Cap 45. Fortuna Ho Te

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Mi addormentai fra le sue braccia e me ne accorsi non appena aprii gli occhi, ritrovandomi in braccio a lui in stile principessa che mi stava portando a letto.

Mi posizionó sul letto e con occhi ancora brucianti dal sonno lo guardai mettersi una canotta dopo essersi liberato dalle collane e bracciali.

Si sdraió di fianco avvolgendomi nelle sue braccia.
Quale posto migliore se non quello? Le sue braccia confortanti e grandi mi facevano sentire al sicuro e non avevo bisogno d'altro.

Nel pieno della notte il cielo di Istanbul si ribellò in un violento temporale.
Avevo avuto sempre paura dei temporali, forse perché mai nessuno mi aveva detto di non averla e sopratutto ho dormito sempre sola nella mia stanza sin da piccola, abbracciandomi al mio peluche quando davvero sentivo di non farcela.

Mi rifugiai sotto il corpo di Can, infilando la testa sotto la sua e cominciai a stare meglio.
Nessuna paura più si faceva sentire.
Chiusi gli occhi e godei del suo respiro che cadeva come vento leggero sul mio viso e la barba così morbida al tatto che mi accarezzava come fossero piume.

I lampi continuarono a ribellarsi proprio come il mio corpo stava per fare.
Tornarono quelle fitte malvagie a farmi compagnia, accompagnate da forti conati, mandando in fiamme anche il mio stomaco.

Stringevo la maglietta di Can e versavo lacrime nel silenzio assoluto, interrotto di tanto in tanto dalla ribellione del cielo.
Non volevo svegliare Can, visto che ultimamente aveva dormito poco per colpa mia e mi feci forza affinché il dolore si abituasse al mio corpo nuovamente.

Era difficile non muovermi nel bel mezzo delle pugnalate che ricevevo da quella maledetta malattia. Sembrava come se qualcuno mi stava picchiando.

<<Tes >> disse Can con voce rauca e debole, alzando il capo per capire qualcosa di più

<<Amore che hai? Di nuovo dolori? >> ribatté.
Ero di spalle, ranocchiata su me stessa colpita da dolore profondo e diffuso anche nella parte dello stomaco

Divennero sempre più violenti che creavo lamentele con la mia voce rotta dal pianto.
Can si alzò di scatto e accese il lume a me di fianco e mi strinse nelle sue braccia

<<Tes... Allah ti prego aiutala! Liberala da questo dolore... - disse agitato mentre con una mano mi spostava i capelli dalla fronte umida - amore, dimmi cosa posso fare >> appoggiò il capo sul mio e sentivo scendere lacrime dal suo viso.

<<Can... Aiutami >> implorai piangendo

<<Sono qui amore... Sono qui..
>> lo strinsi a me e scaricai il mio dolore su di lui.

<<Portami in bagno>> dissi di colpo e mi prese in braccio, portandomi in bagno e mi aiutó a rimettere.
Mi tenne la fronte e con l'altra mano mi teneva dalla pancia.
Avevo forti capogiri e nausea allo svenimento.
Cominciai a tremare come foglia e mi gettai a terra senza forze.
Lui seguì tutti i miei movimenti e averlo vicino era come sole in una tempesta

<<Can... - mi strinse a lui, asciugandomi la fronte dal sudore - voglio morire>> dissi disperata

<<Tessa non dire così ti prego. Guardami amore - mi prese il viso - ci sono io ok? Non ti lascerò mai vita mia >>

Urlavo quando lo stomaco si ribellava facendomi immergere nel wc e battezzarlo con quei pochi liquidi che mi erano rimasti.
Sentii il cuore perdere colpi e le orecchie che cominciarono a fare strani suoni.

<<Tessa, ti porto a letto e chiamo il dottore>> disse mentre un tuono fece tremare la finestra del bagno e caso strano, non faceva paura più il temporale in quel momento quanto il mio dolore

𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora