Cap. 31 Gioco Malefico

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Tessa's pov

Ero ancora seduta con tutto il gruppo, ma di Can nemmeno l'ombra.
Lo chiamai e aveva il telefono spento.
Quel suo modo di fare incominciava a starmi stretto.
Starne fuori non mi faceva sentire poi così tanto importante per lui.

Andai nella nostra camera, quella che Serkan ci aveva fatto preparare, e mi sedetti sulla poltroncina sotto alla finestra.

Ammirai le montagne di fronte come si coloravano di un rosso-arancio per via del tramonto e nel mentre, ricevetti una notifica.
Convinta era Can e invece si trattava di mia sorella.
Dalla mattina che stava dicendo cattiverie sul mio conto.
Non riuscivo più a sopportarlo.
Non meritavo tutte quelle parole.

Can's pov

Ero abituato ad avere il controllo delle mie cose sin da piccolo. Vedere qualcuno che cercava di scavalcarmi mi mandava in tilt ed entravo in un mondo tutto mio, per evitare di essere sgarbato o di alzare le mani, come abitualmente facevano la maggior parte delle persone.

Ma in quel mondo non poteva entrare nessuno, ci dovevo essere solo io e un posto dove i suoni della natura potevano aiutarmi a calmarmi.

Non mi reputavo testa calda, anzi, mi dicevano che ero un ragazzo cordiale e abbastanza educato, ma la gelosia verso la persona che mi apparteneva si faceva padrona in quei momenti e dimenticavo di esserlo.

Ero figlio unico e tutte le attenzioni le avevo ricevute doppiamente rispetto alle famiglie con più figli, ed ero stato abituato in quel modo.
I miei genitori sono stati sempre protettivi e gelosi del loro unico figlio e altrettanto lo ero io con le persone a me importanti.
Tessa era la mia vita e l'idea che qualcuno cercava di conquistarla, davanti ai miei occhi per giunta, era qualcosa che non potevo gestire poi molto.
Quindi scelsi di scappare per non creare disagi.

Guardavo come il tramonto accarezzava il panorama di fronte e sentii il sangue man mano raffreddarsi.
Ancora una volta riuscii a calmarmi e mi alzai per tornare in casa, dalla mia Prenses, che pagava il prezzo del mio mondo, a lei non concesso, ma dovevo dirle quanto fosse importante per me, essere solo in quei momenti.

Mentre camminavo verso la strada del ritorno, vidi un'ombra famigliare. Pensavo fosse Tessa e invece si trattava di Demet.

" Pensai" pensai

Le andai incontro e aspettai che mi desse una spiegazione, visto che mi aveva seguito.

<<Can... Che ti prende? >> chiese

<<Perché mi hai seguito? >>

<<Perché non lo capisci, eh? Perché ti sei messo bende davanti agli occhi? >>

<<L'ho capito Demet! Ma... >>

<<Ma? Mi hai messa da parte, dopo che mi hai fatto legare a te... Hai portato questa Tessa nella tua vita e mi hai devastata! Faccio finta che fra noi non è successo nulla, ma sai perfettamente che la nostra non era solo interpretazione >> disse con voce frustata

<<Demet. Ti prego! >> sbuffai dandole le spalle

 Ti prego! >> sbuffai dandole le spalle

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𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora