8. La missione

720 71 56
                                    

<<Abbiamo poco tempo, dobbiamo essere veloci>> il tono del capo è autoritario. Colgo una strana luce nei suoi occhi. Si riesce ad intuire benissimo che gli piace anche questo "lavoro".

<<Dividiamoci. Hayley, Aiden e Christian, a destra. Aria, tu vieni con me>>
Neanche il tempo di rendermi conto di ciò che c'è da fare, che sono già tutti partiti.
<<Cosa stiamo cercando, esattamente?>> chiedo, mentre corro per raggiungerlo.
<<Una porta che si apra tramite una password. Come quelle della base>>

Registro l'informazione e mi guardo, attentamente, intorno. Cammino tenendo il suo stesso passo. Ogni porta sembra avere delle sembianze normali: in legno, con maniglie e serrature. Niente pannelli super tecnologici accanto ad esse.

<<Se non dovessimo trovare la porta?>> chiedo.
<<È un opzione che non si deve neanche prendere in considerazione>>
<<E se ci scoprono?>>
<<Dovremo essere più bravi di loro, o ci prenderanno>>

Mordo il labbro inferiore. Le sue parole non sono tranquillizzanti.
Finiamo la nostra ricerca, senza aver trovato nulla. Dopo le sue risposte, ciò mi rende molto tesa. Ci imbattiamo negli altri tre, che hanno espressioni sconfortate, proprio come me. Scuotono la testa, facendoci capire di non aver trovato niente.

<<Siamo sicuri che sia questo il piano esatto?>> chiede Hayley.
<<Si. Negli altri piani ci sono solo degli alloggi>> le risponde il signor Carter.
<<E se non fosse questa la struttura?>> ipotizza il signor Collins.
<<Impossibile>> il signor Carter inizia a muoversi avanti e indietro.

<<David, dobbiamo fare qualcosa. Il tempo sta scadendo>> il signor Aiden guarda il suo orologio con aria preoccupata.
<<Potremmo controllare anche gli alloggi>>
<<Buona idea. Collins, lo accompagni tu?>>
L'avvocato non se lo fa ripetere due volte.

Mentre li guardo allontanarsi, un'idea si fa spazio nella mia mente. Forse è un po' troppo fantasiosa, ma provare ad esporla può solo aiutarci<<E se la stanza fosse una stanza segreta, nascosta in una di queste?>>

<<È impossibile!>>esclama Hayley.
<<No, non lo è>> il capo mi guarda affascinato, come se avessi detto la cosa più eccitante del pianeta.

<<Dividiamoci: Hayley, controlla le stanze a destra. Aria, tu vieni con me>>
<<Potrei controllare da sola, in questo modo accorceremo i tempi>> propongo.
<<Troppo pericoloso. Se ti scoprissero, non sapresti come difenderti>>
<<Ma...>> mi interrompe <<Ricordati degli uomini dell'altra sera>>
Basta a farmi chiudere la bocca. Non voglio di certo morire.

Ci dividiamo ed iniziamo a camminare silenziosamente.
<<Io direi di controllare, come prima cosa, l'ufficio di quell'uomo>> propongo.
Mi guarda con un sorrisetto. <<Impara in fretta, signorina Cooper>>
<<Gliel'ho già detto tante volte, signor Carter>>
Si limita a scuotere la testa, divertito.

Troviamo l'ufficio. Non è stato difficile, dato che c'è tanto di targhetta con il suo nome sulla porta.
<<Speriamo non sia chiusa>> sussurro fra me e me, poco prima che il capo provi ad aprirla. La maniglia si abbassa, ma la porta rimane chiusa. Lui inizia ad imprecare sotto voce.

<<Non è che, hai una di quelle mollette per capelli?>>
Ne sfilo una che tiene una ciocca di capelli troppo corta, per essere tenuta dall'elastico. La piccola ciocca mi ricade su un lato del viso. La afferra ed inizia ad armeggiare con la serratura.
<<Lo sa fare veramente? O sta improvvisando?>> neanche il tempo di finire di parlare, che la porta si spalanca davanti a noi.

Darkness and FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora