47. Fiamme

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Arrivo davanti alla porta del pub mezz'ora prima dell'inizio del mio turno di lavoro, così come mi hanno chiesto di fare. Non ne ho ancora ben capito il motivo, ma immagino che ci sarà da lavorare più del normale. Una volta dentro, la confusone che regna nel locale è la risposta ai miei dubbi. Alcuni stanno trasportando tavoli, casse per la musica, bottiglie e altre cose verso il piano di sopra, dove normalmente si tengono le feste private.

«Hey, Kaylee!» raggiungo una mia collega.
«Oh, ciao Aria» mi saluta. Sta asciugando una quantità infinita di bicchieri.
«Qual è il programma di questa sera?» chiedo curiosa.
«Tre feste private al piano di sopra mischiate alla solita serata che si terrà qui. Aggiungi un pizzico di carenza di personale et voilà!» cerca di dare leggerezza alla "bella" notizia. Alzo le sopracciglia, per niente divertita dal suo gioco di parole. Ed io che speravo di avere un turno tranquillo, dopo che oggi ho solo lavorato nel pomeriggio.

«Bene, allora sarà meglio che vada a cambiarmi, c'è bisogno di un paio di mani in più» annuncio senza farmi prendere dal panico. Scendo negli spogliatoi e raggiungo quello che è stato il mio armadietto fino all'ultima volta. Dentro ci trovo l'uniforme, che in un primo momento non riconosco. Aggrotto le sopracciglia, confusa, ma subito dopo ricordo che l'hanno cambiata. Mentre la precedente era più...sobria, diciamo così, questa è tutto l'opposto. Un vestitino con non abbastanza stoffa da ricoprirmi come si deve.

Lo indosso e posso affermare di non starci comoda. Non ha spalline, ma una semplice scollatura a cuore un po' troppo profonda per i miei gusti. La parte sopra è eccessivamente attillata, tanto che ho paura che esploda al prossimo respiro che prenderò. La gonna è invece più morbida e crea qualche piccola pieghetta. Inutile sottolineare che arriva appena sotto al sedere. Come se non bastasse, la schiena è tutta scoperta e la ciliegina sulla torta sono i tacchi a spillo che mi tortureranno per l'intera serata. A chi è venuto in mente di adottare un'uniforme del genere?

A David a prenderebbe un colpo se mi vedesse così. Sorrido furbamente, immaginando già il suo sguardo che si accende di desiderio. Anche oggi, come i precedenti tre giorni, non abbiamo avuto modo per avere qualche attimo tranquillo fra noi due. Solo quei pochi minuti nel mio ufficio, dopo di allora non l'ho più visto. Non vedo l'ora che queste ore passino presto per poter stare un po' insieme. La relazione segreta non ci permette di viverci come vorremmo, dobbiamo fingere per più della metà del tempo. Quando ho pensato a quest'altro "giochetto", sapevo che sarebbe stato difficile, ma non fino a questo punto.

Smetto di pensare e mi metto al lavoro. Ritorno al piano di sopra, dove mi viene subito assegnata una delle tre sale, avendone la totale responsabilità. Mi dirigo verso di essa per vedere a che punto sono i lavori. Abbiamo un'ora e qualche minuto prima dell'inizio della festa e per allora deve essere tutto perfetto. Non lascerò che qualcosa vada storto, soprattutto se è sotto il mio controllo. La perfezionista che è in me sta esultando in questo momento.

Entro nella sala, accorgendomi che si tratta di quella in cui io, David ed Aiden ci siamo occupati di Reynolds. Anche se quella missione ci ha messo seriamente in pericolo, sorrido al pensiero di quella sera. Ero così preoccupata, ma allo stesso avevo tanta adrenalina che mi scorreva al posto del sangue. Il mio unico pensiero era quello di aiutare David e non lasciarlo da solo con quegli uomini. Mi stavo già innamorando senza rendermene conto. Credo che sia stato un processo lento iniziato la prima volta in cui ci siamo visti (anche se non si direbbe).

«Ciao» saluto i miei colleghi che stavano già lavorando. Vengo subito affiancata da Eddy, un ragazzo che lavora qui da poco, stando a quello che mi hanno detto.
«A che punto siamo?» gli chiedo.
«Sono state impostate le luci e le casse, dobbiamo solo provarle. Il resto è ancora tutto da fare» mi informa. Prendo nota mentalmente e comincio. Decoro il piccolo buffet allestito in un angolo della sala e proseguo preparando i drink iniziali, disponendoli su dei vassoi.

Darkness and FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora