Cap 10. Confusione

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Assalirono Can e lui ricambiava un sorriso a tutte.

Non era il ragazzo che mandava al diavolo tutti, piuttosto era dolce e regalava emozioni alle sue fan.
Mi sedetti sulla sabbia.
Mi girava la testa e aspettai tutto il tempo che si liberasse di quelle ragazzine che gli stavano incollate.

Ero gelosa e il livello dell'alcol stava aumentando.
Sentivo spasmi allo stomaco e tanta nausea.
Tutto quel frastuono e quelle luci mi stavano alterando.

Le ragazze continuavano a fargli domande,chiedendogli della nuova partner, Demet.
Volevano sapere se fra loro c'era qualcosa, s'era interessato a lei o se la sua era solo interpretazione da Oscar.

Can mi lanciava occhiate mentre era preso con le sue fan.
Era esattamente come avevo sempre immaginato, ignorando in quel momento, che anch'io ero come quelle ragazze.

Non potei sopportare più quella situazione.
Non ero abituata ad essere interrotta nel mezzo di una serata, da fans pazze, che urlavano e lo aduluvano.

Mi allontanai man mano e mi diressi verso la strada, dove riuscii a prendere un taxi al volo. Lo lasciai senza saluto.

Senza guardarlo negli occhi e sopratutto senza spiegazione.

Nel tragitto ridevo e asciugavo le lacrime che erano scese dai miei occhi.

Quando arrivai all'hotel, riuscii persino a contare quante volte barcollai e quante volte finii addosso al muro del palazzo.

Appena arrivai, posai le mano sulla chiave della stanza o meglio, era una scheda e non mi ricordavo neppure come si apriva.

"Come si apre 'sta cosa?" dissi fra me e me e dopo vari tentativi riuscii.

Cominciai a dubitare della mia testa, poi mi ricordai che ero ubriaca fino alla punta dei capelli.
Andai dritta in bagno a rimettere non appena entrai.
Non mi ero mai sentita così male! Ma al vino si aggiunsero altri problemi che mi mandarono completamente fuori di testa.
Il primo era Matteo e l'altro Can. Come potevo sopportare tutta quella situazione?
Come potevamo vivere il nostro amore se all'improvviso potevamo essere assalite da fans o paparazzi?

Forse Niky aveva ragione o forse la mia paura mi stava mangiando.
Paura di essere rubata la scena ogni qualvolta che ne ero protagonista.

Guardai il telefono, c'erano svariate chiamate perse ma non volli vedere di chi erano, di sicuro tra quelle c'era quella di Can.
Il telefono non ne voleva sapere proprio di stare tra le mie mani. Mi scivolava come se fosse inzuppato di sapone.

Posai il telefono e gli occhi cedettero al sonno che mi stava perseguitando da ore.

Can's pov

I miei occhi ad un certo punto, cercarono Tessa.
Ma incredulo, non la trovai da nessuna parte.
Le mie fan continuavano ad urlare e strittolarmi. Incominciai a percepire confusione nella mia mente e per quanto poteva piacermi essere protagonista di quel chiasso amatoriale, non riuscii più a sopportarlo.
Anche le prese sulla mia maglietta incominciarono a fastidirmi.
La tiravano in molte per avvicinarmi a loro, ma sentivo che da un momento all'altro, sarei diventato un Can furioso, che poi sarebbe uscito in prima pagina sul gossip, per mancanza di rispetto alle fan e da lì poi, sarebbero nate storie e sotto storie.

Mi avrebbero attribuito aggettivi che non mi appartenevano e mi sarei sentito in colpa per tutto. Purtroppo quel mondo funzionava così.

Pregai di lasciarmi andare, quando poi vidi la mano di uomo allungarsi verso di me, fra le tante ragazze.
Era la mano di Miran, che mi aiutó ad uscire insieme ad un uomo della sicurezza.
Si scusó con tutte le ragazze da parte mia e andammo dritti in macchina.

Fortunatamente l'avevo parcheggiata all'angolo più buio del ristorante.
Miran mi diede la bottiglietta dell'acqua e incominciai a sorseggiarla pian piano.
Avevo la fronte bagnata e capelli spettinati.
Forse mi aveva fatto peggio non vedere più Tessa, piuttosto che essere massacrato dalle prese dalle fans.

<<Can come ti senti? >> chiese Miran.
A volte succedeva che affollamenti del genere mi frastornavano e tentavo a nasconderlo.

<<Tranquillo Miran. Non è la prima volta lo sai! >> risposi con affanno e cuore a mille

<<Hai dei graffi sul collo e uno sul braccio... Ti hanno massacrato >> disse ridendo

<<Miran sono così nervoso, cosa vuoi che m'importa di avere stupidi graffi? >> dissi incazzato, mentre aprivo e chiudevo la mano per il nervoso

<<Ti accompagno a casa tua e torno più tardi a prendere la mia macchina >> disse, ignorando il mio atteggiamento scontroso.

Ecco perché oltre ad essere il mio manager, era anche il mio migliore amico.
Lo reputavo l'angelo delle mie situazioni e mi aiutava sempre con i problemi collegati al successo e alla fama.
Per quanto poteva essere gratificante quel mestiere a volte procurava tanta rabbia.

La serata si era chiusa nei peggiori dei modi.
Tessa si era spaventata del mio mondo e mi sentivo come se avessi perso una parte di me.

Spazio Autrice

Pensate sia sbagliato il comportamento di Tessa?

Grazie a tutti voi che state leggendo la mia storia ❤️

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𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora