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E così mi ritrovo in una caffetteria italiana in pieno centro a mangiare una buonissima fetta di torta al cioccolato, accompagnato il tutto da del buonissimo caffè.

«Hobi...E' buonissimo» mormoro godendo per la bontà. «Finalmente posso mangiare questo dolce» dico coprendomi la bocca per fargli  un piccolo sorriso.

«Sono piuttosto geloso ora...» brontola Taehyung che tiene il viso appoggiato al palmo della mano, mentre mi guarda con il gomito appoggiato al tavolo rotondo, grande abbastanza per contenere attorno ad esso quattro sedie. Decido di ignorarlo e così fanno anche gli altri. 

«Sì, io e Hoseok venivamo spesso a mangiarlo. Credo che si sia affezionato a questo posto tanto quanto me» risponde invece Yoongi, guardandosi intorno.

«Già. Ogni volta che iniziava la scuola, puntualmente mi ritrovavo a raccontare della mia estate qui in Italia a Jungkook. Gli parlavo sempre di questo posto e che un giorno glielo avrei fatto vedere e come promesso, eccoci qui» dice entusiasta, mentre mi sorride teneramente. A guardarlo, immagino che mi abbia parlato tanto di questo posto perché gli è caro il ricordo che lo lega a Yoongi. Sono contento che mi abbia portato qui, significa che ci teneva ad includermi nella dolcezza del passato. 

«Il miglior regalo di compleanno, immagino» dico finendo il caffè. Guardo Taehyung  gli passo l'ultimo boccone di torta. «Vuoi?» chiedo dolcemente vedendolo imbronciato per chissà cosa. 

«Solo se mi imbocchi» brontola e io roteo gli occhi e faccio come mi chiede, volendolo accontentare. Finalmente mi sorride, sembrando un piccolo bambino.

E potrei continuare a pensare alla sua innocenza, se non fosse per i suoi modi di fare e per il fatto che fino a poco fa la mano che sta utilizzando per pulirsi la bocca l'abbia tenuta sotto la mia maglia per accarezzarmi il petto.

A quel pensiero arrossisco un poco e abbasso la testa, con la scusa di ritornare a sorseggiare il caffè non volendo farmi notare dagli altri, che però sembrano piuttosto catturati dal posto.

«Dio, non è proprio cambiato niente» dice Hoseok e Yoongi annuisce, per poi prendergli la mano, come a dirgli che loro sì, sono cambiati e anche il loro rapporto lo è.

Il loro gesto mi fa tenerezza. Forse dovrei lasciargli un po' da soli? 

«Taehyung, andiamo a fare un giro?» chiedo poi, alzandomi per andare a pagare ma Hoseok mi prende dalla maglia. Taehyung mi guarda con occhi sorpresi e quasi lo vedo scodinzolare per la felicità. 

«Pago io. Dove credete di andare voi due?» chiede guardandomi.

«Taehyung è di queste parti, possiamo andare a fare un giro mentre tu e Yoongi rimuginate sui vostri ricordi e fate gli sdolcinati nostalgici» dico in un sorriso divertito. Il mio amico mi guarda piuttosto dolcemente, quasi a volermi ringraziare per aver capito i suoi bisogni.

Lo capisco, alla fine non mancano molti giorni alla nostra partenza e immagino che voglia starsene ancora con Yoongi per i fatti suoi a raccontarsi di quante cose sono accadute durante questi anni.

«E poi posso pagare io» dice Taehyung, alzandosi per mettersi accanto a me, portando un braccio attorno ai miei fianchi. 

«Vabbè fate come volete, basta che la smettete di punzecchiarvi» dice Hoseok, ricomponendosi al suo posto, lasciando la presa sulla mia maglia.

«E io cosa centro» dico in mia difesa guardandolo con sopracciglia aggrottate. «Vabbè Taehyung, andiamo» dico prendendogli il polso e trascinandolo per andare a pagare. Dopo qualche protesta, lascio Taehyung pagare per me e usciamo dal posto, salutando da lontano Hoseok e Yoongi, rimasti invece dentro. «Che carini» commento guardandoli, per poi portare lo sguardo alla piazza.

«Tu lo sei di più» mormora Taehyung osservandomi prendendo la mia mano, che titubante gliela concedo. «Yoongi apprezzerà il fatto di poter star da solo con Hobi» dice poi, guardando la piazza, mentre io invece poso lo sguardo su di lui.

«Non ti...?» chiedo timidamente lasciando la frase in sospeso, titubante se proseguire o meno.

«Non mi importa più Jungkookie. Te l'ho detto, mi interessi tu ora» sospira, prendendo una qualche strada che non so. Mi lascio guidare da lui mentre intreccia le dita con le mie, fidandomi delle sue conoscenze su questa città. «Yoongi è felice e sarei uno stupido a dire che facevo finta di non averlo notato prima. E' così diverso quando è con Hoseok...Mi serviva prendermi una cotta per un altro per accorgermene» dice guardandomi con un sorriso, facendomi arrossire violentemente.

«C-Con Jimin non lo hai fatto però» dico sulla difensiva, mentre passiamo sotto una piccola arcata.

«Si perché come ti ho detto, Jimin mi serviva per dimenticare Yoongi, mentre tu sei stata una sorpresa piacevole. Credevo di essermi innamorato di Jimin, ma a distanza di tempo a rivederlo, non mi ha fatto più alcun effetto. Anzi, ero piuttosto geloso del fatto che tu fossi con lui»

«Geloso...Di me o di lui?»

«Di te» dice secco, guardandomi con fare ovvio. «Di chi altro, di quel tipo? Per quanto sia bello, non mi interessa più e tu...Tu sei capitato così per caso che non lo so. Non mi aspettavo che l'amico di Hoseok che si sarebbe portato in vacanza sarebbe stato così carino» dice con un sorriso.

«Ma smettila...Parli proprio tu» dico sospirando, camminando al suo fianco con passo lento desiderando di poter prendermi la calma per godere della bellezza della città e della compagnia del biondo.

Taehyung ridacchia mentre si ferma davanti a una struttura che presenta essere la sua università. Mi porta poi a fare un giro per la città parlandomi di tutti gli aspetti di essa che solo uno che studia arte come lui può sapere, facendomi talvolta ridere e sentire per la prima volta spensierato in compagnia sua. Però più lo guardo e più mi rendo conto di essermene perdutamente innamorato, soprattutto ora che mi regala tutte queste attenzioni. 

In poco tempo si fa ora di pranzo e propongo a Jungkook di ritornare indietro per raggiungere gli altri due. 

«Aspetta» dice prendendomi per mano, portandomi in un vicolo all'oscuro dalla piazza principale brulicante di persone. «Posso fare una cosa?» chiede avvicinandosi guardandomi mentre è davanti a me e io ho la schiena attaccata al muro di qualche abitazione.

«Come posso dirti di no se sei già a un centimetro dalle mie labbra, idiota...» mormoro provocandogli una risata divertita che poi tace per lasciarmi un bacio dolce sulle labbra, che ricambio, dandogliene un altro e un altro ancora allacciandogli le braccia attorno al collo, addolcito dal fatto che fossimo solo noi due in quel vincolo silenzioso e protetto dal rumore e passaggio di motorini e macchine, che in lontananza passano. 

4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora