•Capitolo 4

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                                 RACHEL
Ho sempre amato l'ora di laboratorio musicale, perché è come un'ora di sfogo per me, come penso anche per i miei compagni.
L'aula è diversa dalle altre, non ha banchi o lavagne, ma soltanto sedie posizionate in circolo e al centro c'è il professore che parla. Intorno a noi ci sono tutti strumenti partendo dal pianoforte fino alla batteria.
Il professor Smith è un tipo solare, ma è strano.
È molto basso, quasi come me, ha una carnagione scura che fa capire che ha antenati provenienti dall'America del sud, e capelli bianchi. Inoltre, ha dei buffissimi occhiali rotondi alla Harry Potter, super spessi.
E quando entra in aula, tutti ci alziamo, mentre lui va a sedersi al centro del cerchio.
"Allora ragazzi..." Si posiziona meglio gli occhiali sul naso con un dito, e ha in mano un foglio.
"Qui c'è scritto il musical scelto da me, e il professore di recitazione." Inizia un brusio di allegria all'interno della stanza, e io guardo Logan con un sorriso smagliante.
Il prof alza gli occhi per vedere chi sta ascoltando il suo discorso, e poi riprende.
"Quindi... abbiamo deciso di fare Romeo e Giulietta..." Sono anni e anni che chiediamo di fare qualcosa di diverso dai classici, ma niente da fare! Anche se mi piacerebbe fare Giulietta e Logan a fare il Romeo...
"Tra un paio di giorni ci sarà l'audizione. Dove sceglieremo i protagonisti, e i vari personaggi secondari." Ci informa infine.
"Oh, io sarò assolutamente Giulietta!"
Sento dire dall'altra parte della stanza, da quella oca giuliva di Veronica, la più popolare della scuola.
Bionda, alta, con un fisico niente male. Ma con un cervello da gallina. Come facevo ad essere la sua migliore amica d'infanzia?
"Quella stupida..." Dico sussurrando più a me che a Logan, che è seduto accanto a me.
"Shhh! Jones! Non siamo qui per scambiare due chiacchere!" Dice urlando il professore, che mi sgrida davanti a tutti.
"Ah. Però Veronica non la richiama eh?"Rispondo a tono, lanciando uno sguardo di sfida al professore. Certo, perché lei è una leccaculo numero uno, e quindi nessuno si permette di riprenderla!

"Come ti permetti!" Continua ad urlare il prof, e di scatto si alza dalla sedia facendola cadere.
"Chiedi scusa. Non rispondere." Mi sussurra Logan.
Lui é sempre stato un ragazzo così calmo e tranquillo, sinceramente non so come faccia. Perché io parto subito anche con una parola detta fuori posto.
"Allen! Non vedi che sto sgridando la tua compagna?" Il professore riprende anche lui.
"Ci scusi, professore."Risponde secco il mio migliore amico mantenendo lo sguardo su il prof.

Così il professore, riprende la sedia che è caduta facendo un tonfo enorme e si siede, continuando a guardarci.
Bene, la prima sgridata dell'anno dal mio prof preferito. Non mi erano mancate per niente.
"Quindi stavo dicendo, prima di essere interrotto" mi lancia uno sguardo "l'audizione ci sarà il 30 settembre alle ore 16 nel nostro auditorium." Dice schiarendo la voce e lanciando un occhiata a tutta la classe.
"La lezione è terminata, potete andare."Dice stroppicciando i fogli e gettarli nel cestino vicino la porta d'ingresso.

Cosi il professore ci lascia andare qualche minuto prima che suonasse l'ultima campanella della giornata, ovvero quella delle 15.
Io e Logan ci alziamo, senza neanche salutare, e andiamo nel corridoio fuori l'aula.
"Devo posare questi libri nell'armadietto e poi andiamo ok?" Dico a Logan mentre mi dirigo al mio armadietto, che è proprio accanto al suo dal primo anno. Ho sempre amato questi dannati armadietti, anche se fanno fatica ad aprirsi alcune volte, perché è molto meglio non avere lo zaino strapieno.
"Quindi vogliamo partecipare?" Sobbalzo a quella domanda, non pensavo le lo chiedesse mai, infatti sono rimasta un po' stupita.
"Certamente.." Prendo i quaderni dal mio zaino e li poso nell'armadietto.
"Ma lo sai che c'è un bacio, si?"Domando rivolgendo lo sguardo dai libri all'armadietto.
Lui sembra essere colto alla sprovvista. Dai come fa a non sapere che c'è un bacio?
"S-Si!" Mi risponde un po' titubante, scuotendo la testa e facendo muovere i suoi capelli sul suo volto.
"Fatto. Possiamo andare..." Così chiudo l'armadietto e Logan annuisce, e insieme ci dirigiamo verso l'uscita della scuola, in silenzio e anche con un filo di imbarazzo.

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