Cap 20. La Tua Assenza

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Can's pov

Mia madre per tutto il tempo, non faceva altro che complimentarmi.
Ero in un certo senso abituato ad essere lodato da lei e non ci facevo più caso.

<<Se solo ti potesse vedere Tessa ora>> affermò, quasi non mi andava di traverso il tè

<<Cosa sarebbe cambiato mamma? >> chiesi curioso, ripulendomi le labbra

<<Can, chiamala. Scoprilo>>

<<Non chiamo nessuno. Per me non esiste nessuna Tessa>>

<<Chissà perché non ti credo... Sono tua madre, ti conosco Can>>

<<Allora se mi conosci, sai anche che dopo una delusione, non facilmente torno indietro>> sorrise ed ero più che sicuro che non aveva dato peso alle mie parole.
Ricevetti una chiamata nel frattempo, era Demet, dove diceva che potevo passare a prenderla.
Salutai mia madre e andai in macchina, per poi raggiungere casa di Demet.

Tessa's pov

Invece di andare in ospedale, Matteo mi disse di passare prima da casa.
Lo seguii per tutto il tempo e ad ogni mia domanda, lui non dava risposta.
Salimmo a casa e mi sentii strana da subito.
Sembrava che quella casa non mi apparteneva più e nonostante la freddezza che avevo percepito, trovai Niky in ottima salute, che uscì dal bagno.
Rimasi agghiacciata dalla cruda realtà.
Tutto ero stato programmato per portarmi in Italia.
Sentii un forte dolore al petto. Avevo distrutto Can senza motivo e i sensi di colpa si facevano sentire maggiormente.

<<Tes, parliamo? >> disse Niky, dopo aver visto il mio viso pieno di lacrime

<<Era tutta una bugia Niky... Come hai potuto? >> urlai e guardai Matteo che mi fissava dispiaciuto

<<Era l'unico modo per farti venire. Tessa davvero pensavi che potevi farti la storiella con quell'attore? Svegliati sorellina >> affermò Niky mentre indietreggiai verso la mia stanza.

<<Non ti riconosco. Dopo tanto tempo che non ci vediamo, non mi hai nemmeno abbracciata. Cos'è successo alla mia Tessa? >> ribatté

<<Che successo invece alla mia Niky? La sorella che mi ha sempre supportato? Perché sinceramente mi aspettavo di trovare lei, non te! Tu chi sei? >> dissi urlando.
Sbattei la porta e camminai verso la spiaggia.
Il mare solo riusciva a calmarmi, nella mia tempesta.

Arrivai sugli scogli e mi sedetti, provando a scacciare i pensieri al suon delle onde

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Arrivai sugli scogli e mi sedetti, provando a scacciare i pensieri al suon delle onde.
Ahimè.
Anche le onde sembravano parlarmi di Can.
Presi il telefono.

Lo giravo nelle mani, quando poi decisi di chiamarlo.
Avevo bisogno di sentirlo, non potei più aspettare.
Sentii aprire la chiamata ma come la precedente chiamata non sentii la sua voce

𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora