22. Rivelazioni

723 53 31
                                    

Quando mi sveglio, ci metto un po' a ricordare dove mi trovo. David, che ha dormito accanto a me per tutto il tempo, adesso è seduto sulla sedia accanto al letto. Il computer sulle gambe e digita velocemente con aria concentrata. Sempre a lavorare, mai che si prende un attimo di pausa. I giorni in cui sono stata a casa sua, quando la mattina arrivavo in cucina per la colazione, lo trovavo seduto a tavola con il computer davanti, per lavoro.

<<Buongiorno>> lo saluto. Rispetto a ieri, la mia voce sembra meno debole. Alza lo sguardo dallo schermo e mi sorride. <<Buongiorno>> toglie il computer e viene ad aiutarmi per mettermi seduta. Sistema anche i cuscini dietro alla schiena. <<Grazie>>

<<Come stai oggi?>>
Faccio una piccola smorfia. <<Come se qualcuno si fosse divertito a passarmi sopra con un treno>>
<<Mi-mi dispiace tanto>> abbassa gli occhi.
<<Non è colpa tua. L'unico colpevole è stato l'uomo che guidava quella macchina>>

Dalla tristezza passa alla rabbia. <<È scappato. La polizia sta cercando di risalire al numero della targa, ma le telecamere del posto erano spente>> mi informa. <<Spero solo che non faccia altri casini. Qualcuno può anche non essere fortunato come lo sono stata io>> dico con una punta di tristezza.

<<E tua madre?>>
Un'altra smorfia. Penso subito al peggio, ma ben presto le sue parole mi fanno ricredere. <<Sta bene, grazie a te>>
Sorrido.
<<Anche se non lo meriterebbe>> aggiunge. Aggrotto le sopracciglia. Non può pensarlo veramente. Alla fine, abbiamo solo avuto qualche battibecco.

<<Abbiamo solo litigato qualche volta. Non puoi pensare una cosa del genere>>
E allora mi spiega tutto. Di come abbia dato il "merito" a Claire. <<Ecco perché nessuno è venuto a trovarti. Pensavamo tutti che fosse stata Claire. Non avevamo idea che tu fossi a pochi metri di distanza>>

Beh, questo non me lo aspettavo di certo. Non pensavo che fosse una persona così cattiva. <<Sono così mortificato. Provo vergogna per lei>>
Scuoto la testa. <<Non pensarci più>> dico semplicemente. L'ultima cosa che voglio è mettermi a discutere di sua madre. Voglio dimenticare tutto. Non merita neanche il tempo che le dedico pensandola.

<<Credo che il secondo nome di Claire sia "Onestà". O anche "Bugiarda">> con il primo nomignolo sono puramente ironica.
Si rabbuia. Certo, sto parlando della sua bella ragazza per cui mi ha allontanata al brunch dell'altro giorno. Mi irrigidisco, anche se cerco di non darlo a vedere e smetto di parlare.

<<Non avrei mai pensato che fosse in grado di una cosa simile. Non glielo perdonerò facilmente>> le sue parole mi lasciano stupita. Pensavo che si fosse infastidito per come stavo parlando di lei. Adesso mi sento in colpa.

Il rumore di qualcuno che bussa alla porta riempie la stanza. Mi guarda, cercando il mio consenso con gli occhi, dopodiché fa entrare chiunque sia dall'altra parte della porta. La stanza si riempie di tutti i nostri amici: Leyla, Aiden, Derek, Eleanor, James, Hayley e Christian.

Le ragazze hanno entrambe le mani occupate da mazzi di fiori stupendi. Christian e James portano dei palloncini di tutte le forme e colori con su scritto "Buona guarigione". E infine Aiden e Derek con bicchieri, ripieni di non so cosa, e ciambelle ricoperte di glassa al cioccolato.

Insieme a loro arriva anche tanta allegria e un po' di baccano in più. <<Come sta la nostra eroina preferita?>> chiede subito Leyla, venendo ad abbracciarmi con attenzione. <<Bene>> mento un po'. A turno vengono ad abbracciarmi tutti. Sono così teneri ed io così emozionata.

Darkness and FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora