•Capitolo 28

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Alla fine abbiamo passato la sera senza dire niente e la mattina seguente ci siamo svegliati entrambi di spalle all'altro.
"Buongiorno..." Mi sussurra Logan.
Ho ricambiato con un sorriso, così ci alziamo e vado in bagno a cambiarmi.
Sono distrutta, cosa succederà tra noi?
Mi guardo allo specchio: un aspetto più accettabile del solito, strano.
Cosi mi sistemo e mi vesto.

Dopo un po' scendiamo in cucina a fare colazione.
Mia nonna ci accoglie con un abbraccio.
Ha preparato tantissime cose da mangiare: ciambelle, frittelle, un po' di macedonia e succo d'arancia.
Logan sembra non mangiasse da una settimana, ha gli occhi con i cuoricini.
"È tutto buono signora Jones" Dice Logan mentre mangia la seconda ciambella.

"Oh caro, chiamami pure Anna Maria" Dice mia nonna porgendo altro succo.
"Non mi avevi mai detto che avessi origini latino americane" Mi dice Logan, mentre mastica ancora una ciambella.
"Veramente non lo sa nessuno" Rispondo, torno a guardare il mio succo.
"Allora, nonna, quando racconterai la storia?"
Domando, e alzo lo sguardo verso mia nonna.

"Oh quando siete pronti voi." Dice nonna sedendosi a tavola con noi.
Io e Logan ci guardiamo un attimo.
"Anche ora Anna Maria" Dice Logan con la sua voce soave, mentre si riempie di macedonia  il piatto.
"Mhh... bene... iniziamo allora..." dice mia nonna, giungendo le mani al petto.
"Da dove iniziare... Amanda... Amanda Jones... L'unica mia figlia femmina..."
Inizia a parlare.

"È sempre stata una ragazza un po' speciale, ecco. Io e tuo nonno, desideravamo tantissimo una femmina, dopo tuo padre. Cosi ci capitò questa piccola bambina. Ma all'eta di 18 anni, è diventata strana nei confronti di tuo padre, quasi ossessiva.
Andava anche bene a scuola, e a 19 anni rimane incinta del suo primo figlio, che perde. Ma successivamente, per varie ragioni... L'abbiamo fatta rinchiudere in un manicomio.
Tu ti chiederai perché. E te lo dirò. Perché il suo ragazzo, padre del bambino perso, la violentava, abusava di lei. E lei ha tentato piu volte il suicidio. Abbiamo cercato di aiutarla.
Così alcuni medici l'hanno dichiarata pazza.
Per un breve periodo nel 2001 è stata rilasciata, perché si dice che non fosse più una pazza. Anche se io ero contraria. E da alla luce il suo secondo figlio. Successivamente lo abbandona in una struttura, e sparisce. Per tutto questo tempo. Fino a quando non hai ricevuto tu la lettera." Sospira e poi riprende un attimo il fiato.
"È pericolosa, non sai quante ne ha fatte passare a tuo padre. È pazza. State alla larga da lei." Conclude la nonna.
"Perche? Semplicemente andava aiutata no?
E perché nessuno mi ha parlato mai di questa zia? E il figlio dove è ora?!" Domando.
Ho un sacco di domande da fare, ma nessuna risposta certa.
"Il bambino non si sa in quale struttura della città sia stato abbandonato. Non voleva nessun aiuto." Risponde lei.
È straziante tutto ciò. Vorrei sapere, ma non posso.

"Perché nessuno mi ha mai parlato di lei?" Domando incazzata.
"Calma calma. Perché è pericolosa. Come ha il coraggio di perdere la sua vita, ha coraggio anche a toglierla ad altri.
Questo è tutto quello che so. Non so dove sia finita, è perché ti pedina.
Ma è certo che anche lei sta cercando suo figlio. Come il figlio sta cercando lei."

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