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Dopo una serata passata per lo più insonne per le ore a chiacchierare entrambi eccitati per la nostra vacanza, io e Hoseok ci dirigiamo all'aeroporto pieno di persone che come noi, si apprestavano ad andare in vacanza, e dopo circa due ore passate tra controlli e file varie, finalmente saliamo sull'aereo diretto alla nostra destinazione. Troviamo i nostri posti a sedere e ci accomodiamo preparati ad un viaggio interminabile che speriamo entrambi di passare dormendo. 

«Vedrai Kookie, ti piacerà» dice Hoseok dopo avermi visto guardare fuori dal finestrino, ammaliato da quel mondo tutto nuovo per me, essendo la prima volta che mettevo piede in un aeroporto tanto grande. Il mio migliore amico mi accarezza la coscia a volermi confortare.

«Si ma dodici ore...» sospiro appena, guardandolo a chiedere pietà.

«Ne varrà la pena, fidati del tuo hyung!» dice e io mi accascio sul sedile, aspettando il decollo.

Forse faccio il melodrammatico per essere il primo viaggio in aereo, ma io non sopporto i mezzi.

I miei genitori hanno passato tanto tempo sui treni per fare avanti e indietro da Busan a Seoul per il loro lavoro e spesso, mi portavano con loro essendo ancora piccolo. Fortunatamente abbiamo deciso poi di trasferisci a Seoul proprio per essere più vicino alla città moderna e non arretrata, come invece è ancora quella di Busan. Noi in famiglia, ci siamo potuti permettere un telefono fisso a vecchio stampo, ma sicuramente utile per le emergenze, siccome le chiamate costano un sacco.

Guardo fuori dal finestrino, vedendo la città piena di luci e palazzi alti farsi sempre più piccola e lontana man mano che l'aereo prende quota, facendomi sentire il corpo pesante e un leggero capogiro, non essendo abituato a quella sensazione, che però trovo eccitante. 

Quando giro il capo e noto la città di Seoul diventare sempre più piccola e una valle di nubi circondare l'aereo, mi viene spontaneo chiedermi che cosa accadrà in queste due settimane che saremo soli io e Hoseok...

Effettivamente a pensarci, cosa si può fare in una città in cui non c'è nessun tipo di divertimento come quelli di Seoul? E poi, Hoseok ha qualche piano in testa o staremo a guardare il soffitto per tutto il giorno?

«Senti Hobi, ma hai idea di che cosa faremo poi, giunti là?» chiedo quasi sbottando, distogliendo lo sguardo dal finestrino per rivolgerlo a lui.

«Beh...In realtà no»

Sono ancora in tempo per tornare a casa. Posso scendere allo scambio aeroportuale e prendere il prossimo volo per Seoul. 

«Effettivamente siamo in un posto lontano, senza divertimenti, né attività...» 

Anche se non so dove mi trovo, posso sempre chiedere. 

«Mi chiedo che ti abbia portato a fare con me...» continua sospirando con fare teatrale. 

Ho abbastanza soldi per prendere un biglietto di ritorno.

«STO SCHERZANDO JUNGKOOK! Ho pensato a tutto. Non ti preoccupare» mi sorride per confortarmi e il sudorino freddo che l'ansia mi aveva portato, svanisce.

«Non vedo l'ora di farti conoscere gli altri» dice poi, socchiudendo gli occhi e portando il capo sul sedile.

«G...Gli altri??!?!?» esclamo alzando leggermente la voce e mi scompongo sul sedile per guardarlo.

«Si, Taehyung e Yoongi. Sono due mie vecchie e carissime conoscenze, di buona famiglia come la mia. Mi hanno chiesto di potergli dare la casa in affitto per le vacanze, sai, anche loro volevano staccare un po', ma poi ho pensato che, siccome era lo stesso periodo nel quale volevo portartici anche io, avere più gente a casa sarebbe stato divertente» dice ma la sua, a conoscerlo, sembra tanto una balla. 

«H-Hobi spero tu stia scherzando...»  dico terrorizzato e il sudorino freddo, ritorna.

«No, ma vedrai, sono persone apposto, giuro!» dice aprendo gli occhi, rivolgendomi un sorriso.

«N-non mi interessa se sono persone apposto! Lo sai che effetto mi fanno le persone che non conosco...» dico rimettendomi al mio posto, abbassando la voce, guardandomi poi le gambe a disagio.

«Si e per questo non te ne ho parlato subito, perché so che non avresti accettato. Però davvero, per una volta fidati di me. E rilassati. Sarà una bella estate» dice osservandomi, cercando di rassicurarmi.

«...Se lo dici tu. Però alla prima cosa io me ne vado» dico guardandolo minaccioso.

«Non accadrà nulla, quindi ok»  mi dice e mi sorride teneramente, per poi scompigliarmi amorevolmente i capelli.

«Non ti stai facendo perdonare» dico incrociando le braccia al petto, offeso.

«Neanche se ti dico che ho fatto una super scorta di cibo ed è già li che ci aspetta tutto quanto pronto, pronto?» 

Lo guardo per qualche istante.

«Ok, forse ci posso pensare»






Prima che voi me lo pensiate/chiediate, ho detto che ho preso spunto dal film e per tanto, la fine non è detto che sia triste o drammatica. ♡

- Ali

4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora