58

2.8K 170 21
                                    

Dopo quella conversazione, io e Taehyung rientriamo e ci divertiamo, ripescando anche Hoseok e Yoongi.

Balliamo fino a notte tarda, fermandoci per l'ennesimo drink e, per loro, l'ennesima sigaretta ad un tavolino fuori, mentre le persone pian piano iniziano ad andarsene e rimaniamo solo noi insieme ad altre persone più giovani di noi. Tra i vari racconti che si fanno a quell'ora della notte, riferisco loro anche della parlata con Jimin.

«Cavolo, mi dispiace. Non sapevo che avesse una situazione personale tanto pesante» commenta Hoseok.

«In università Jimin è molto conosciuto, seppur non la frequenti più. Era un adesca uomini, ma è vero che da quando quell'estate vi siete conosciuti è cambiato. Il fatto che non sia più un mangiatore di uomini da cinque anni, coincide perfettamente con quello che ha raccontato» spiega Yoongi, sbuffando dalla sigaretta.

Taehyung rimane in silenzio per un po'.

«Dispiace anche a me, ma in ogni caso non gli dava diritto di trattare le persone come se fossero solo degli oggetti» dice serio, ripensando forse al passato.

Chissà, forse anche Taehyung si era preso una cotta per lui. Forse il fatto che sia cambiato per me e non per lui, rode in qualche modo il suo orgoglio o semplicemente, si pente di non averci dato peso abbastanza.

Scuoto la testa e decido che è meglio non pensarci, anche se qualche dubbio sulla loro relazione inizio a farmela.

In questi anni, si saranno visti? Avranno fatto qualcosa?

Dalla reazione che ha avuto Taehyung a rivederlo, sembra sia successo qualcosa di recente per riservargli del rancore ancora dopo ben cinque anni.

Al solo pensiero, mi rabbuio d'improvviso e inizio a giocare col bicchiere di birra vuoto, accarezzandone i bordi.

Se non fossi tornato io, dopo cinque anni...Taehyung ora con chi starebbe? Sarebbe forse ritornato con Jimin? Si sarebbe di nuovo preso una cotta per il suo migliore amico, Yoongi?

Forse conosco così poco bene Taehyung, che è facile avere dei dubbi. Ma in fondo, nemmeno io sono innocente. Ho frequentato molte persone, ma non riuscivo a farmene niente di quelle relazioni siccome la testa tornava sempre a lui.

Che sia stato così anche per Taehyung?

Dio, odio quando l'alcool mi fa sentire così dannatamente vulnerabile.

«Si è fatto molto tardi, io torno a casa. Sono molto stanco» dico d'improvviso, interrompendo involontariamente un loro discorso che non avevo ascoltato, troppo preso dalle mie paranoie. Mi alzo e prendo la mia bici parcheggiata, prendendo poi una pedalata energica per scappare prima delle loro proteste.

Taehyung si alza di scatto e mi rincorre, prendendo anche la sua bici.

«Jungkook! Che hai?!» esclama pedalando veloce per potermi raggiungere.

Rimango in silenzio, sentendo gli occhi lucidi solo al pensiero che Taehyung, il mio Taehyung, possa non provare le stesse cose che ho provato io in questi cinque anni. Ho dannatamente paura che lui, come me, non abbia passato notte intere a piangere e a struggersi l'anima perché non riusciva a dimenticarmi. Mi asciugo con la manica della camicia una lacrima che scende incontrollata.

«Jungkook! Fermati Dio mio...» dice Taehyung, preoccupato, così freno di colpo e mi incammino verso i campi di grano, gettando la bici in modo brusco. Taehyung mi insegue e quando mi fermo completamente, mi rendo conto che non posso scappare.

Siamo in mezzo ai campi, vicini alla strada. Si sentono solo le cicale stridere e nessun veicolo passa per l'ora tarda.

«Che ti prende...Me lo dici?» chiede avvicinandosi a me, accarezzandomi il viso.

Distolgo lo sguardo, sentendomi troppo stupidamente vulnerabile.

«Tu e Jimin...Avete fatto qualcosa, in questi anni?» chiedo abbassando lo sguardo, mordendomi il labbro. Sento la sua mano scivolare via e così alzo lo sguardo di scatto con occhi spalancati e il cuore tremante, sperando che i miei dubbi siano solo stupidaggini.

Ma il suo viso a mia sorpresa, si rattrista.

«Mi dispiace che tu non ti fidi di me...» mormora provocandomi un tuffo al cuore. «Io e Jimin ci siamo visti per parlare dopo quell'estate in cui te ne sei andato via. Voleva risolvere con me ma abbiamo finito solo per litigare. Ci ha provato con me, dicendomi che "dovremmo entrambi dimenticare la tua assenza", ha provato ad adescarmi mettendoti in mezzo e non ci ho visto più. Quel rancore che hai visto, me lo porto dietro da tanto tempo per questo motivo. Non riesco a fidarmi di lui, ma sono felice che siate riusciti a risolvere, almeno voi due. Spero solo che non ti abbia raccontato una marea di stronzate»

Sospiro, un poco sollevato.

«Tae...Scusa» mormoro prendendogli la mano. «Scusa...Credevo che voi due...Insomma ho pensato che fosse assurdo che dopo tanto tempo ti portassi dietro ancora la gelosia...Ho pensato che tu e lui poteste, insomma...» dico sentendo un groppo alla gola, «avevo tremendamente paura che tu non mi avessi amato quanto l'abbia fatto io in questi anni. Credevo di essere l'unico che ecco...» dico iniziando a singhiozzare. Taehyung mi abbraccia e mi accarezza la testa.

«Scusami, divento un miserabile quando b-bevo» mormoro sul suo petto.

«Jungkook» chiama il mio nome, stringendomi di più. «In questi anni abbiamo frequentato entrambi molte persone e so che potresti non fidarti di me, alla fine non mi conosci poi molto...Ma credimi, Yoongi testimone, che mai ho amato tanto una persona in vita mia. Ho passato anche io le mie notte insonne, pregando che il tempo passasse e che arrivasse quel giorno in cui avrei potuto rivederti. Mi son ritrovato a pensare che avrei dovuto fare come Jimin, cioè dimenticare e approfittarmene delle persone per colmare il mio vuoto, fino a quando forse, avrei trovato una persona che potesse rendermi di nuovo felice come sei riuscito a fare tu. Ma più avevo gente intorno a me, più sentivo la solitudine aumentare e divorarmi ed è per questo che ho deciso che dopo che avrei finito l'università...» mi stacco lentamente dalle sue braccia e lo guardo. Lui abbozza un sorriso e mi guarda teneramente, asciugandomi le lacrime.

«Sarei ritornato a Seoul»

4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora