[Speciale prima parte] Quell'estate secondo Taehyung

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«Dovremmo scrivere a Hoseok» esordì improvvisamente Taehyung interrompendo il silenzio nella stanza che condivideva con Yoongi in quel piccolo appartamento del loro amico Hoseok. 

Sdraiato sul letto, era rimasto con lo sguardo assorto a fissare il soffitto sopra la sua testa, mentre fuori l'estate iniziava a farsi sentire col suo caldo afoso. Si alzò a sedere solo per regolare il ventilatore più verso di sé, lasciando che gli scompigliasse i capelli dalla fronte, e si rimase sdraiato a pancia in su, non dopo aver guardato la reazione del suo migliore amico Yoongi, assorto nello studio dei suoi libri dato l'imminente sessione estiva alle porte. 

Sembrò non averlo sentito vedendo immobile alla sua proposta, ma proprio quando Taehyung stava per ripetere la frase, con l'intenzione di scandire a questo giro il nome del soggetto della sua frase, Yoongi brontolò qualcosa.

«Per che cosa» disse a fatica, come se si fosse staccato da qualche ragionamento importante all'improvviso distratto dal dover però rispondere a quella proposta. 

«Si sta avvicinando l'estate...E' ormai un anno che non lo vediamo. Potremmo-»

«Ho gli esami» lo interruppe.

«Ma si tratta di Hoseok!» protestò Taehyung, sedendosi a letto, incredulo della reazione del suo amico.

«Hai gli esami. E sposta quel dannato ventilatore! Sto morendo di caldo» imprecò scivolando con sedia a rotelle per spostarlo l'oggetto in modo che ventilasse per entrambi. 

«E quindi? Possiamo dare entrambi gli esami e poi possiamo chiedergli di raggiungerci qui in Italia! Alla fine ha la casa qui vicino a Bergamo» dice Taehyung, muovendo la maglietta per farsi aria. Si alzò per abbassare le tapparelle della stanza per non far entrare ulteriore caldo e si buttò a peso morto sul letto. «E poi vorrei proprio farmi un bel bagno in quella piscina enorme...O al lago...» parlottò sognante a occhi chiusi, immaginandosi già di immergere il suo corpo caldo in una sorgente al contrario fredda. «E poi mi manca Hoseok, a te no?» chiese calzante, riaprendo gli occhi, scrutando la figura del moro che gli dava le spalle, chino sui suoi libri alla scrivania davanti al suo letto.

Ciò che infatti Taehyung si era accorto, era che il suo migliore amico aveva dei sentimenti per Hoseok. Yoongi però sembrava far di tutto per non pensare a lui, dando il cento per cento di sé stesso negli studi di legge.

Sembrava che stesse affrontando un periodo davvero difficile e sicuramente non per gli esami, siccome passavano tutto il giorno a studiare da mesi. Spesso Taehyung, si ritrovò a pensare che stesse impiegando tutto quel tempo nello studio non tanto per una soddisfazione personale, quanto più per non pensare a Hoseok e ai loro momenti passati insieme.

E nonostante nel suo cuore soffrisse all'idea, dato il suo segreto affetto nei confronti di Yoongi, voleva fare qualcosa per rallegrare il suo migliore amico. 

Vedendo che non riceva nessuna risposta, Taehyung sospirò. «E poi è anche perché ho bisogno di dimenticare Jimin. Non l'ho più visto in università...» 

Già, Jimin. Il famoso Park Jimin, l'uomo desiderato da tutta l'università, aveva abbandonato gli studi ed era andato via. Taehyung pensò che probabilmente era dovuto ai suoi problemi famigliari, dei quali spesso gli aveva parlato ma non in modo approfondito. 

Credeva davvero che avrebbe potuto innamorarsene, dimenticare per una volta Yoongi, ma forse vedendo da parte sua che gli era molto difficile e che avrebbe richiesto più tempo del previsto, Jimin l'aveva presa male ritornando alle sue vecchie abitudini. 

Ma a lui Jimin mancava davvero e l'ultima volta che si erano visti, avevano litigato finendo per dirsi parole dure volte principalmente a ferire l'altro. Gli mancava vederlo gironzolare per l'università con quella finta innocenza che la notte, insieme a lui, si trasformava in lussuria; gli mancava vederlo dopo le lezioni per parlare come farebbero due amici e avrebbe tanto voluto dirgli che per lui era davvero stato tutto speciale. Avrebbe voluto chiedergli scusa per le sue parole e soprattutto per essere ancora sotto mille treni per il suo migliore amico, dal quale non poteva nemmeno staccarsi, data la convivenza e il legame tanto stretto. 

Eppure a volte si diceva dentro di sé che la colpa non era stata solo sua, ma anche di Jimin a non aver saputo pazientare e ad essere tornato subito alle sue maniere. Se solo avesse aspettato un pochino di più quella che sembrava un'amicizia con interessi da entrambe le parti, poteva trasformarsi in qualcosa di più profondo e di data a lungo termine. 

«Non ho tempo di pensare a queste cose. Sono pieno di studio a differenza tua che te ne stai sdraiato sul letto a non fare nulla, Taehyung. E ora me ne vado in biblioteca, dato che continui a parlottare» disse acido Yoongi, alzandosi e prendendo con sé i libri e le chiavi di casa.

«E va bene brutto stronzo» disse Taehyung tra sé e sé dopo che sentì l'amico uscire di casa. Si alzò a sedere e si girò appoggiando le gambe al suolo. Si piegò quel che bastava per aprire un cassetto del comodino accanto al letto e prese la cartolina che aveva custodito amorevolmente per Hoseok la volta in cui si sarebbero finalmente rivisti.

Prese così a scrivere quello che sembrava un invito, sottolineando la mancanza sia da parte sua che da parte di Yoongi.

«Finché arriverà la cartolina e Hoseok si sarà organizzato, io e quel bastardo avremmo già dato gli esami» parlò a quel pezzo di carta dopo averla girata per vedere le foto che ritraevano parti della cittadella italiana con un sorriso sulle labbra. 


Così come aveva previsto Taehyung, lui e Yoongi diedero gli esami giusto in tempo per l'arrivo di Hoseok, che avvisò essere per luglio. La sera stessa Taehyung si ricordò di ciò che aveva fatto a sua insaputa.

«COSA VORRESTI DIRE CON DOMANI ARRIVA HOSEOK?!» esclamò a gran voce Yoongi, alzandosi dalla sedia non appena Taehyung, in qualche modo, gli diede la notizia a cena.

«Intendo dire esattamente quello che ti ho detto...Domani Hoseok arriva. Dovrebbe portare un amico» disse grattandosi la nuca imbarazzato. 

«U-Un amico?» chiese Yoongi cercando di non far trasparire la sua preoccupata gelosia. 

«Non mi ha dato altri dettagli» disse Taehyung, riprendendo a mangiare. 

Egoisticamente, in cuor suo, sperava che quell'amico di Hoseok, fosse il suo ragazzo o che comunque ci fosse qualcosa di speciale tra di loro. 

Venne così il giorno ed entrambi passarono prima dalla tabaccheria per prendere un pacchetto di sigarette, mentre Taehyung brontolava lamentandosi di quante ne avesse fatte fuori Yoongi la sera prima preso dall'ansia. 

«Ero ansioso per...Gli esami ok» si giustificò Yoongi, guardando altrove imbarazzato per la sua reazione esagerata.

«Gli hai dati una settimana fa gli esami, idiota» lo guardò male Taehyung, scuotendo la testa.

 Uscirono così e iniziarono la prima sigaretta avviandosi verso la fermata dell'autobus. Sbuffò la prima nuvoletta di fumo Taehyung mentre ascoltava Yoongi lamentarsi del caldo. 

«Dai vieni, a quel muretto c'è ombra» disse indicandolo con la testa. Così Taehyung iniziò la seconda sigaretta, sentendosi in ansia per qualche strano presentimento, e si appoggiò al muretto chiudendo gli occhi per un momento, per poi aprirli lentamente osservando il cielo azzurro lasciando la sigaretta all'angolo della bocca consumarsi, pensando nel frattempo quando aveva preso questo brutto vizio, dando colpa a qualche festa universitaria. 

«Eccoli» mormorò Yoongi con un sorriso ampio sulle labbra, che si tolse subito non appena vide il ragazzo al suo fianco, che però sembrò avere gli occhi incollati sulla figura di Taehyung. 

Quando quest'ultimo si staccò dal muretto, buttò la sigaretta e alzò lo sguardo per incontrare quello di Jungkook, che lo guardava sbalordito. 

4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora