Cap 5. Come Fratello

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Tornai dentro in lacrime e mentre le asciugavo, ordinai un'altro drink.

<<Tes? >> disse Sema
<<Ti prego, non ti ci mettere anche tu >>
<<Che succede? >> disse poggiando la mano sul mio braccio
<<Io vado >> intervenne Ozge con rabbia
<<Posso sapere che succede? >> chiese Serkan

Per qualsiasi ragione, in quel momento mi sentivo soffocare da loro

<<Posso rimanere sola? >> chiesi
<<Can mi ha detto di non lasciarti sola, come dovrei comportarmi? >> rispose Serkan
<<Andrò via in taxi. Ho trent'anni quasi, non sono una bambina>>
<<Andiamo? >> intervenne Ozge, rivolgendosi al moro
<<Avete mica litigato? >> chiese Serkan e nel mentre Ozge si allontanò, uscendo dal locale e Serkan, scusandosi, seguii la sua fidanzata fuori.

<<Tes, che cavolo succede? >> chiese Sema e intanto mi era stato offerto un drink da Metin, che abbozzó un sorriso dalla sua postazione
<<Tes>> alzó la voce
<<Eh? >>
<<Ti sei incantata? >>
<<Sono persa nei miei pensieri! >>
<<Perché Ozge é andata via così? >>
<<Ti lascio il numero se vuoi, puoi chiederglielo tu stessa >>
<<Uff, sei diventata praticamente snervante>> mise il broncio e ordinò drink anche per lei

Serkan e Ozge non erano più rientrati, probabilmente erano andati via e sentivo finalmente di respirare aria.
Passò la mezzanotte e misero musica da disco, mi alzai e andai a ballare fra i tanti giovani scatenati in pista.
Sema mi fissava da seduta e fregandomene, continuai a ballare come una sedicenne.

Sentii delle grandi mani sui fianchi.
Era Metin che mi voltò verso di lui con sorriso, tutto per me.

<<Che splendore>> disse, ma la musica alta non mi permise di sentire
<<Non ho capito>> gesticolai con il dito verso l'orecchio. Mi tirò a lui e posizionó la bocca in direzione dell'orecchio, ripetendomi la frase e oltre alle forti palpitazioni, capii cosa aveva detto scegliendo di non rispondere

<<Tes >> disse Sema e Metin subitó tolse la mano dalla mia spalla
<<Finalmente ti vedo ballare>> risposi ridendo.

Tra alcool e problemi incavati, non ero più io ma non me ne rendevo conto.

<<Sono costretta, vista la situazione >>si avvicinò all'orecchio per parlarmi
<<Lasciati andare >> le dissi e mi tirò verso di lei, allontanandomi da Metin
<<Hai un marito Tes, non dimenticarlo>> disse

Il magone si fece di nuovo spazio.
Mentre cercavo di liberarmi di lui e dei suoi occhi sofferenti per colpa mia, qualcuno mi ricordava sempre che avevo un marito.
Un marito a cui avevo negato un sogno.
Un marito ignaro della situazione.
Un marito che non sarebbe diventato mai padre e sopratutto non era al corrente, perché quel peso decisi di portarlo da sola.

Cercai di allontanare Can dalla mia vita, modo tale da farsi una nuova vita e avere quel bambino da un'altra donna.

<<Tes, andiamo? >> chiese Sema
<<No, voglio ballare ancora>>
<<Sei fuori servizio, credo tu sia cosciente di questo>>
<<Che problema c'è? >>
<<Ora fai finta di non avere problemi? Non vorrei essere nei tuoi panni. Sono sincera >>
<<Balla e stai zitta >> dissi ridendo. Ormai l'alcool aveva giocato i miei sensi

<<Io vado alla toilette>> disse poi allontanandosi, mentre scelsi di andare a sedermi fuori, sotto il cielo stellato e respirare aria.
Trovai un gruppo di amici a fumare e mi feci avere una sigaretta.
Non fumavo da una vita, ma sentivo una forte esigenza di farlo
<<Grazie >> dissi e con sigaretta fra le dita, mi sedetti su quella panchina buia e fredda

𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora