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"È solo l'inizio della seconda settimana di scuola da quando siamo qui e ne ho già fino sopra la testa"

Albina chiude il suo armadietto con uno schiocco e sospira teatralmente, estremando il suo lato melodrammatico provocandomi una risata.

"Al guarda il lato positivo mancano solo pochi mesi e poi finirà tutto ciò"

La guardo ridendo ancora, la sua espressione si esprime al meglio.

"No ma aspetta non è tutto qui! Alla prima ora cosa devo avere...lettere!!"

"Ehi non offendere la mia materia preferita"

Sbuffa ed entra in classe, la seguo.

Questo fine settimana siamo state solo noi.
Sabato abbiamo dormito fino a tardi e poi al pomeriggio ho deciso di andare a dare un occhiata al college e abbiamo passato gran parte del tempo li e in biblioteca.
È stato utile, le idee mi sono più chiare.
Mentre ieri, domenica siamo andate a Washington, in centro e abbiamo fatto giri su è giù per i negozi e abbaimo passato la tipica giornata di due amiche senza ragazzi.
Senza Johnny ma in compenso sono stati al telefono un'ora la sera...menomale io ero in skype call con mia madre e mio padre.

"Al hai fatto il tema vero?"

Mi sorge questo dubbio...mi aveva chiesto di aiutarla ma non mi ha più detto niente alla fine.

"Si, sabato pomeriggio in biblioteca"

"Aan"

Mi sistemo nel mio banco con il mio quaderno con la copertina in pelle nera e la mia penna blu.
Sono pronta per questa lezione e la giornata...sono positiva, mi sono alzata bene questa mattina ma è stato grazie anche alla colazione di nonna e per non avere ancora litigato con qualcuno.

"Ragazzi allora? Chi viene? Devo chiamare io?"

Non ho capito quello che ha detto prima ma vedo tutti con i temi in mano e mi ricollego alla lezione.
Sono tutti fermi nei banchi, nessuno copresa me vuole alzarsi.
Ma perché dobbiamo leggerli? Non può farlo lei e correggerli?
Di solito il tema è personale...

"Morris vieni tu"

"Ci avrei scommesso"

Albina sorride e mi sostiene postandomi il suo sguardo, sicurezza.
Passo tra gli studenti e mi ritrovo nello stessso posto di una settimana fa ma invece di leggere Jane Austen devo leggere il mio tema...ma perché io poi che faccio schifo in queste cose.

"Allora? Ti va di leggerlo?"

"Se non ho altre possibilità?"

Guardo i miei compagni sono più tranquilli, si grazie eh, perché ci sono io, alcuni  non avendo più ansia si sono messi a fare altro.

"Prima di iniziare volevo dire che l'ho scritto in prima persona ma non mi riguarda solo non mi piace scrivere in terza persona "

Sono qui per vivere o solo per esistere?

È una domanda strana e inusuale, una che non ti viene in mente tutti i giorni o che ci pensi nei momenti lucidi.
Ed è stato così, non ero lucida anzi tutt'altro, mi trovavo in una stanza di una casa, la musica era alta, la gente intorno a me continuava ad aumentare, ballavano, parlavano, si baciavano invece io ero a non so, forse il quinto bicchiere di vodka liscia dopo tre birre e vari shot.
Si avevo detto che non ero lucida, non stavo mentendo ma non era tutto fermo ad un bicchiere o due, vedevo già sfuocato ma non ero contenta, non mi sentivo soddisfatta e davanti a me c'era un tavolino, c'erano dei ragazzi e ho provato, quella polvere bianca, fine, polvere, si avete capito, non ero in me e dovevo completare il tutto, se avevo fatto 50 dovevo fare anche l'altro 50  no?
L'ho fatto d'un tratto mi sentivo divinamente, tutto d'un tratto la testa non girava più, tutto calzava a pennello, mi alzai dal divanetto e mi immersi nella folla, volevo ballare, volevo divertirmi e non pensare a quello che era successo o quello che sarebbe successo.
Si sarò stata stupida ma...ero più leggera.
Quella notte non era la prima era la terza di fila, e mi sentivo alla grande, non avevo più nessun problema, mi divertivo e non volevo altro.
Fino a quando, non so come e non so perché mi ritrovai in un letto freddo, bianco, le parenti bianche e avevo dei fili nel braccio collegati ad una macchina.
Mi girava la testa ma sapevo dov'ero e perché.
Avevo sbagliato, avevo esagerato.
Avevo gli occhi appannati, volevo alzarmi ma non riuscivo, volevo guardarmi ma non riuscivo, ho visto un medico mi ha visitato e mi ha detto che se era per un'altro minuto non avrei parlato con lui, una fitta dritta al cuore, un vuoto, ero morta...stavo per morire tutto per cosa?
Per aver bevuto troppo e aver preso quella semplice polvere che mi faceva stare bene?
Si, ero andata in overdose e stavo per lasciarci la pelle, tutto perché volevo dimenticare.
Dovevo andare in bagno, mi lasciarono, mi guardai allo specchio.
Irriconoscibile.
Occhi brutti, rossi, lucidi, occhiaie da paura, i capelli tutti appiccicosi, non ero io,  non ero quella riflessa nello specchio, non ero io continuavo a ripetermi, non ero io.
Non volevo essere questa, non volevo avre più niente a che fare con tutto quello che mi ha fatta diventare così e me ne resi conto quando ritornai nel letto e il dottore mi disse poche e semplici parole vivere è bello non privarti di quella bellezza, sei fortee ci pensai tutto il giorno, vivere o vivere per esistere?
La risposta la sapevo già, è sono ritornata la ragazza forte e corraggiosa che ero.
Volevo vivere.
Da quella notte non ho più toccato alcol o droghe, si perché avevo provato a drogarmi.
Ma ora sono guarita e sono più forte e coraggiosa di prima.
Sono felice.
Ma con questo non vuol dire che per capirlo bisogna toccare il fondo come ho fatto io, anzi non bisogna nemmeno iniziare perché non aiuterà mai, non sarà mai una distrazione perché durerà poco il divertimento e quella felicità poi ritornerete come eravate prima senza aver risolto niente, ritornerete ad avere paura per chi ha paura, ad essere arrabbiati...quindi non serve a niente farlo, non è bello, è brutto, non ti fa stare bene, non ti rende felice, essere felice vuol dire altro e io l'ho capito un po' troppo tardi però una seconda possibilità l'ho ricevuta...e in questo caso sono poche le seconde possibilità.
Sono stati i tre giorni più brutti della mia vita e ringrazio di essere ancora qui.
Ho scelto di vivere non di esistere e ho fatto bene.
Sono felice di esserci e raccontarlo, sono felice di esserci e aiutare altre persone, sono felice di dirvi che non fa bene, che fa schifo quella polvere, non dovete toccare il fondo come ho fatto io, perché per un fottuto di minuto, io ora non sarei qui felice ma sarei morta senza una consapevolezza.

 NEI TUOI OCCHI ~ REVISIONATO ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora