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E così passano quelle ore di aereo che, grazie alla compagnia di Hoseok e delle ore di sonno arretrate, sono state piacevoli.
Fino a quando non mi ha detto che ci sarebbero state altre due persone insieme a noi nella casa...

Ho una certa paura delle persone.
Sono stato bullizzato per quasi tutta la mia carriera scolastica per essere andato in una scuola prestigiosa, come volevano i miei genitori per garantirmi un futuro decente e da persone benestanti e fortunatamente, alle superiori cambiando scuola ho incontrato brave persone, come Hoseok fortunatamente, che seppur ricco, è sempre stato gentile con me sin dagli inizi. 

La gente mi prendeva in giro semplicemente perché non ero come tutti gli altri, perché non vestivo firmato.  Non sono mai stato ad un party, non ho mai avuto una ragazza e questo aumentava anche la credenza che io fossi "finocchio". 

Spesso mi chiedo se nella nostra società riusciremo mai a, non lo so.. Ad aprirci mentalmente?

Tuttavia, nonostante questo, io sono sempre stato bene con chi sono. Però questa esperienza ha fatto si che io non mi sentissi  a mio agio con le persone che non conosco.
Se Hoseok non avesse questo carattere così solare e sociale, forse non saremmo neanche diventati amici, data la mia riluttanza verso le persone del suo "rango".

Una volta arrivati, tra uno scalo e l'altro, mi alzo dal sedile un poco rintontito ma riposato. Prendo il mio zaino depositato nel ripostiglio sopra le nostre teste e passo a Hoseok il suo, per poi procedere ad uscire dal veicolo, aspettando con le persone in fila come noi.

«Oh cavolo! Ma io non mi sono vestito bene... dici che andrò bene anche in t-shirt e jeans?» chiedo improvvisamente a Hoseok mentre siamo sul nastro trasportatore ad aspettare i nostri bagagliai, sapendo che avremmo dovuto incontrare gente a me nuova.

«Kookie, stiamo parlando di persone poco più grandi di te... Non di gente dell'età dei tuoi genitori. Stai rilassato, ci sono io con te» 

Lo guardo mentre mi appoggia un braccio attorno alle mie spalle.

«Dai andiamo, ci staranno aspettando alla stazione dell'autobus» dice prendendo la sua valigia e io lo inseguo, dopo aver preso la mia.

«Dobbiamo prendere un altro mezzo vero?» chiedo una volta usciti dall'aeroporto.

«Si, ma si tratta solo di una mezz'oretta e poi ci sono posti a sedere, dato che non c'è anima viva là» dice Hoseok ed effettivamente, guardandomi intorno alla fermata dell'autobus in cui siamo per aspettare, la gente che affollava la fermata, inizia piano piano a svanire prendendo autobus che passano uno dopo l'altro, diretti da tutt'altra parte che dalla nostra.

«A sto punto speriamo che questo bus passi...» dico un poco insicuro, guardando la ferma ora vuota.

«Si, passa, passa. Ci sono stato parecchie volte qui, quando i miei volevano ancora fare le loro vacanze famigliari»

«Mh... Capisco...» mormoro e rimaniamo in silenzio.

Due anni fa a Hoseok è morto il padre in un incidente.
Suo padre, era un importante capo di una azienda e dopo la sua mancanza, la sua famiglia si è... disgregata. Sua madre è entrata in depressione e Hoseok ha dovuto prendersi cura del fratellino più piccolo.
Fortunatamente sua madre continua a lavorare nell'azienda al posto del padre e sembra che, grazie a Hoseok, si stia riprendendo piano piano. Non è mai entrato molto nei dettagli della sua vita passata, prima della nostra amicizia intendo, ma credo sia normale siccome non ci conosciamo poi da così tanto tempo. Il fatto che se ne sia uscito ora con Taehyung e Yoongi, che dice di essere sue vecchie conoscenze, conferma la cosa. 

Mi chiedo solo che effetto faccia a Hoseok ritornare nella casa in cui era solito andare con la famiglia... Forse non mi ci aveva mai portato per questo.

«Eccolo!»  dice Hoseok indicando l'autobus con scritte in italiano e io mi risveglio dai miei pensieri.

«Dio fa cosi caldo...»  dico una volta saliti sul mezzo, accomodandomi su uno dei tanti posti a sedere vuoti, vicino però ad un finestrino.

«Dai appena arriviamo ci sistemiamo e poi facciamo un tuffo»  sorride Hoseok venendomi incontro dopo aver preso due biglietti, averli timbrati ed essersi preso la briga di aprire il finestrino, per poi accarezzare i miei capelli mori. 

«Non vedo l'or-» mi blocco quando penso che altre persone dovranno vedere il mio fisico.

Si ok, mi sono allenato duramente primo, per impaurire un po' i bulli e poterli in qualche modo affrontare e secondo, perché... Ci ho preso gusto. Però nonostante la mia forma fisica accettabile, lo stare davanti ad altre persone mezzo nudo, mi mette comunque a disagio.

«Kookie? Oggi sei così pensieroso...» dice Hoseok mentre i suoi capelli castani scuro svolazzano e lui cerca il mio sguardo.

«No è che... Nulla, voglio solo che inizi la nostra vacanza» dico breve e gli sorrido di rimando.

Non voglio causare altri problemi con le mie paranoie.

Passiamo una mezz'ora piuttosto silenziosamente in cui sono assorto nel guardare il paesaggio di quel posto a me sconosciuto e vedo che man mano che andiamo avanti, la gigantesca zona aeroportuale sembra solo un vago ricordo vedendo quei campi di grano gialli, i papaveri rossi sventolare infastiditi dal passaggio dell'autobus. Quest'ultimo però arriva in una piccola piazza e quando noto poi Hoseok scomporsi sul posto guardandosi attorno, capisco che siamo arrivati.

«Dobbiamo scendere a questa fermata»

E così facciamo. Io e Hoseok scendiamo, trascinando le valige per la millesima volta. Subito un venticello di aria fresca e pulita invade le mie narici e per poco mi inebria, ma passa in secondo piano quando vedo due figure davanti a noi che attirano la mia attenzione. Uno dei due, sta finendo la sigaretta e ha un fare assolutamente attraente nel farlo, l'altro, appoggiato al muro di una casa, guarda in alto fumando gli ultimi tiri.

Mi si mozza il fiato e rimango fermo sul posto. È davvero... Bellissimo. Sento i battiti del cuore echeggiarmi dentro. Che ci fa un modello come quello qui, in questo posto sperduto?

Mi rendo conto di essere rimasto imbambolato a fissare la sua figura quando Hoseok ripete cinque volte il mio nome alzando la voce.

«Kookie? Stai bene?» mi scuote. «Oh! Eccoli lì i miei ragazzacci preferiti» dice poi con un largo sorriso e io spero per la mia sopravvivenza che non si stia riferendo a quelle due divinità.

E invece si voltano e gli sorridono.

Tutto si ferma quando vedo i due avanzare verso di noi. Il mio sguardo è fisso su quello con i capelli biondi. E il suo è impuntato nel mio. Mi sorride e poi distoglie lo sguardo per posarlo su Hoseok.

Tutto poi ritorna a muoversi e le loro voci, tornano nitide e prendono senso.

«Ciao Hobi, che bello rivederti» dice con una voce così profonda, bella e musicheggiante, che sento le mie orecchie ringraziarmi.

«Ciao Hobi»  saluta invece l'altro con i capelli neri pece e una carnagione pallida.

«Vi presento Jungkook! Il mio migliore amico» dice e mi indica con lo sguardo.

I loro sguardi sono impuntati su di me.

Cerco di sorridere ma ciò che mi esce, sembra più un grugnito e sono convinto che il mio sorriso sia una sottospecie di smorfia. 

«Ciao, sono Yoongi»  dice il corvino, con voce seria e pacata.

«Tranquillo, non mangiamo mica. Io sono Taehyung»  dice in una lieve risata e mi sorride, chinandosi di fronte a me, come abitudine tra noi coreani. 

Hoseok non pensavo che la nostra vacanza consistesse nel prenotare due divinità per due settimane!

4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora