Cap 60. Matrimonio

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Ero a letto da circa tre ore e dopo due ore all'incirca dovevo alzarmi.
Dopo la cena tornai a casa mentre Can andò a dormire da sua madre.
Solo all'idea che mancavano ore prima di sposarlo, mi si creò un nodo alla gola per la troppa emozione.

Mi voltavo e giravo nel letto.

Non trovavo pace in quella notte che sembrava più lunga delle altre e nonostante tutto, caddi in un sonno profondo, danneggiando il mio stato d'animo con un sogno che a tutti i costi cercavo di svegliarmi e dimenticarlo presto.

C'erano Can e Demet con una bimba in braccio che si dondolavano sull'altalena e io posta in un angolo, con lacrime agli occhi e cuore mille. Erano lì che dormivano tranquilli, con la bimba fra le braccia.

Improvvisamente Can aprì gli occhi al pianto della bimba e di conseguenza gli aprì anche Demet

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Improvvisamente Can aprì gli occhi al pianto della bimba e di conseguenza gli aprì anche Demet.
Entrambi avevano un sorriso del tutto meraviglioso.
Lei gli aveva dato un figlio e lui era un carico di emozioni per aver realizzato il suo sogno di diventare padre.

Cominciai a percepire una canzone, che man mano diventava sempre più forte, portandomi alla realtà e capire che tutto quello, era un sogno.
Un maledetto sogno dettato dal mio inconscio, terminato grazie alla sveglia che suonava allegramente.

Mi alzai e cercai di ignorare quella scena, ancora impressa nella mente.
Andai in bagno e mi lavai il viso con abbondante acqua.

Tamponai con l'asciugamano, stringendolo sul mio viso con rabbia e affogare in esso le mie stupide lacrime

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Tamponai con l'asciugamano, stringendolo sul mio viso con rabbia e affogare in esso le mie stupide lacrime.
Lacrime di angoscia.
Lacrime di gioia.
Lacrime di sentimenti in contrasto.

Suonarono il campanello.
Erano le sei del mattino.
Un'ora insolita per andare a casa della gente ma quel giorno era uno dei più importanti della mia vita.

Non volli Niky al mio fianco e chiesi quindi a Sema di starmi vicina nel momento della preparazione. Non c'erano i miei genitori.
Non avevo più una sorella, ma una che si limitava a dire "Mi dispiace", dopo pugnalate che mi aveva dato uno dietro l'altra.

Dopo Sema, arrivò la troupe a cui Can mi aveva affidata. Appesero il mio vestito all'asta di metallo, dopo averlo sfilato dalla custodia.
Mi emozionai solo nel vederlo e dopo la prima parte di una lunga preparazione potei finalmente indossarlo.

𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora