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Atterrata a New York ora.
Appena entrata al JFK per ritirare la mia valigia e passare la dogana.
Non mi sento per nulla bene.

"Wee siamo di nuovo a casaa "

Scuoto la testa guardando Jo e Tyler entusiasti di essere di nuovo nel suolo americano.
Affianco a me c'è Albina, assonnata, è riuscita a dormire tutto il tempo, l'unica scema che non è riuscita sono stata io.
Ero e sono troppo nervosa e ansiosa per quello che sta per succedere.
Avevo detto a Peter di aspettarmi all'entrata numero cinque, quella degli arrivi.
Dopo aver preso le valigie e aver passato in poco tempo la dogana, ci sono, sto per uscire.

"Ehi, tutto bene?"

"Sono un po' nervosa,  è tutto ok"

"si te stessa"

"Vedremo...non so cosa aspettarmi"

"Io vado a Boston con Jo quindi ci vediamo per andare alle Hawaii ok?"

"Quando partite?"

"Penso domani mattina, ti vedrò?"

"Ho intenzione di tornare stasera, vedremo come va"

Le porte si aprono e una folata d'aria calda mi arriva dritta in faccia.
Usciamo assieme e mi guardo intorno, lo vedo, appoggiato alla sua auto ignaro di tutto, di quello che sta per succedere.
Saluto Albina con un bacio e i ragazzi con un cenno di mano.
A passo rallentato vado verso Peter, alzo un braccio per farmi vedere e appena mi vede mi viene incontro e mi prende in braccio, a mia insaputa.
È felice di vedermi?

"Mi sei mancata"

"Andiamo?"

"Nemmeno un bacio?"

"Te lo meriti? Non ti sei mai fatto sentire"

Metto la valigia in auto e salgo, lui non se lo fa ripetere e partiamo.
Oltre che nervosa sono anche stanca per il viaggio, quindi ci metto ancora meno ad arrabbiarmi ma voglio stare calma.

"Dove andiamo?"

"Mio zio mi ha lasciato l'appartamento, sopra dove ti ho portato a mangiare italiano"

"Ottimo, resterai qui a New York?"

"Probabile, ho già avuto delle offerte di lavoro"

"Bello!!"

Tutta ste novità in due settimane? Perché mi sento così strana!?
Arriviamo e saliamo subito, non prendo la valigia, dopo tornerò al campus, non avrebbe senso.

"Pronta?"

"Si"

Apre la porta del suo appartamento ed è carino, tutto in stile legno e mattone, c'è un piccolo salottino con la cucina e poi ci sono due porte e presumo siano il bagno e la camera da letto.
Cammino verso la finestra e vedo una delle tante strade trafficate di New York.

"Com'è andata a casa?"

"Molto bene...mi manca già la piccolina ma ci farò l'abitudine, tu invece?"

"Normale, non ho fatto molto da quando te ne sei andata"

"Ti avevo detto che dovevamo parlare, ricordi?"

Mi appoggio al tavolo della cucina e lo guardo, è tranquillo, rilassato...troppo.

"Si"

"Beh allora...inizi tu?"

"Non ti voglio perdere Sarah, quando prima ti ho detto che mi sei mancata era vero, non poter venire da te o sapere che eri oltre oceano.."

"E hai fatto qualcosa a riguardo, per non perdermi o hai fatto l'incontrario?"

 NEI TUOI OCCHI ~ REVISIONATO ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora