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E così, l'estate arrivò.

Ci mise un bel po' ad arrivare. Forse è perché l'avevo aspettata talmente trepidante che il tempo aveva deciso di non collaborare per nulla.

Preso dall'ansia, sistemai tutti gli esami per l'università e misi da parte alcuni soldi per prendere un biglietto di ritorno, in caso di estrema urgenza. 

I biglietti che aveva preso Hoseok, erano di due settimane, la stessa durata di quando andai per la prima volta in Italia.

Quando finalmente arriva il giorno, non ero riuscito a dormire né la sera prima, né durante il volo e quando cercavo di farlo, la testa si riempiva di così tanti pensieri che temevo che avrei avuto un attacco al cuore e che sarei dovuto scendere da quel veicolo che in quel momento, sembrava più ad una gabbia che al volo che mi avrebbe ricondotto dalla persona che più avevo amato in tutti questi anni.

Non potevo semplicemente pensare positivo? No, anzi, non dovevo prepararmi psicologicamente ad entrambe le eventualità? 

Ormai sono diventato un adulto, mi sono preso spesso le mie responsabilità, ho fatto le mie esperienze (che non sono servite a nulla, mi dice una volta la mia testa), quindi devo solamente guardare la faccia di Taehyung e...Comportarmi come?

Mi prendo la testa tra le mani e sospiro frustrato, mentre Hoseok accanto a me sembra ormai andato nel mondo dei sogni dopo il secondo bicchierino di vino. 

Quello che faccio allora, è ordinare un bicchiere di vino anche io e finalmente, riesco a prendere sonno fino a quando l'aereo atterra a Bergamo. 

«Jungkook...Siamo arrivati, svegliati» mi scuote Hoseok.

Mio Dio, ero talmente andato che non ho neanche sentito l'aereo atterrare?! 

Quando mi sveglio, lo guardo mezzo andato e un gran mal di testa, mi fa portare istintivamente una mano alla tempia. 

«Lo sai che il vino non va bevuto quando si è troppo stanchi perché ti fa l'effetto contrario?...» chiede guardandomi preoccupato. «Tu poi, che non reggi un cavolo» sospira sconsolato, alzandosi e prendendo entrambi i bagagli. Io un poco barcollante lo seguo, scendendo le scale.

Il sole mi sembra dannatamente fastidioso e per tanto, scavo nella giacca il mio paio di occhiali.

«Io volevo solo dormire» mormoro con la voce impastata dal sonno, prendendo poi il mio zaino da Hoseok, non volendogli dare anche il mio peso. 

«E' da tanto che non viaggi. Io che prendo aerei ogni settimana ormai so come funziona» ridacchia Hoseok, prendendomi in giro. «Ti sono cresciuti i capelli?»

«Già, hai visto? Posso farmi anche il codino ora» dico abbozzando un sorriso. Mi porto i capelli indietro. «E poi questo biondo non è un colore che mi sta poi così malaccio, no?»

«Quello non è biondo...E' un biondo marcio» dice fermandosi ad analizzarmi. Si mette gli occhiali anche lui e si incammina, dopo avermi tirato un'occhiataccia.

«Non iniziare, ne abbiamo già parlato» dico inseguendolo per dargli una pacca sulla spalla, ancora offeso per i suoi giudizi. «Almeno io li cambio i capelli, i tuoi son sempre color moro vecchiaccio» dico prendendolo in giro.

«Anche Yoongi li ha neri»

«Infatti è vecchio anche lui» dico ridendo all'espressione che assume Hoseok. Andiamo così a prendere i bagagli, quando mentre aspetto il bagaglio penso: "chissà come sarà Taehyung..."


«Questo deve essere tuo» dice una voce alle mie spalle che la mia mente riconosce subito. Mi pietrifico sul posto e quando alzo lo sguardo, vedo un raggiante Taehyung dietro di me, che mi aiuta a prendere il bagaglio.

Il mio cuore perde un battito.

Ha i capelli neri, riccioli. Ha una maglietta nera, semplicissima, dei jeans e un paio di scarpe comode. 

«S-Si...Uhm...Grazie» mormoro imbarazzato. Fantastico. Il nostro primo approccio è di lui che mi aiuta a raccogliere la mia dannata valigia perché io sono troppo impegnato a pensare a lui.

Si avvicina a me e mi alza gli occhiali, che riabbasso subito.

«Ho un aspetto orribile, non ho dormito» spiego il mio gesto.

«Jungkook» pronuncia serio il mio nome.

«Si?»

«Sono anni che non ci vediamo, posso rivedere il tuo viso?» mi chiede guardandomi. Sospirando, tolgo gli occhiali. 

«Beh eccomi qua, dopo anni mi rivedi e son più brutto di quando ci siamo lasc-»

Non posso finire la frase che Taehyung prende il viso tra le sue mani e mi stampa un bacio, non dandomi neanche il tempo di chiudere gli occhi.

Rimango paralizzato sul posto, fino a quando poi rilasso i muscoli e chiudo gli occhi, sentendomi finalmente a casa. 

4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora