Cap 9. La Cena Parte 3

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Dissi a Niky di far qualsiasi cosa, affinché Matteo, nonché il mio ex ragazzo, non sapesse che fossi in Turchia.
Percepivo la sua preoccupazione. Conosceva Matteo quanto me e sapeva benissimo che non si sarebbe arreso finché non mi avesse trovata.

Ma non potevo correre il rischio che mi raggiungesse, non dopo la sua forte gelosia che mi portò a lasciarlo dopo tre anni di amore.

Chiusi la chiamata e cercai di togliermi qualsiasi segno dal viso che poteva far intendere altro a Can. Mi stampai un sorriso, tornai a sedermi e subito puntó gli occhi su di me.

<<Tutto bene Kiz? >> disse

<<Si Can, tutto bene... Era mia sorella>>

<<Così si scopre che hai una sorella>> sorrise

<<Si chiama Niky ed è più grande di me, di quattro anni >>

<<Quanti anni hai kiz? Ancora non lo so >> sorrise

<<Ventotto Can! >>

<<Siamo coetanei allora>> allungò la mano sulla mia

<<Si lo so... Devi fare trent'anni e sei nato l'otto novembre >> dissi con sorriso

<<Sei informata su tutto vedo! >> disse e tolse la mano sulla mia, per versarsi vino

<<Io so tutto quello che hai voluto far sapere Can... I social sono pieni delle tue informazioni >>

<<Hai detto una cosa giusta, faccio sapere quello che voglio. Le cose più delicate, le conoscerai se decidi di essere qualcosa di più per me. Avrei tanto bisogno di una spalla dove appoggiare il mio capo a fine giornata o avere qualcuno a cui conti per davvero il mio stato d'animo e con solo un gesto può donarmi un sorriso >> disse, stimolando in me la voglia di credergli e di provarci

Continuai a bere vino e nella mia mente si proiettava l'immagine di Matteo e i suoi occhi furibondi

<<Vacci piano col vino Tes, non vorrei che dopo magari ti potrebbe far male lo stomaco>> rise e sentivo l'alcol che stava giocando la mia testa e rischiavo di fare pessime figure.

Mi guardava negli occhi spesso, alimentando la mia voglia di gettarmi nelle sue braccia.
Non riuscivo a resistergli, non dopo aver bevuto quattro bicchieri di vino esilarante.

Anche il suo telefono cominciò a squillare e riconobbi subito quella canzone.
Era una colonna sonora di Dolunay e sentirla sul suo telefono, mi lasciò un lieve sorriso

<<Conoscevi la canzone? >> mi chiese

<<Can, conosco tutto di te, l'hai capito o no? Sono una tua fan sfegatata >> ridevo e canticchiavo la canzone a modo mio, intanto prese la mia mantellina dalla sedia e la posó sulla mia spalla.
Intuì che avevo leggermente freddo e lo trovai un gesto del tutto romantico

<<Il vino ti fa uscire allo scoperto Kiz. Che bello vederti così sciolta con me... Peccato che devi bere per essere così >> sorrise e prese il telefono, puntando l'obbiettivo su di me

<<Che stai facendo Can? >>

<<Ti sto riprendendo mentre canti... Continua a farlo, almeno avrò qualcosa di speciale nella mia galleria>> strizzó l'occhio sinistro

 Continua a farlo, almeno avrò qualcosa di speciale nella mia galleria>> strizzó l'occhio sinistro

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<<Ok Can. Basta riprendermi... È sufficiente>> risi.

Andavo di male in peggio.

<<Andiamo Tes, facciamo due passi sulla spiaggia? Ti sentirai meglio>> disse e mi prese per mano.
Arrivammo in spiaggia mentre barcollavo a destra e sinistra ma Can, mi teneva con una mano dal bacino.
I piedi, sembrava che scivolassero sulla sabbia fredda di quella notte, sentivo voci ovattate e vedevo i fari delle macchine che passavano sulla strada al di sopra.

La mia magliettina corta, ad ogni mio passo saliva sulla mia pancia e il jeans mi limitava i movimenti.

Can's pov

<<Kiz, non hai freddo con quella maglietta? >> le dissi ma in realtà, provavo una forte gelosia. Intanto lei parlava, cantava e mormorava qualcosa, ma i miei occhi erano sul suo corpo così attraente e il mio naso, perso nel suo profumo ai mirtilli.
Stavo perdendo l'uso della ragione.
Avevo tanta voglia di baciarla e giocare con i suoi capelli ma mi limitai a tenerla stretta per evitare di farla cadere.

Mentre la reggevo inciampammo insieme.
Ero sopra di lei e i nostri respiri si unirono, diventando pesanti.

<<Can... Oddio... Siamo immersi nella sabbia>> disse e rideva come una bambina.
Mi alzai e di conseguenza alzai lei.
Non potei baciarla.
Lo avrei fatto in un secondo momento, quando lei magari era cosciente delle sue azioni.

Tessa's pov

Tutto l'alcool che avevo ingerito poco prima, era arrivato al cervello e lo sentivo scorrere nella mia testa.

Sembrava una specie di anti-Paradiso.
Avevo voglia voglia di fare mille stronzate.

Continuammo a camminare sulla sabbia fredda e Can mi bloccó improvvisamente dal braccio

Lo guardai negli occhi e chiesi perché si era fermato.
Era preoccupato per me e mi chiese se doveva portarmi a casa e provare a riposare, modo tale da liberarmi dalla sbornia.
I nostri corpi si sfioravano.
Le sue mani erano sui miei fianchi scoperti.
Incominciò ad accarezzare la pelle nuda e mi venne la pelle d'oca al suo tocco.
Rise e mi abbracciò al suo petto. La mia testa arrivava a direzione del suo cuore e potei sentire il suo battito nel buio della notte. Batteva forte quanto il mio. Eravamo una bomba che stava per scoppiare.

Involontariamente, mentre formai un sorriso, ritrovai le sue labbra sulle mie.

<<Sanno di alcool. Se ti bacio rischio di ubriacarmi qui. Mi posso ubriacare anche solo del tuo sapore>> mi sussurrò nell'orecchio, facendo percorrere brividi lungo la schiena. Eravamo fermi.
Bocca su bocca e petto contro petto con stelle che ci illuminavo.

Si staccò lentamente e mi baciò la fronte.
Capii perfettamente perché era perplesso e l'idea che mi stava rispettando nel pieno della mia sbornia, lo rendevano ancor più speciale.

<<Che bello sei>> dissi. Davvero non ero in me o non avevo quel coraggio spudorato di fargli complimenti così diretti

<<Ragazzee. É davvero Can Yaman, correte presto>> sentimmo improvvisamente urlare una ragazza che camminava a grandi passi e dietro di lei, un mucchio di ragazze con torce ai loro telefoni, cercando di far luce su di noi.

Che stava succedendo?

<<Çük! >> disse Can portandosi la mano sulla fronte

<<Can, che sta succedendo? Che parola hai detto? >>

<<Cazzo ho detto. Non ci voleva >> ribatté ancora.

Notai ben presto che si trattava di un gruppo di sua fan, che lo travolsero con il loro abbracci e urla all'impazzata.

Ecco cosa mi spaventava del suo mondo.
In quel momento da protagonista, io non c'ero.
Non ero nessuno.

Potevo essere considerata al massimo, una delle tante fiamme del bel Can Yaman.

Potevo essere considerata al massimo, una delle tante fiamme del bel Can Yaman

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𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora