David's Pov
La guardo andare via, reprimendo la voglia di correrle dietro. Con la mano graffiata dal pugno che ho sferrato ieri sera al muro, ne sgancio un altro contro la panchina sulla quale sono seduto. Nella palestra rimbomba un tonfo, attirando l'attenzione delle uniche due persone presenti. Si può essere più stupidi di quanto sono stato? Ho completamente dimenticato quelle dannate cicatrici, negli ultimi giorni non mi facevano più neanche male, quindi quando ho tolto la camicia, esclusivamente per godere della sua rabbia - sorrido al pensiero di quel momento- non ho minimamente pensato a qui segni. Non mi sono balenati per la mente nemmeno quando mi sono reso conto che si ostinava a non far vagare lo sguardo più sotto della mia faccia.
Ripenso alla sua reazione e vorrei prendermi a pugni. L'ultima cosa che voglio è farla soffrire ancora, farla preoccupare per me. Le sue lacrime, il suo tremare convulsamente, mi hanno scosso. L'averla di nuovo così vicina a me, tanto che bastava che uno dei due facesse un minimo accenno in avanti per far incontrare le nostre labbra. Dio, che voglia che ho di baciarla, di essere incollato al suo corpo, sentirne l'odore e affondare dentro di lei, perdendomi fra le sue braccia. Quanto mi manca quando si accoccolava sotto al mio braccio e mi circondava il petto con quell'esile braccio che adesso non è più tanto esile. Cavolo se è diventata forte. L'ho presa in giro sulla sua forza solo per stuzzicarla, per smorzare un po' la tensione, ma sapevo che col giusto allenamento ce l'avrebbe fatta.
Mi manca quando appoggiavo la mia testa sul suo petto e venivo cullato dal dolce sali e scendi del suo respiro, insieme alle sue dita che giocavano con i miei capelli. Quanto mi manca tutto di lei. E quanto vorrei che quelle due pallottole mi avessero ucciso veramente. Sia per non dover sopportare ogni giorno tutto questo strazio, ma anche, e soprattutto, per il fatto di essere stato salvato da colui che vuole ucciderla. Sbuffo, nascondendomi il viso dietro alle mani. «Ho visto Aria scappare via come se la stessero inseguendo un branco di leoni affamati.». Alzo lo sguardo verso di Luke. «Credo che la situazione mi stia sfuggendo di mano» ammetto a bassa voce.
«Me ne sono reso conto.» Si siede accanto a me. «Forse Connor è la cosa migliore che le potesse capitare» mi fa notare con tono gentile. Lo fulmino con lo sguardo. «Tu stesso, prima di partire, mi hai detto che non saresti stato così egoista. Che avresti sopportato di vederla accanto ad un altro.». Ancora una volta lo guardo male. «Vorrei vedere te al mio posto!» Esclamo innervosito. «Lo so quello che ho detto e lo pensavo veramente. Lo penso veramente anche adesso. Il fatto è che...», conclude lui la frase al posto mio: «Il fatto è che è più facile a dirlo che a farlo?». Annuisco. «Farlo è letteralmente impossibile. Mi manda fuori di testa sapere che un altro può avere la donna che amo.». Il mio amico mi mette una mano sulla spalla. «Mi dispiace.» Sussurra.
«Sì, dispiace anche a me.» Mi alzo in piedi. Il fatto che dispiaccia a tutti non cambierà i fatti. «Vado a casa. Ci vediamo domani.» Raccolgo camicia e giacca e dopo averle indossate, vado via. In macchina, chiamo Aiden. Nonostante Luke sappia la verità, Aiden è l'unico che riesce a capirmi. Magari parlare un po' con lui mi distrarrà. «Hey, fratello!» Mi risponde subito. «Ti va un bourbon a casa mia?» Vado subito al dunque. Momento di silenzio. «Ci sei?» Sposto il cellulare dall'orecchio per vedere se la chiamata è ancora in corso. «Ehm, non posso.». In una situazione normale, avrei lasciato perdere, ma il suo tono mi stranizza.
«Devi per caso nascondere un cadavere?». Dall'altro capo proviene una risata nervosa. Se non fosse per il fatto che lo conosco meglio delle mie stesse tasche, prenderei seriamente l'ipotesi del cadavere. Ma dato che lo conosco bene e so che non farebbe male ad una mosca, e so anche che è incapace di mantenere un segreto, capisco subito che sta cercando di omettere qualche informazione. e chissà perché, tutto mi riporta ad aria e Connor. «State per fare un appuntamento a quattro?». «Sì.» Risponde semplicemente.
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Darkness and Flames
Storie d'amoreE se il tuo "nuovo inizio" fosse in realtà il punto di ripresa da dove tutto si era interrotto? È proprio quello che succede ad Aria, giovane donna ambiziosa che ama avere il pieno controllo della sua vita. Controllo che è, però, destinata a perdere...