«J-Jungkook?» ripete ancora Jimin, guardandomi.
Mi risveglio dal mio stato di trance e scuoto la testa.
«Ciao» dico in coreano, sorridendogli. E' molto più bello di quello che ricordavo dalla sera scorsa.
Il barista dice qualcosa a Jimin, gesticolando con la mano indicando il bar mezzo vuoto e poi l'uscita, estraendo dalla tasca una sigaretta. Intuisco che probabilmente, gli ha detto che stava andando a fumare. Esce quindi dalla sala andando probabilmente, sul retro, facendo in modo che io e Jimin rimanessimo da soli.
«Che ci fai qui?» chiede nella nostra lingua sorridendomi, probabilmente sorpreso e si siede allo sgabello davanti al mio.
«Volevo...rivederti» mormoro onestamente e giro lo sguardo, guardando altrove, sentendomi un po' imbarazzato, mentre passo una mano a grattarmi la nuca.
«Vuoi...Rifare le cose di ieri?» chiede curioso Jimin avvicinandosi di poco a me, come se niente fosse e io mi giro per guardarlo, agitando le mani davanti a me in senso negativo.
«N-no! Volevo solo...rivederti, come ho detto prima» dico abbassando lo sguardo e lo sento ridacchiare.
«Anche io volevo rivederti...Sei carino» dice e rialzo la testa, per guardarlo un poco incredulo alle sue parole.
«Ca-carino? Davvero?» chiedo puntandomi col dito. Lui sorride ancora, mostrando un bellissimo sorriso che gli rende gli occhi due piccole fessure. «Anche tu lo sei...» dico poi arrossendo, in un timido sorriso.
«Che ne dici se ce ne andiamo via? Tra poco ho finito il turno e riprendo verso sera» spiega Jimin e io annuisco, contento.
Passare del tempo con lui. Era proprio quello che avevo sperato mentre venivo qui.
«Si...Ti aspetto»
«Prendi qualcosa da mangiare, offro io» dice mentre guarda verso l'entrata vedendo probabilmente qualcuno.
«Non ho fame, berrò ancora qualcosa mentre ti aspetto» dico e lui annuisce.
«A dopo allora» dice guardandomi e poi si dirige verso i clienti, mentre io lo seguo con lo sguardo, vedendolo accoglierli dentro al locale.
Li accomoda ad un tavolo e fornisce a loro i menù. I due sembrano voler subito qualcosa da bere, forse per il caldo e Jimin annota tutto sul suo piccolo block-notes.
In tutto questo, io appoggio la schiena al bancone, guardandolo da lontano mentre parla in un quasi perfetto italiano.
Ora che sono sobrio, posso ammirare nitidamente i suoi dettagli: capelli nero pece, qualche buco all'orecchio per dar un posto agli orecchini che indossa, un corpo minuto, avvolto in un paio di jeans attillati che non nasconde il suo didietro formoso e una maglia a maniche corte, infilata dentro di essi.
Il suo viso visto di profilo poi, è particolarmente...Bello.
Ha dei lineamenti dolci, dei boccioli al posto delle labbra, un nasino piccolo, degli occhi assottigliati e la mascella evidenziata.
E' decisamente un bel ragazzo e non capisco come possa dire a uno come me di essere carino, quando lui è una statua scolpita.
Potrei restare tutto il giorno a ordinare thè freddo solamente per vederlo fare le sue cose da lontano. Un po' come in uno di quei film in cui il ragazzo si innamora perdutamente della ragazza cameriera e si infila ogni giorno nello stesso posto per poterla guardare da lontano, non avendo il coraggio per dichiararsi.
Quando si gira e mi accoglie in pieno mentre lo sto guardando un po' perso nei miei pensieri, giro lo sguardo di scatto da un'altra parte, facendo finta di osservare il locale. Sento il frigo chiudersi alle mie spalle e guardo che con la coda dell'occhio: Jimin sta servendo le bevande.
Non faccio in tempo a girarmi, che lo trovo dietro di me.
«Sai che sei una pessima spia? Ti beccherebbero subito» dice e io divento viola in viso.
«S-scusa...Mi ero ipnotizzato»
«A guardarmi?» chiede mettendo uno strano sorrisetto, uno di quelli per provarci con qualcuno.
«A...Guardarti» mormoro, ripetendo la sua stessa frase incastrando lo sguardo nel suo. Rimaniamo per un momento a guardarci in silenzio negli occhi e successivamente, il primo a staccare lo sguardo è lui, ricordandosi dei clienti da servire. Ritorna quindi a fare il suo mestiere, trascrivendo gli ordini e poi si dirige in cucina, probabilmente per dare le comande.
Io nel frattempo, ordino il secondo thè freddo.
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4 a.m | TAEKOOK
FanfictionPer il compleanno di Jungkook, il suo migliore amico Hoseok decide di regalargli una vacanza presso la sua casa italiana situata nella campagna, lontana dalla città urbana di Bergamo. Solo più tardi però Hoseok avvisa che i due non sarebbero stati d...