«Neanche in tempo di venirti a salutare che vi trovo a limonare» commenta Yoongi, avvicinandosi a me per salutarmi.
Alle sue parole, mi stacco frettolosamente e in imbarazzo dalla morsa di Taehyung.
«C-ciao Yoongi» balbetto, rosso in viso, cercando poi di ricompormi. Non riesco neanche a guardarlo in faccia.
«Amore, ho preso la valigia finalm-» esclama Hoseok alle spalle del suo ragazzo. A quel nomignolo, alzo lo sguardo e vedo Yoongi imbarazzato quanto me.
Siamo tutti sulla stessa barca immagino...
«Beh dopo questa...Ciao amorino bello, da quanto tempo» dice ridacchiando Taehyung, avvinandosi a Hoseok prendendolo in giro, stuzzicandogli le guance.
«Io vado di nomignoli ma tu cerca di non mangiarti Jungkook. E' stanco morto» dice guardandomi. Poi si avvicina a me e mi accarezza la testa. «Ho un'aspirina in borsa, appena arriviamo te la faccio prendere»
«Passano gli anni ma sei sempre tu quello a prendersi cura di me eh, Hobi?» ridacchio, guardandolo con un sorriso, successivamente abbasso gli occhiali per coprire le occhiaie. «Forza forza, andiamo. Ho sonno e fame!» esclamo, prendendo la valigia e lasciando di soppiatto Taehyung e gli altri, che mi raggiungono correndo forse sorpresi del mio carattere, un poco più spavaldo rispetto a cinque anni fa.
Quando siamo sul pullman, mi siedo e accanto a me, si siede Taehyung.
«E' passato tanto tempo, ma sembro solo io quello a cui sei mancato» dice prendendomi in giro, vedendomi con lo sguardo fisso sul paesaggio, troppo imbarazzato per posarlo su di lui.
«E' che sei davvero...Davvero bello» farfuglio. «Sono passati tanti anni eppure sei diventato ancora più bello, con questi lineamenti da uomo...» mormoro con poco coraggio. Nonostante la mia sicurezza guadagnata durante gli anni, Taehyung immaginavo sin da subito che avrebbe mandato a quel paese tutti i miei allenamenti durante gli anni e della "preparazione psicologica" alquanto inutile, se doveva trattarsi di lui. Ma di questo, mi ero completamente dimenticato.
«Anche tu sei diventato tanto bello. Anzi, bellissimo» precisa, «era inevitabile non baciarti» mormora avvicinandosi al mio orecchio, facendomi venire i brividi lungo tutta la schiena.
Si è vero, ho fatto le mie esperienze, ma quelle esperienze e quelle persone, non si chiamavano di certo Kim Taehyung.
«S-s-s-si, ok» dico allontanandolo dal mio orecchio, appoggiando le mani sul suo petto. Lui le prende e le avvolge tra le sue.
«Eppure, nonostante tutti questi anni, non sei cambiato di una virgola» mi dice, guardandomi per poi alzarmi gli occhiali e prendermeli. «Questi li prendo io, così almeno posso vedere il tuo visino» mi sorride soddisfatto, anche se dopo protesto.
«Sono cambiato, ma sei tu che mi rendi il giovane Jungkook di cinque anni fa» preciso per poi guardarlo con i miei occhiali in mano. «E io come mi proteggo dal sole?»
«Ti copro con la mano» dice chiudendo gli occhi, rilassandosi sul sedile dell'autobus. Sospirando, mi appoggio imbronciato alla sua spalla.
«Nemmeno tu sei cambiato» brontolo poi, facendolo ridacchiare.
Una volta arrivati davanti alla casa, mi si forma un gran sorriso. Una valanga di ricordi mi affiora in testa: quelli spiacevoli, in cui Taehyung mi aveva detto di essere cotto del suo migliore amico, quelli del voler tornare a casa, sentendomi a disagio, ma soprattutto quelli belli, delle giornate passate in piscina con tutti, dei pranzi fuori, delle notti fuori al lago con Taehyung.
Corro all'interno della casa e scappo al primo piano, entrando nella stanza in cui risiedevo.
«Wow...» mormoro nostalgico a rivedere che tutto è rimasto proprio come cinque anni fa.
«Se tu credi davvero che dopo cinque anni io ti faccia dormire nella tua cameretta, lontano e separato da me, ti sbagli di grosso, mio caro Jungkook» dice Taehyung, dopo aver spalancato la porta del bagno comunicante con la sua stanza.
«E il tuo letto è grande abbastanza per ospitarmi?» chiedo con un sorrisetto beffardo, incrociando le braccia al petto.
«Vuoi provarlo?» chiede sorridendomi maliziosamente e io mi avvicino e gli tiro uno schiaffetto sulla spalla.
«Sono passati cinque anni ma la tua bastardaggine e spavalderia non ne vogliono sapere eh. Per te la timidezza non esiste» dico criticandolo, facendolo ridere. A volte vorrei essere sicuro come lui.
«Jungkook...Dico davvero» mormora poi serio, accarezzandomi il viso. «Non voglio passare queste due settimane da solo su quel letto durante la notte. L'ho fatto per tutti questi anni nel mio e non è stato divertente» spiega. «E poi il letto è a una piazza e mezza, quindi ci stiamo comodamente in due» dice rubando la mia valigia, che porta di là.
Io ridacchiando lo inseguo e non appena siamo di là in camera, posa la valigia in un angolo della stanza e si avvicina lentamente per baciarmi. Avvolgo le braccia al suo collo e mi lascio trasportare dal bacio, mentre le sue mani cingono i miei fianchi.
«Non hai idea di quanto tu mi sia mancato...» mormoro sulle sue labbra.
«Anche tu. Mi sei mancato da morire» dice, baciandomi ancora, facendomi sorridere.
«Quindi mi trovi attraente anche con le occhiaie?»
«Oh si, le trovo così sexy. Sono molto anni novanta» dice facendo ridere entrambi.
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4 a.m | TAEKOOK
FanfictionPer il compleanno di Jungkook, il suo migliore amico Hoseok decide di regalargli una vacanza presso la sua casa italiana situata nella campagna, lontana dalla città urbana di Bergamo. Solo più tardi però Hoseok avvisa che i due non sarebbero stati d...