( 40 )

352 21 5
                                    


Mi agroviglio tra le coperte bianche e una luce fioca traspare dalla finestra della stanza.
Cerco a tastoni il cellulare e noto che sono quasi le undici di mattina, cavolo ho dormito un sacco...mi alzo piano dal letto ancora con le coperte e mi avvicino alla finestra per guardare fuori e sembra essere una giornata migliore di ieri, c'è il sole e spero faccia anche meno freddo di ieri.
Metto un paio di jenas e una felpa grigia con una scritta fuksia.
Mi lego i capelli in uno chignon e vado in bagno a lavarmi il viso e sistemarmi.

Sento bussare alla porta e presumo sia Peter.
Spengo l'acqua e con lo spazzolino ancora in bocca vado ad aprire.

"Ma buongiorno"

"Bu-buongiorno, vieni...entra"

Corro in bagno sennò faccio dentifricio da per tutto e mi risciacquo.
Esco dal bagno e vedo Peter seduto nel letto.

"Hai dormito bene?"

"Da dio, non pensavo fosse così tardi...è da molto che sei sveglio?"

"Si, sono andato ad allenarmi nella palestra qui sotto"

"Ah, beh...avevi in mente qualcosa per oggi?"

"Pensavo di andare allo Skydeck di Chicago e poi...non so facciamo un giro verso il Fiume "

"Ci sta.."

"Sei pronta?"

"Si...ma si dai andiamo "

Prendo la borsa ed esco dalla stanza con Peter a seguito, questa volta prendiamo l'ascensore e attraversiamo la Hall per uscire.

"Signorina aspetti...la sua colazione"

Una signora della Hall mi ferma e mi da una busta, la apro e ci trovo il caffè e un donuts al cioccolato bianco.
Ma?!
Mi volto verso Peter che però non mi guarda.

"Sei stato tu?!"

"Mm no.."

"A sembra proprio di sì...qui non conosco nessuno e ieri sera quando siamo passati davanti a quel negozio ormai chiuso ti ho detto i miei preferiti, sei un bugiardooo"

"Ho solo pensato avessi fame e visto che sono così gentile..."

"Tu gentile..mm questa volta devo ammetterlo"

Gli stampo un bacio sulla guancia ed esco dall'Hotel, si sta da dio quest'oggi, il sole è veramente caldo e tutto ciò è strano.
Wood mi raggiunge e insieme andiamo alla nostra prima tappa.

"Vuoi un pezzo?"

"Non mi piace il cioccolato bianco"

"Come?!?!? Tu sei pazzooo"

"In realtà ne mangiavo a quantità da piccolo e ora non lo posso più vedere, mi da la nausea"

"Io con le fragole...ne mangiavo a quantità ed è una cosa che ho preso da mia madre, lei durante la mia gravidanza ne mangiava a quantità e quando sono nata...hai presente che ci sono persone che hanno la macchina di latte o caffellatte? Ecco io c'è l'ho, ma quella della fragola..."

"Wow...è stramba come cosa, ma non l'ho vista.."

"Non la vedrai mai, è molto e ben nascosta"

"Mm vedremo"

Finisco la mia colazione e chiacchierando e scherzando con Peter arriviamo a destinazione.
Prendiamo i biglietti e saliamo...io ed insistere di fare le scale e non di prendere l'ascensore...sono o no deficente?

Con il fiatone ma viva arrivo in cima...mi volto e Peter non è affatto affatticato, anzi.
Mi faccio spazio tra le persone e trovo un posto a parete e mi perdo a guardare il vasto paesaggio di Chicago.
Sembra tutto un piccolo sogno in cui il tempo si è fermato e tutto si è bloccato.
Tutti questi palazzi della stessa altezza con colori scuri e questi mattoni, il tocco di giallo dei taxi lungo le strade, il sole che riflette su tutta la città è bellissimo, mozzafiato.

 NEI TUOI OCCHI ~ REVISIONATO ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora