Cap 8. Che Il Piano Abbia Inizio

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Mi ero praticamente addormentata nella sua stanza.
Sentii rumori e voci nel corridoio, poi silenzio.

Mi alzai e spiando dalla serratura, notai Can entrare nella mia camera, posta di fronte alla sua.
Aprii subito, cercando di fermarlo

<<Can>> gli presi il braccio ma lui non mi guardó nemmeno per sbaglio
<<Tes, torna a dormire. Non ti ho svegliata apposta. Stavo andando a letto nella sua stanza>>
<<Che ore sono? >>
<<L'ora non fa differenza>>
<<La fa - presi il cellulare dalla sua tasca - sono le tre di notte>> dissi, guardando lo schermo
<<Allora? Sono un uomo, non un bambino! >>

Il suo sguardo si posava ovunque, tranne sul mio viso.

<<Sei un uomo sposato >> affermai
<<Questa mi è piaciuta>> tolse la mia mano dal suo braccio.
<<Possiamo parlare? >>chiesi o meglio tentai di poter aver finalmente un confronto con lui
<<Ho sonno. Sono stanco>>
<<L'hai detto anche prima! >>
<<Tes, cos'è che non hai capito esattamente? >>disse, posando finalmente gli occhi nei miei.

Sembravano due lame pronte a trafiggermi

<<Voglio capire perché mi hai dato qualcosa che ti appartiene - uscii la collana da fuori alla maglia - perché l'hai tolto? >>
<<Ti ho ridato la fede, perché tu non ne hai in me o altrimenti non mi avresti messo fuori dalla tua cazzo di vita - la sua voce si alzò - e sto pensando di darti indietro anche il tuo cuore. Sai il mio cuore non regge più per due - si batteva la mano forte sul petto - quanto dolore sto sopportando... Ognuno prenda la propria strada... Ci facciamo solo del male così>> disse, facendomi rimanere ferma come palo e per concludere, essere sbattuta la porta in faccia

Il mio viso si bagnó di lacrime.
Il mio corpo cominciò a tremare.
Cercai di aprire quella porta ma pensó bene a chiuderla a chiave.
Insistei a bussare per farmi aprire, ma era testone peggio di me.

<<Can apri >>

Silenzio.

<<Can apri, non andrò via di qui. Dormiró qui fuori se necessario>> urlai piangendo

<<Vai a letto. Sai che non aprirò quella porta >> urlò dall'interno
<<Apri - battevo contro la porta - apri cavolo>> dissi, lasciandomi cadere contro la porta e rimanerci, versando lacrime e dirotto

 Sai che non aprirò quella porta >> urlò dall'interno <<Apri - battevo contro la porta - apri cavolo>> dissi, lasciandomi cadere contro la porta e rimanerci, versando lacrime e dirotto

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Quella porta non si aprì.
Passò un'ora.
Passò un'altra ora.
Quella porta era ancora chiusa.

Avevo gli occhi socchiusi e improvvisamente vidi una mano.
Quella di sua madre.

<<Tessa, ero talmente presa a dormire che non capivo se era sogno o realtà - allungó la mano - alzati e vai a letto >> disse mia suocera
<<Questa è tutta realtà. Io non ho più nessuno! >>
<<Hai Can>>
<<Mi ha lasciata >>
<<Pensi davvero l'abbia fatta di cuore questa scelta? >> disse sconvolta. Cercava di mantenere la calma ma percepivo il suo malessere
<<Ad ogni modo, non stiamo più insieme>> affermai
<<Tessa ora vai a dormire. Domani parlerai con lui>>
<<Non mi muovo da qui>>
<<Ti farai solo del male e poi non è comodo dormire così>> rise, sforzandosi a non far uscire lacrime

𝑰𝒐 𝑬 𝑪𝒂𝒏 1 e 2 VᴏʟᴜᴍᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora