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«Sei sicuro che... fossero loro?» chiedo fissando il terreno, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi dopo il suo racconto. 

«Li ho visti entrare nella stessa stanza dopo cena. Eravamo solo noi tre in casa e dai rumori non credo che stessero facendo una maratona di corsa a quell'ora» dice amaramente ironico, guardandomi e poi si rannicchia, abbracciandosi le gambe e appoggiando il mente sulle ginocchia, facendosi piccolo piccolo. «Tu lo sapevi vero? Hoseok ti parla sempre di tutto...» mormora senza rabbia, senza però far trasparire una profonda delusione. 

«Si. Scusa Tae, ma...Ne sono venuto a conoscenza da poco e non ero sicuro sul da farsi» cerco di spiegare e di giustificarmi subito.

«Non importa. Sono abituato ad avere amici che non mi dicono mai nulla» dice tirandosi su col busto, sospirando. Successivamente, indossa un sorriso finto.

«L'ho fatto per non ferirti» spiego cercando di giustificarmi ancora, guardandolo.

«E quindi avresti aspettato che ne venissi a conoscenza da solo? Come se potesse rendermi più felice la cosa?» chiede alterandosi un poco.

«Credo che non siano affari miei. Yoongi avrebbe dovuto parlartene, non io. Non capisco perché te la prendi proprio con me. Non ci conosciamo nemmeno da tanto, quindi perché dovevo essere io, per forza, il messaggero, dato che ormai sembra che ti stia sempre più stretta la mia compagnia» mormoro un poco offeso per gli eventi dell'altro giorno.

«Non mi è...stretta la tua compagnia»

«No, hai ragione, rettifico» dico alzando la voce, sentendomi piuttosto preso in giro. «Mi cerchi solamente quando ti senti male per Yoongi. Mi cerchi solo per quello e quando invece non lo fai, te la prendi con me per...non lo so. Cerco di essere amichevole con te, ma sembra che di come sto io, non te ne importi mai nulla. Non ti sei mai scomodato di chiedermi come stessi io o come stessero  andando le cose con il ragazzo della discoteca, nonostante sapessi quanto ci tenessi» sbotto, non sapendo effettivamente il perché del suo comportamento.

«Hai ragione» dice sospirando e io sorpreso, lo guardo. «Ti cerco solo quando sto male per i fatti miei e non ti ho mai chiesto come stessi tu o come andasse con Jimin»

«Conosci Jimin?»

«Si. L'ho guardato male perché...» tentenna, guardandomi negli occhi, come a volermi nascondere qualcosa.

«Perché?» insisto affinché concluda la frase.

«Perché non mi piace come persona, Jungkook, e non dovresti nemmeno tu fidarti di chi vedi. Soprattutto dopo una sbronza»

«Disse colui che va dietro al migliore amico quando era palese che tra lui e Hoseok ci fosse qualcosa. Da diversi anni» dico con tono un po' acido. 

«Io almeno lo conosco Yoongi e posso dire di conoscerlo anche bene. Tu ti stai affezionando ad un'idea sbagliata e non della persona che realmente è Jimin»

«Sentiamo allora, illuminami. Sembra solo che tu mi voglia mettere i bastoni tra le ruote»

«Non voglio...» sospira, «metterti il bastone tra le ruote, per Dio» esala.

«Ti vuoi forse vendicare perché ti ho tenuto nascosto di Yoongi e Hoseok?»

«No Jungkook, oh mio Dio, pensi che sia quel tipo di persona?!» esclama sulla difensiva.

«Non lo so, non ti conosco»

«Non conosci neanche Jimin» ribatte, serio.

«E tu si?»

«Si, perché ci sono andato a letto» sbotta, facendomi rimanere di stucco. 

Scuoto la testa cercando di ricompormi per riprendere il discorso, sapendo che se mi fossi fermato a pensare, non lo avrei concluso. 

«E quindi, solo perché ci sei andato a letto, lo conosci abbastanza da dire che è una cattiva persona?»

«Si, perché mentre andava a letto con me, si è fatto forse altre due persone nel mentre e in tutto questo, diceva di volere una relazione seria e altre stronzate  di questo genere. Frequenta la stessa università di Yoongi, me lo ha detto lui stesso» spiega, facendomi davvero sprofondare.

«Ok, b-basta così» balbetto  sconvolto e mi alzo, andandomene e fregandomene del buio fitto, fregandomene anche di Taehyung che venendomi dietro, mormora parole come "Jungkook, fermati". Spaventato, deluso, ferito, mi faccio strada tra i cespugli, mentre tento di mandare già il groppo alla gola che si stava formando, sperando di riuscire a trattenere le lacrime fino a camera mia. Appena rientro in casa, mi chiudo in camera in un tonfo, incurante ora di Hoseok, di Yoongi e soprattutto di Taehyung. Mi butto a letto e mi copro, non volendo saperne più di nessuno per oggi. 

Poco dopo, la porta si apre e sapendo perfettamente che si tratta di Taehyung, non mi giro neanche a guardarlo.

«Mi dispiace Jungkook. Non ti ho detto tutto ciò per farti un dispetto o per vendicarmi come credi. L'ho fatto perché ci tengo a te e perché non voglio che tu possa soffrire come ho fatto io a causa sua, prima che sia troppo tardi. Ti prego di pensarci. Ti fidi di più di una persona che hai conosciuto da sbronzo o di una persona che sta ventiquattro ore su ventiquattro con te da ormai qualche giorno?» chiede ma io mi limito a non rispondere, rimanendo fermo al mio posto.

Dopo averlo sentito sospirare probabilmente per il fatto che non mi degni di guardarlo, lo sento andarsene chiudendo la porta alle sue spalle e mi lascio ad un pianto liberatorio.

4 a.m | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora