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Esco dalla vasca e mi metto un asciugamano intorno alla vita. Con un altro asciugamano, mi asciugo la testa e poi lo lascio sulle spalle, mentre sfilo quello precedentemente legato attorno alla vita per pulirmi tutto il corpo.

Mi infilo un paio di boxer e poi, continuo a sfregare i capelli con l'asciugamano, fino a quando non diventano umidi e non più bagnaticci. 

Mi metto un paio di pantaloncini, una camicia larga di colore chiaro e poi mi infilo un paio di scarpe sportive per essere comodo in bici. Prendo un piccolo marsupio che lego alla vita e ci inserisco dentro un paio di soldi italiani. 

Esco quindi dalla stanza e mi incammino nel corridoio ma mentre tengo gli occhi fissi sul marsupio che cerco di sistemare intorno alla vita, vado addosso alla schiena di qualcuno.

«Scusami, non stavo guardando Taehyung» dico dopo aver alzato lo sguardo e aver riconosciuto il soggetto.

«Non ti preoccupare...Esci?» chiede guardando il mio abbigliamento, mentre lui, è a torso nudo e ha ancora su il suo costume.

«Si, vado in piazza» 

«Oh figo, magari dopo ti raggiungo» dice sorridendo contento.

«Ecco io-»

«Allora a dopo!» dice mentre scende dalle scale salutandomi con una manina, non dandomi neanche il tempo per rispondergli che io, in piazza, ci sto andando per incontrare il ragazzo di ieri sera.

Sospiro. Beh, fa lo stesso. Tanto cosa gli importa nel vedermi con un altro?

Scuoto la testa, accorgendomi di essere rimasto fisso sul posto e allora cammino, scendendo le scale e uscendo di casa, nel cortile.

«Fai attenzione in bici» mi raccomanda Hoseok, con gli occhi chiusi sentendo i miei passi. 

«Si mamma» gli rispondo scherzando e lui apre un occhio per guardarmi male, mentre io ridacchio sotto i baffi.

Mi avvio verso il retro della casa, dove sono riposte un paio di bici e ne prendo una, la più decente, e la tiro fuori, mettendola sulla strada di ciottoli.

«Sai la strada?» urla Taehyung che mi guarda appoggiato ai bordi della piscina.

Io da lontano alzo il pollice, per farglielo capire. Alla fine, secondo quanto mi ha detto Hoseok, è tutta una strada dritta in mezzo alla campagna. 

Così monto in sella alla bicicletta, saluto con una mano gli altri e poi inizio a pedalare, facendo attenzione a non perdere l'equilibrio dati i sassolini fastidiosi presenti per un breve tratto di strada.

Dopo essere uscito dal viale di ciottoli e alberi alti, esco in una strada libera, vuota e asfaltata. Ai lati di essa, solo vasti campi di erba verde e da altrettanti campi di fieno giallo sbiadito a cause delle temperature calde e del sole cuocente. Tuttavia, in qualche modo, nonostante le temperature, accolgo spesso sul mio viso delle ventate d'aria fresca e per ognuna di esse, socchiudo gli occhi, assaporando l'odore del luogo. Odore di estate, caldo. 

Mi metto ad osservare il paesaggio e noto anche qualche piantagione di pannocchie, alcune ancora sopravvissute al caldo e altre, forse per essere state trascurate, rinsecchite e lasciate a sé stesse. Più avanti e poi, ai bordi della strada, qualche papavero che appena passo nonostante la pedalata tranquilla, vengono comunque scossi infastiditi dal mio passaggio. Pensavo che la nostra casa fosse particolarmente isolata, ma ci ripenso a vedere una signora, vicino alla sua piccola casa, nei campi a lavorare. La vedo raccogliere e depositare nella sua cesta che tiene col braccio dei bellissimi pomodori rossi, così succulenti che quasi mi vien voglia di fermare a chiederle di poterne assaggiare uno. Poi zucchine e poi un'anguria, che sembra estrarre felice forse per la qualità delle dimensione, del peso, del profumo.

4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora