessato di lei. Lei credeva che nonostante l'apparenza Harry provava ancora quel minimo di affetto che li aveva uniti da piccoli, invece... Poi quel vento. Da dove è saltato fuori? Non c'erano finestre nelle vicinanze né sia possibile che si sia creata una corrente tanto forte da spostare un ragazzo muscoloso come Harry.
Corre e si allontana il più possibile nonostante i tacchi alti, sperando di dimenticare quanto appena successo.
Il fiatone la costringe a fermarsi, ormai è lontana e può concedersi di camminare.
Nel buio della sera ha sempre trovato un alleato, un amico per dimenticare i brutti pensieri. Molta gente ha paura del buio, delle strade vuote, deserte, invece per lei è rilassante, lì dona pace e armonia.
Mentre continua a camminare sente delle presenze camminarci vicino. Si volta ma non vede nessuno.
Pensa sia frutto della sua immaginazione, della suggestione e dello spavento subito.
Affretta il passo così da porre la parola fine a questa giornata.
Tornata a casa tutti stanno già dormendo.
Torna in camera e toglie l'abito e lo piega accuratamente poi indossato il suo pigiama azzurro si sdraia sul letto ma non riesce a prender sonno.
Chi avrebbe mai detto che un giorno il dolce bambino Harry, quello che le sorrideva e correva in contro ogni volta che usciva il portone di casa, si sarebbe trasformato nella persona che odia di più al mondo? 
Poi quel "vento" cos'era? Era stata lei a provocarlo? E come?
Questi pensieri non le permettono di dormire.
Solo quando il giorno sta per sorgere, la stanchezza ha la meglio è sprofonda in un sonno senza sogni.

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