•Capitolo 66

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**POV RACHEL**
Mentre leggo la lettera dallo sfondo giallo, inizio a sentire una strana sensazione dentro di me.
Tra angoscia, inquietudine, tristezza.
Come si può odiare così tanto una ragazza che cerca soltanto di inserirsi nella società?
Come si può infliggere così tanto dolore a tua figlia? Sangue del tuo sangue?

Mentre tra le mani ho il foglio, mi giro a guardare Logan. Anche lui ha gli occhi lucidi e tutto il naso rosso, mentre continua a fissare le parole scritte.

Si accorge di avere il mio sguardo su di sè, e alza la testa per guardarmi.
Di istinto, posa le sue mani su i suoi occhi per asciugarli.

"Non preoccuparti. Non devi vergognarti con me" Gli dico per consolarlo.

Non sono un'esperta in consolazioni, di solito sono gli altri che consolano me.

Lui mi rivolge un timido sorriso, e continua ad asciugarsi le sue lacrime. Mentre io ripiego la lettera nella busta.

"Quando vuoi leggere il resto?" Mi chiede Logan, cacciando un pacchetto di fazzoletti dalle tasche della sua bellissima tuta grigia.

"Non saprei..." Rispondo e metto la lettera nel cassetto della scrivania.

Se questa lettera parla di manicomi, torture, frustate, tagli, ecc. mi immagino cosa potrà esserci nell'altra, visto che chiede esplicitamente di distruggerla.

La stessa sera, è la vigilia di capodanno, e quindi devo andare a casa di Logan.
Ho un buon presentimento, spero.
Così decido di non mettermi la tuta, ok che siamo solo noi, però è la sera di capodanno!

Così prendo il mio vestito di cotone nero, che risalta molto le mie forme, visto che è molto aderente. Le mie calze a rete nere, non pensate male di me, soltanto che a scuola non posso metterle, e le mie air force1.

Decido di passare un pochino di piastra sui capelli, giusto per dargli una forma, visto che non so più se sono mossi o lisci.
Ma non mi trucco. Ho paura di addormentarmi e rovinarlo.

Così verso le otto, mi incammino verso la casa del mio migliore amico/ragazzo, o qualunque cosa essa sia.
Infatti, cosa siamo?
Ho detto di prenderci una pausa, ma stiamo sempre insieme, come se nulla fosse successo.
Non vedo l'ora di scoprire tutto.

Così arrivo a casa sua, e suono al campanello.
Dopo un paio di secondi, Logan apre la porta con un gran sorriso.
Il suo maglione nero e i jeans strappati, gli calzano a pennello.

"Ciao, entra pure!" Mi dice lui, facendo spazio per farmi passare.

Non mi ha mai accolto così formalmente.
Arrivo in sala e poso il giubbotto sul grande appendiabiti che c'è sulla parete.

"Siamo solo noi?" Domando mentre rivolgo lo sguardo sulla tavola apparecchiata per due.
Lui fa cenno di si con la testa.

"Gli altri sono impegnati ad una festa. Mi avevano invitato, ma ho preferito passare una serata tranquilla, visto l'ultimo capodanno..." Risponde, mentre si dirige in cucina per controllare qualcosa nel forno.

E già, l'ultimo capodanno è stato un disastro totale. Logan aveva bevuto, come al solito, e si è quasi appeso ad un lampadario. E era anche un lampadario molto antico.
Insomma, un fiasco totale.

"Quindi cosa hai cucinato? Per me?" Domando mentre mi siedo a tavola.
In quel momento il mio stomaco ha iniziato ad urlare dalla fame. E subito il mio viso si arrossisce.
Non so perché, visto che con lui ho un rapporto, speciale?
Rutto e scoreggio come un maschio con lui, e ora mi vergogno del mio stomaco. Bah, e chi mi capisce!

Dal forno caccia un bel testo di lasagna, e la posa sul tagliere che c'è al centro del tavolino.

"Ho seguito un tutorial per cucinarla, e non è stato affatto semplice!" Mi dice mentre si sfila le pattine dalle mani, e prende posto accanto a me.

Prende la paletta per tagliare e posare sul piatto la lasagna.
Io assaggio un pezzo e devo dire che non è affatto male.

"È buona Log! Pensavo che dovevamo ordinare una pizza!" Gli dico mentre inizio a ridere.

Lui fa una smorfia come se si fosse offeso, e poi scoppia a ridere.
Credo che questa serata sia iniziata alla grande.

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