Epilogo

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È tutta colpa mia. È tutta colpa mia. È tutta colpa mia.
Queste le parole che mi risuonano in mente. Un'eco che, ad ogni ripetizione, mi pugnala al cuore. Attorno a me, tutto è come se fosse sfocato. Non vedo, né sento nulla. Siamo in ospedale, ma neanche ricordo come ci siamo arrivati, a dire il vero. Ho un vago ricordo di David che afferma che Aiden respira ancora, molto debolmente, ma è vivo.

Ricordi sbiaditi di David e Alexander che sollevano Aiden e, insieme, lo portano fuori da quei tunnel. E poi la presenza di Luke. Forse è stato lui a portarci qua.
È tutta colpa mia.
Mi tremano le mani, sporche del sangue di Aiden. Le fisso inorridita. Questo è il sangue del mio amico. Il mio amico che adesso lotta fra le vita e la morte. Il suo sangue è sulle mie mani.

Il tremolio si intensifica. Qualcuno mi si siede accanto «Aria, amore, stai bene?». Non rispondo. Non ricordo nemmeno come si fa a parlare. Vorrei urlare, ma non riesco a fare nemmeno quello. «Aria, mi stai facendo preoccupare.» È David. Riconosco il suo tocco. Lui sta bene, vero? Lentamente, giro la testa verso di lui. Guardo il suo viso pieno di botte, la pelle del collo, delle braccia, delle mani e i vestiti sporchi di sangue. Il suo, quello di Aiden, quello di Alexander, quello degli uomini che abbiamo ferito e ucciso. Persino io, forse, ho ucciso un uomo. E non ci ho pensato su neanche due volte.

«Aria, ti prego, dì qualcosa. Mi stai mettendo paura.» Mi implora. «È tutta colpa mia.» Sussurro con voce strozzata e tremante. David scuote la testa. «Non è colpa tua. Non è colpa di nessuno.» Mi abbraccia. Sento il suo cuore battere ferocemente. «È colpa mia.» Ripeto, questa volta con tono più alto e deciso. «È colpa mia.» Singhiozzo. La gola inizia a farmi male per il pianto che caccio via. Non voglio piangere. Non mi merito di piangere. Se non avessi deciso di agire, a quest'ora staremmo tutti bene. Saremmo a casa, preoccupati per la piega che ha preso la nostra missione, concentrati su un nuovo piano più sicuro, ma tutti sani e salvi.

Alexander non si sarebbe preso un proiettile al posto mio e Aiden non sarebbe in una sala operatoria, a lottare per la sua vita. Staremmo tutti bene. «Dov'è lui?» In lontananza, sento una voce familiare. «Dov'è Aiden?» Urla la voce di Leyla, raggiungendoci. «Dov'è Aiden?» Continua ad urlare, andando verso le porte in cui è vietato l'accesso. Luke la ferme, ma la mia amica dà di matto. «Lasciami andare! Devo andare da Aiden! Devo andare a dire ai dottori che devono fare di tutto per salvarlo!» Urla, cercando di liberarsi dalla presa di Luke.

La mia amica si arrende e si accascia a terra, piangendo e urlando di dolore. "Ti prego, proteggilo" sono state le sue ultime parole per me. E io gliel'avevo promesso. Non ho mantenuto la mia promessa. Come ho potuto? Le urla di Leyla mi penetrano fin nelle ossa. Mi alzo dalla sedia e vado da lei. «Leyla» sussurro. I suoi occhi incrociano i miei, e forse avrei preferito la morte a quello sguardo.

«È tutta colpa tua!» Mi urla contro. Salta in piedi e le basta un passo per essermi di fronte e spintonarmi. Non oppongo resistenza, lascio che si sfoghi su di me. «È successo tutto a causa tua!» Mi rinfaccia. David e Luke ci corrono incontro, il primo mi allontana da Leyla e il secondo la tiene ferma, non lasciandola avvicinare. «Ti avevamo detto che era una missione pericolosa, ma tu hai voluto provare comunque. Hai visto che non si sarebbe tirato indietro, ma non te n'è importato e hai deciso di entrare comunque in quel dannato caveau. Ma certo, perché tu sei Aria Cooper, a te tutto è concesso. Ti ho implorata, ma a te non interessa nulla della vita degli altri, l'importante è che sia tu quella in salvo, non è così? Sei solo un'egoista! Io ti odio, ti odio! Se succede qualcosa ad Aiden, la colpa sarà solo tua.».

Accolgo tutte le sue parole, come se fossero dei pugni ben assestati. «Basta così, Leyla!» La riprende Luke. «Lasciami andare!» È l'ultima cosa che urla, prima di perdere i sensi. Luke la sorregge e chiama un'infermiera, che porta via Leyla su una barella. «Vado io con lei.» Mi rassicura Hayley. «Leyla è solo spaventata, non pensa veramente quello che ha detto.» Mi sussurra David, che non si è spostato dal mio fianco.

Darkness and FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora