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Sono un tubetto di ansia e agitazione.
Sono sveglia dalle sei di questa mattina ma non ho dormito niente questa notte.
Sto continuando a camminare avanti e indietro per il corridoio della scuola davanti all'aula degli esami.

Non riesco a stare ferma, devo muovermi, almeno camminando non mi riduco un bastone di legno.
Ho la mia tesi in mano e l'ho ricontrollata mille volte prima di stamparla e anche dopo.
Da oggi dipende tutto il mio...futuro(?)
Si.

"Ti prego Sarah, mi stai facendo venire mal di testa"

"Non guardarmi"

Sono agitata, lo sono più di questa settimana.
Qui con me ci sono Ruby e altre tre persone.
Johnny, Jack, Tyler e Albina l'hanno avuto ieri pomeriggio e io qui oggi non ho voluto nessuno, nemmeno Tyler.
Non sappiamo gli esiti perché li meteranno fuori domani mattina e domani pomeriggio c'è la consegna e la festa per i soli diplomandi.
Ma non è un mio problema ora.

"Signorina Morris Sarah?"

Mi blocco sul posto, guardo dritta il signore che mi ha chiamata e mi riprendo subito.

"Sono io"

"Entri pure"

Respiro profondamente più del dovuto, voi non potete capire quanta asia io abbia in questo momento.
Non mi ricordo più niente e come se fosse tutto svanito via.

"In bocca al lupo Sarah"

Entro nell'aula e vedo i professori e il preside.
Mi siedo cauta nella sedia davanti a tutti loro e appoggio la tesi nel banco, riportando subito le mani in grembo e giocherellando.
Non tengo lo sguardo basso, sgaurdo basso vuol dire insicurezza, lo passo ad ognuno dei professori, sembrano stanchi ma anche concentrati.
Ho paura, me la sto facendo sotto, ho paura di non ricordare niente di quello che ho studiato.

"Bene signorina Morris, iniziamo con la citazione che apre la sua tesina?"

Ehm..si...iniziamo, oddio oddio...vuoto, non mi ricordo più niente, sono in crisi.
Sposto i capelli dietro l'orecchio.

"Si, la citazione del sonetto..."

Ehm, oddio che sonetto era adesso, oddio non me lo ricordo...guardo il preside davanti a me e sposto lo sguardo velocemente sugli altri.

"Signorina...il sonetto centosedici ma dovrebbe ricordarlo, è la sua tesina no?"

"Certo, il sonetto centosedici in cui si parla.."

Respira Sarah, respira...

È per te, questo dovrai averlo sempre con te, quando hai bisogno...pensa a noi due quando giochiamo insieme, sempre insieme ricordi?

Guardo il bracciale di perline colorato della mia sorellina.

"Il sonetto centosedici si paragona a un amore di un faro che non vacilla nella tempesta, ad una stella che fa da guida alle imbarcazioni che si perdono di notte, se l'amore è amore vero dice il sonetto non dovrebbe mai cambiare anche se uno dei due amanti si allontana, l'amore vero non dovrebbe conoscere mutamenti e l'autore conferma ciò nell'ultimo verso 《 se questo errore e mi sarà provato io non ho mai scritto e nessuno ha mai amato"

 NEI TUOI OCCHI ~ REVISIONATO ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora