60

2.8K 161 8
                                    

Dopo la notizia di Taehyung, per la prima volta sperai che le due settimane passassero in fretta per poter tornare a casa insieme.

E come avevo sperato, quei giorni passarono in un batter d'occhio e ci ritroviamo ora a impacchettare i nostri ricordi all'interno delle nostre valigie e lasciare quella casa pregna di nostre conversazioni, riflessioni, gelosie e quasi litigi, ma soprattutto di tante, tantissime risate.

«Jungkook, rivuoi per caso la tua maglietta?» chiede Taehyung, prendendo la maglietta che gli avevo dato cinque anni fa, prima di partire. Scuoto la testa.

«Mi sembra ovvio che non la rivoglia»

«Bene, perché volevo metterla durante il viaggio» dice sorridendomi, indossandola facendo sorridere anche me.

«Tu e Yoongi come fate per le vostre cose a Bergamo poi?» chiedo pensando che effettivamente non sarebbero riusciti a portarsi dietro tutto.

«Per quello non ti preoccupare, è tutto in mano a Yoongi e mi posso fidare. Mi ha detto che giusto ieri ha chiamato la persona che ci manderà tutto in Corea e quindi appena arriveremo lì, arriveranno anche le nostre cose permettendoci di sistemare tutto con calma. Alla fine non avevo nessun mobilio se non quello della casa di Hoseok, quindi il trasporto è più veloce e facile» 

Alle sue parole annuisco, tornando silenzioso.

Mi chiedo se ritorneremmo ancora qui. Alla fine questa vacanza, era un po' un pretesto per rivedere Taehyung dopo tanto tempo, ma non voglio mentire dicendo di non essere affezionato all'Italia, in particolare a Bergamo, indipendentemente dalla persona che amo. 

Questi paesaggi tranquilli e lontani dalla vita mondana sempre più tecnologica, questo posto fermo nella fretta del mondo, sarà sicuramente un ricordo che mi terrò stretto e a cui cercherò di far ritorno più spesso di quanto io non abbia fatto in tutti questi anni, a causa dell'università e del lavoro. Mi ha aiutato molto non solo a capire che cosa fosse l'amore, ma anche a riprendere la mia passione per il disegno, a riflettere sulla mia personalità e a rafforzare il mio rapporto con Hoseok e Yoongi.

Guardo un po' nostalgico la camera, per poi scendere fuori e guardare nel suo complesso l'abitazione, pensando a quante ne abbia passate a causa nostra e appena Taehyung mi accarezza il fianco, capisco che è ora di andare. Così con un poco di fatica, trascinando le nostre valige e cose, raggiungiamo il caro e vecchio bus e ci avviamo verso l'aeroporto di Bergamo, dove attendiamo il nostro volo, questa volta in comune.

Visto che Hoseok aveva acquistato i biglietti per entrambi, mi ritrovo seduto per forza di cose accanto a lui e non a Taehyung e per questo, non posso passare la durata del volo insieme a lui, anche se sorprendentemente me lo ritrovo nel posto dietro. 

«Vedi? Avevo pensato bene ad indossare la tua maglia. Almeno ti ho vicino a me in qualche modo» dice Taehyung, infatti questa situazione va bene ad entrambi, alla fine sappiamo che a distaccarci ora è solamente un sedile e non dodici ore di un volo piuttosto costoso...

E nonostante questo, Taehyung mi ricorda di esserci davvero, sbucando con la mano per accarezzarmi la guancia come può e puntualmente, ricevere un piccolo bacino da parte mia come a ricordargli che la persona che sta toccando sono proprio io. 


Dopo ore interminabili, raggiungiamo mezzi cotti Seoul. Taehyung e Yoongi, dopo anni che non vedevano la loro città, rimangono di stucco notando tutti i cambiamenti avvenuti durante la loro assenza e sorrido a vedere la loro reazione, soprattutto quando si ricordano di dover parlare coreano anche con le altre persone e non solo con me e Hoseok. 

«Dio ma l'aeroporto è diventato bellissimo» dice Yoongi, guardandosi intorno, mentre Hoseok lo aiuta a non andare contro qualche persona.

Io prendo per mano Taehyung felice di poterlo vedere e toccarlo dopo un viaggio tanto lungo, non pensando neanche al mio gesto.

«Ho parcheggiato la macchina qui da qualche parte...» mormora Hoseok guardandosi intorno.

«Ha-Hai affittato un posto parcheggio per due settimane?!» chiedo sgranando gli occhi. «Se sapevo che il mio migliore era così ricco, ne approfittavo di più» dico arricciando le labbra, facendo ridere Hoseok.

«Si, diciamo che ho avuto in regalo dall'azienda uno sconto per questo tipo di cose...Era proprio destino che partissimo» annuisce vigorosamente, guardando poi Yoongi.

E' vero...Ora cosa faremo?

Andremo a casa di Hoseok? A casa...Mia?

E subito mi paralizzo sul posto.

Avevo pensato a tutto, ero talmente contento di partire che mi ero dimenticato di un solo piccolo particolare: i miei genitori.

Come avrei fatto a dire tutto a loro? E poi i genitori di Taehyung? Non me ne ha mai parlato molto...

«Oddio mio...» dico portandomi una mano tra i capelli, andando in panico, facendo di conseguenza impanicare anche Taehyung, che si avvicina a me guardandomi preoccupato.

«Che c'è Jungkook? Sei stanco, ti senti poco bene?» chiede accarezzandomi la guancia, avvicinandosi quasi a volermi dare un bacio. 

A vedere quelli sguardi intorno perplessi attorno a noi, mi ricordo che siamo in Corea e così mi distacco gentilmente dal gesto di Taehyung, che mi guarda perplesso. Infatti, se il tenersi per mano è ormai una abitudine dei bambini sin dalle elementari, il contatto troppo ravvicinato non è visto molto bene. 

«Tae, ti sei italianizzato troppo» dico abbassando la voce, facendogli capire quello che intendo dire, ricordandogli che non siamo più in Italia ma in un paese completamente diverso.

Taehyung un poco rattristato si distacca, dopo essersi guardato intorno.

«Si ma...Stai bene?» chiede comunque guardandomi.

«Si...Cioè...Si. Mi chiedevo solo dove...Dovessimo andare» dico grattandomi la nuca, in imbarazzo.

«Per quello...Ci ho già pensato, però dovrai essere paziente» dice accarezzandomi i capelli, ritenendolo forse un contatto meno ovvio. «Pensavo che forse dovremmo vivere nelle nostre case finché non troviamo qualcosa per noi...Per quanto riguarda i nostri genitori» sospira fermando la mano, «immagino che dovremmo aspettare un po' per dirglielo, alla fine sono di vecchio stampo»

«E se non dovessero accettare...?»

«Che ci frega, siamo adulti alla fine. Però è anche per questo motivo che ti ho chiesto di pazientare. Finché non avremmo un tetto sotto la testa e saremmo apposto, intendo» dice e io annuisco piano.

In effetti ha ragione e sono piuttosto felice che ci abbia pensato lui, facendomi subito tranquillizzare. Alla fine è proprio vero che deve aver preso questa decisione con calma per aver pensato a tutti gli scenari.

«Si ma prima di tutto, andiamo a mangiare qualcosa» brontola Yoongi massaggiandosi la pancia.

«Andiamo a mangiare qualcosa allora e poi ci salutiamo. Immagino che Yoongi e Taehyung non vedano l'ora di rivedere la loro famiglia» propone Hoseok e i due nominati annuisco.


Così ci avviamo verso l'auto di Hoseok e andiamo a mangiare da qualche parte, visto l'orario ormai da cena.



4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora