55. Addio o arrivederci?

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David's Pov
«A domani.» saluta i nostri amici. È ancora piuttosto scossa, ma lo maschera bene.
Si allontana al fianco di Leyla, passandomi accanto e rivolgendomi una lunga occhiata. Posso vedere i mille pensieri che si affollano nella sua testa confusa. La mia reazione le avrò dato tanto da pensare. Si starà chiedendo il motivo per cui l'ho definita la mia ragazza, se provo ancora qualcosa per lei, cosa c'è sotto alla mia scenata. Mi maledico mentalmente. Con la mia stupida reazione, ho rischiato di rendere vano tutti i miei sacrifici, tutte le nostre sofferenze. Avrei dovuto allontanarlo e basta, senza dire o fare altro.

Ricambio il suo sguardo, dipingendomi in volto una fredda maschera di pura indifferenza. Posso vedere il colore azzurro dei suoi occhi spegnersi. Distoglie lo sguardo e prosegue dritto per la sua strada. Inalo l'ultima scia di profumo che mi arriva alle narici, consapevole che non la sentirò più per chissà quanto tempo.
La guardo allontanarsi, fin quando scompare definitivamente dal mio campo visivo.

Mi volto verso i miei amici, radunati in una sorta di cerchio a un metro da me. Parlano tra di loro, ignorandomi del tutto. Richiamo la loro attenzione schiarendomi la voce.
«Devo dirvi una cosa» annuncio.
Rimangono in totale silenzio, aspettando che sia io a proseguire.
«Sto per partire per una missione in Europa.»
Tutti aggrottano le sopracciglia.
«Da solo?» Domanda Hayley.
«Sì.»
«Ma siamo una squadra, la missione di uno di noi è la missione di tutti.» Interviene Aiden.

«Luke ha solo bisogno uno di noi e mi ha ritenuto il più idoneo.» Mento. Non posso dire loro che devo assolutamente allontanarmi da Aria.
«Di che tipo di missione si tratta?» Indaga Hayley, che tra tutti sembra quella più dubbiosa.
«Mi dirà i particolari una volta arrivato a destinazione.» Spiego, poi mi rivolgo ad Aiden: «Occupati dell'azienda in mia assenza.»
È quello che facciamo di solito. Quando sono lontano, lui si impegna a portare avanti gli affari, tenendomi aggiornato su tutto.
Fa di sì con la testa. Vorrebbe aggiungere dell'altro, ma è troppo arrabbiato con me. Lo sono tutti.

«Bene, allora io vado.» Parlo dopo qualche breve secondo di silenzio in cui nessuno sapeva come comportarsi. È ovvio che non ci saranno addii e saluti vari.
Giro sui tacchi e mi allontano, percorrendo la stessa strada di Aria.
«David!» Mi chiama James.
Lo guardo, giusto il tempo per sentirgli dire: «Stai attento.»
Gli altri annuiscono, come per unirsi alle parole di lui.
«Come sempre.» Porto le mani dentro alle tasche dei pantaloni e continuo ad avanzare, mettendo distanza tra di noi.

*****
«Ecco il nostro eroe!» Dice a mo' di saluto il capo della base, quando faccio il mio ingresso nel suo studio. Vado a sedermi sulla sedia di fronte a lui, aspettando un suo rapporto.
Dal cassetto della scrivania, estrae un fascicolo abbastanza spesso. Lo sfoglio velocemente, mentre lo ascolto.
«C'è tutto quello che devi sapere sulle missioni che ti aspettano. Penso che durante il volo avrai abbastanza tempo per leggerlo e studiarlo come si deve.»
Annuisco, richiudendo le tante pagine affollate di foto, documenti, post-it per informazioni aggiuntive e schede su schede con i piani da svolgere e di chi e cosa occuparmi per portarli a termine.

«Sei ancora sicuro di volerlo fare? Non sei stato tu la mia prima scelta perché ho bisogno delle tue conoscenze qui con me, posso trovare qualcun altro, se hai cambiato idea.»
«No, non c'è bisogno. Ho preso la mia decisione.» Affermo con parole schiette, senza nessuna emozione. Mi alzo in piedi e lo guardo mentre fa lo stesso e mi si avvicina per salutarci.

«Ti chiedo solo un favore»
«Chiedi quello che vuoi.»
«Proteggi Aria da tutto e tutti.»
Il suo viso si illumina. «Sono compresi anche tutti i bei ragazzi che decideranno di parlarle?»
Mi fa ridere, anche se non del tutto spensieratamente.
«Ti direi di sì, ma no. Ho chiuso la nostra storia, non posso essere così egoista. Proteggila solo da quel pazzo di mio fratello. I miei uomini continueranno a tenerla sott'occhio a sua insaputa.»
Annuisce. «Puoi stare tranquillo, avrò sempre cura di lei. Anche se non me l'avessi ricordato.»
Lo so bene, ma non potevo andarmene senza dirglielo.

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