Cap 39. Cuore Vuoto

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Tessa's pov

Entrai in casa sua e sentii brividi lungo il corpo.
Mi sentivo estranea in una casa che poco prima mi aveva fatta sentire la donna più fortunata del mondo.
Posai il borsone a terra e camminavo vagamente nella stanza.
Mi guardavo attorno e cercavo di sentire la sua presenza in quella grande casa.

Portai gli occhi sulla parete a me di fronte.
Vidi una sua nuova foto che lo ritraeva con un ragazzo e una ragazza.

Lui era come sole splendente in quella foto.
I miei occhi si illuminarono e si persero del tutto nel vederlo. In realtà erano in tre ma vedevo solo lui. Lui che era il centro della mia vita da sempre.
Lui che aveva acceso sentimenti potenti nel mio cuore.

Lui che avevo lasciato andare, con cuore fra le mani.

Il mio viso si bagnó di lacrime.
Ormai era la mia routine piangere per via dei miei errori.

Distolsi lo sguardo dalla foto e andai in quella che una volta era la nostra stanza d'amore.

Non potei rimanere lì a dormire.
Presi un lenzuolo e un cuscino e scesi nuovamente giù, posizionandomi sul divano.
Chiusi gli occhi provandolo a sognare e consolarmi di averlo in sogno almeno.

Mattino seguente

Mi svegliai bruscamente dal mio telefono che non smetteva di suonare.
Con occhi socchiusi cercai il telefono nei spazi del divano.

Vidi la chiamata in arrivo di Barış.

Aprii immediatamente gli occhi e cercai di aprire quella chiamata con mano tremante

"Tessa ci sei?" disse

"Che vuoi ancora da me?" dissi, tossendo per schiarirmi la voce

"Come cosa voglio? Oggi hai gli scatti fotografici Tessa e sono davanti al palazzo ad aspettarti! Sei in ritardo!"

"Credi davvero che verrò dopo quello che è successo?"

"Credo che verrai se non vuoi pagare la penale... Hai firmato un contratto, non dimenticarlo"

"Baris non verrò!"

"Tessa hai abbastanza soldi per permetterti questo?"

"Che situazione mi sono cacciata? Can mi ammazza se vengo!"

"Ancora con Can? Avevo capito che avevate chiuso il capitolo"

"Non ho chiuso ancora nulla. Comunque verrò ma tu non farti trovare lì!"

"A volte sembra di parlare con una bambina. Come vuoi! Andrò via ma tu sbrigati ad arrivare" chiuse la chiamata e corsi a prepararmi. Diedi uno sguardo al telefono prima di uscire e di Can nemmeno un cenno.

Presi il taxi dopo almeno venti minuti di attesa e mi diressi al palazzo.

Camminavo zoppicando e raggiunsi il secondo piano.
Ero letteralmente in ritardo e tutti mi stavano aspettando con broncio.

<<Ciao... Scusa il ritardo >> dissi a Max e mi guardavo attorno per vedere se c'era Baris nei dintorni

<<Voi italiane siete tutte così? Conoscete la puntualità? >> affermò Max con mezzo sorriso

<<Colpa del taxi>> mi giustificai

<<Ok incominciamo - abbassò lo sguardo sul mio ginocchio e notó la mia ferita - anzi aspetta! Vorresti fare foto con quel ginocchio tutto livido? >>

<<Ehm, non saprei! >>

<<Allah aiutami! Tessa proprio ora dovevi farti male? >> disse portandosi una mano sulla fronte

𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora