•Capitolo 65

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**FLASHBACK ANNA**
Mi ritrovai in un ospedale.
Quando apro gli occhi, trovo mia madre seduta accanto al mio letto, con gli occhi chiusi e le sue mani intorno alle mie. Sembra stia pregando.

"Scusa, mamma, scusami..." Dico con un filo di voce.

Lei subito spalanca gli occhi, lascia le mie mani e mi abbraccia.

"Non farlo più! Non farlo più! Sai quanto ho sofferto per averti!" Continua a ripetere, mentre sento le sue lacrime gocciare sulla mia spalla.

Mio padre, improvvisamente, irrompe nella stanza, con dietro alcuni dottori. E insieme a mio fratello, l'attuale padre di Rachel.

"È pazza! Lo dicevo io! È pazza!" Continua a dire mio fratello, indicandomi.

Mia madre si gira di scatto verso di lui, abbandonandomi sul lettino.

"Non ti permettere!" Urla contro di lui, e gli molla un ceffone.

Mio padre appena vede quella scena, molla un ceffone a mia madre. E i medici non dicono neanche una parola.

"Noo!" Urlo verso di loro, mentre vedo mia madre toccarsi la guancia rossa.

"Rinchiudetela!" Urla mio padre, con mio fratello che ride come se fosse una scena comica.

A quel tempo, Barry, aveva soltanto 16 anni.
Mi ha sempre odiata, ha inventato un sacco di cose su di me, ai miei genitori, e mio padre ci credeva sempre.

Io amavo mio fratello, lo amavo davvero.
Ma nessuno capiva.

I medici si avvicinano verso di me, uno ad un alto, e il secondo al lato opposto.

Entrambi mi tengono le braccia, mentre io cerco di dimenarmi.
Mia madre urla per fermarli, e mio padre gli molla un altro ceffone.

Un dottore tira fuori un panno, e lo posa violentemente sulla mia faccia.
Cloroformio.
E cado in un sonno profondo.

Mi sveglio, esattamente non so che ore sono, o quante ore siano passate.
Non riesco a muovermi.
Sono incatenata ad un letto, non come quello di prima, ma un letto duro e con una testata di metallo, dove sono legate le mani e sotto i piedi.

Sono in una stanza buia, con una finestra di neanche 25 cm, sulla mia testa.
La stanza è grigia, come il mio camice, e c'è soltanto una piccola scrivania con un quadernino e una penna.

Vorrei muovermi, ma non riesco.
E inizio a urlare. Urlo talmente forte, che dopo un po' non ho neanche la voce.

Qualcuno inizia ad aprire la porta, che è proprio di fronte al letto.
Ci sono una miriade di lucchetti, evidentemente hanno paura che io esca fuori.

Dopo un paio di secondi, compare la figura di mia madre.
Che subito si butta su di me.
E la porta sbatte dietro di lei.

"Non volevo! Non è colpa mia!
Tuo padre ha voluto farti questo!" Sussurra mia madre, mentre mi accarezza il volto.

"Perché, perché mamma?" Domando incredula.

"Tuo padre, non ti ha mai voluto. Non ti ha accettato, non ha accettato la situazione. Ma io volevo tenerti lo stesso! L'ho promesso, lo sai!" Comincia a piangere.

"E quando uscirò?" Chiedo.
Le gambe iniziano a tremare, perché tutte a me?
Che ho fatto per meritare tutto questo odio?

"Tra un mese..." Sospira mia madre.
"Mi ha anche chiamato Jason. Si scusa, per tutto quello che ha fatto." Mi informa.

Li, inizio a piangere.
Jason, Jason. È stata la prima persona che io ahbia mai amato. Mi ha distrutta internamente. L'ho amato con tutto il cuore, e ci sarà sempre una parte di lui, in me.

Dentro quel manicomio, ho ricevuto le peggio torture, che una ragazza della mia età possa ricevere.

Sono costantemente controllata, ogni volta che mi sentono piangere, mi fanno del male psicologicamente e fisicamente.

Vengo attaccata ad una sedia, con mani e piedi, e li iniziano a farmi del male.
Iniziano a raccontarmi tutte le storie su di me, del mio ex, del male che mi ha fatto mio padre.
Poi arrivano le frustate, quando scende una lacrima.
E ti fanno capire che tagliarsi le vene non è una cosa bella e te lo fanno rivivere.

A fine mese avevo le gambe macellate da tutti i tagli che ricevevo. Ogni lacrima equivaleva ad una frustata sulla pancia, o un taglio sulle gambe.
Ah, e naturalmente, di queste torture non si doveva parlarne.

Io durante questi giorni passati qui, ho scritto un diario, con tutte le torture, le medicine che ho preso, i tagli, i pranzi mai arrivati.
Quando sono tornata a casa, pesavo 40kg.

Hey! Scusate se sto perdendo di vista, la storia amorosa fra Rachel e Logan, ma anche questo fa parte della storia.
Tutto è collegato!⚰️

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