Cap 1. Destinazione Istanbul

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Era una sera quando, posizionata davanti al mio PC, capii che dovevo assolutamente fare quel viaggio in Turchia.

Quella nazione, aveva qualcosa di speciale per me.

Ad esempio le tradizioni che mi incuriosivano tanto, i piatti turchi che spesso mi chiedevo che sapore avessero, la bellezza di Istanbul e per concludere il mio amatissimo attore turco, Can Yaman.

Ogni giorno mi documentavo sulla sua vita, i suoi viaggi, i suoi film e le relazioni amorose, anche se Can su quell'argomento si era mostrato sempre riservato.

Ripetevo a me stessa, se magari un giorno sarei riuscita ad ammirarlo solo nel piccolo schermo della mia camera o se, nel mio viaggio in Turchia, avessi avuto l'onore di poterlo incontrare.

"Cosa cambia se incontro Can? Sono comunque una normalissima ragazza di città. Non mi noterà nemmeno" pensai, distruggendo in un attimo tutto il castello che mi ero costruita in quell'istante.

Mi addormentai con il PC fra le braccia, con la puntata di Dolunay che continuava a proiettarsi sul desktop.

Il mattino seguente mi alzai e mi diressi in cucina.
Mia sorella Niky mi aveva preparato la colazione, prima di andare a lavoro.

Nella mia vita c'era lei.
Nessun papà e nessuna mamma con cui condividere gioie e dolori.

Ringraziai mia sorella con un messaggio e andai direttamente in agenzia per prenotare il viaggio.

L'agente dei viaggi, mi aveva mostrato i vari pacchetti, ma non volevo includere il ritorno nel mio.

<<Voglio solo il biglietto per l'andata... Il ritorno lo deciderò poi lì, in Turchia>> dissi con un sorriso e quel sorriso fu immediatamente ricambiato dall'agente.

Consultavamo insieme le varianti e infine decisi di alloggiare in un hotel, non troppo costoso.

Il volo era previsto la settimana dopo e il mio cuore, solo al pensiero incominciò a battere veloce, manco fosse un tamburo

Uscii dall'agenzia con un sorriso contagioso.

Camminai lungo il viale della città, tutta soddisfatta.

Presa dalla troppa euforia, decisi di chiamare mia sorella e raccontarle tutto

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Presa dalla troppa euforia, decisi di chiamare mia sorella e raccontarle tutto.

Niky credeva a stento a tutte quelle parole che elencai, ma era tanto felice per me e mi promise che la sera, al ritorno dal suo lavoro, avremmo chiacchierato su tutti i dettagli.

Non appena chiusi la chiamata, decisi di andar a comprare qualcosa di nuovo da mettere poi nella valigia.

Andai così nel negozio di fiducia e comprai tutto quello che mi piaceva.

Anche se la roba era considerevole, non avevi speso poi molto.

In realtà io e Niky, avevamo vissuto sempre facendo sacrifici e fino a qualche anno fa, c'era la nostra nonna che nel suo piccolo, ci aiutava.

Poi quel maledetto cancro, la portò via dalle nostre vite e rimboccandoci le maniche lavoravamo giorno e notte sia per vivere e sia per pagarci i loro studi.

Niky infatti aveva realizzato il suo sogno di pediatra mentre io studiai tanto per essere una buona infermiera.

Conoscevo due lingue! Inglese e spagnolo ma nella mia mente faceva capolino l'idea di imparare anche il turco.
Cavoli se lo dovevo imparare.

Terminata la mia giornata fuori, tornai a casa distrutta

Preparai nonostante tutto, anche la cena.

Arrivò Niky e incominciammo a cenare, parlando della mia partenza. Certo non sarebbe stato facile per noi essere così lontane, ma eravamo disposte a tutto, pur di vedere il sorriso sui nostri volti.

Una settimana dopo.

Dopo aver controllato milioni di volte la valigia, chiusi le cerniere e mi raggiunsi la macchina dove Niky mi stava aspettando con il suo collega.
Mi accompagnarono all'aeroporto di Bari e aspettarono con me tutto il tempo.

Ed ecco che chiamarono il mio volo e subito le lacrime incominciarono a scendere ad entrambe.

Ci abbracciammo talmente in maniera stretta, che valeva per mille abbracci della lunga permanenza in Turchia.

Presi il trolley e mi incamminai verso l'aereo, voltandomi di tanto in tanto.

Niky era ancora lì, che salutava con una mano e asciugava le lacrime con l'altra.

Salii sull'aereo e mi posizionai esattamente al lato dell'oblò.

Sentii improvvisamente la voce dell'hostess che comunicava di allacciare le cinture perché l'aereo stava per decollare.
Era la prima volta che mi trovavo sul grande mostro volante e non sapevo quanto fosse stato difficile per me, la parte del decollo.

Provai come un vuoto nel petto ma non appena l'aereo prese quota, mi sentii nuovamente bene.

Guardai dall'oblò la mia amata terra e cercai di convincermi, che non mi sarebbe mancata affatto! Poi presi le cuffiette dalla borsa e incominciai ad ascoltare musica, per evitare di annoiarmi durante il viaggio e nel tempo di mezzo, guardavo le f...

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Guardai dall'oblò la mia amata terra e cercai di convincermi, che non mi sarebbe mancata affatto!
Poi presi le cuffiette dalla borsa e incominciai ad ascoltare musica, per evitare di annoiarmi durante il viaggio e nel tempo di mezzo, guardavo le foto di Can, salvate nella cartella di nome "I love Can" e i miei occhi diventarono due cuori pulsanti.

Guardai dall'oblò la mia amata terra e cercai di convincermi, che non mi sarebbe mancata affatto! Poi presi le cuffiette dalla borsa e incominciai ad ascoltare musica, per evitare di annoiarmi durante il viaggio e nel tempo di mezzo, guardavo le f...

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Spazio Autrice.
Mi sono anticipata nella pubblicazione del capitolo.
C'era qualcuna fra voi che non resisteva fino stasera 😂🙈
Ecco a voi il primo capitolo 😍
Spero che non si è rivelato una delusione ❤️❤️
Grazie a chi lascia un commento e stellina! 😘😘

𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora