Il giorno dopo mi sveglia la suoneria del cellulare. È presto, decisamente troppo presto per rispondere. Mi rigiro nel letto e cerco di ignorare quel fastidiassimo rumore. <<Aria, spegni quell'affare>> biascica una Leyla assonnata. Con ancora gli occhi chiusi, cerco di trovare il cellulare. Non ci riesco, acchiappo solo l'aria.
Accanto a me, Leyla sbruffa e si gira su un fianco, nascondendo la testa sotto al cuscino. A quel punto mi metto a sedere e afferrò il cellulare. Rispondo senza neanche guardare chi sia. <<Pronto?>> e accompagno le mie parole con un sonoro sbadiglio. Che finezza!
<<Aria Cooper, io ti uccido, uno di questi giorni>> urla mia zia dall'altro capo. Sgrano gli occhi. Cavolo! <<Zietta>> rispondo nervosamente. Nel frattempo scalcio via le coperte e salto giù dal letto. <<Zietta un corno!>>
Sono nei guai. Mi affretto ad uscire dalla stanza per far dormire ancora un po' la mia amica.<<Posso spiegarti tutto>> cerco di farla calmare.
<<Non è che puoi, tu devi spiegarmi tutto>> continua a sbraitare. <<Come è possibile che scopra tutto tramite i giornali? Devi raccontarmi le cose importanti, non puoi semplicemente ometterle. Sei stata investita da un'auto e non me lo dici? Come ti viene in mente? E ieri non hai riposto alle mie chiamate per tutto il giorno. Perché?>><<Zia, fa un bel respiro e prendi aria>> se non l'avessi interrotta, avrebbe continuato per un'altra mezz'ora. <<Parla!>> strilla. Questa volta sono costretta ad allontanare il cellulare dell'orecchio. <<Va bene, ma non urlare. Sto diventato sorda>>
<<A me prendono gli infarti quando scopro dai giornali che ti frequenti col tuo capo, che vi sposate e che una macchina ti ha presa in pieno>>Decido di non rispondere e passare direttamente alle spiegazioni. <<Ieri non ti ho risposto perché sono stata molto impegnata. Se segui così tanto i giornali, avrai visto che ci sono stati problemi in azienda>>
<<Non cambiare discorso. Un secondo per rispondere l'avresti potuto trovare>>
E su questo non ha torto. <<Comunque, va avanti>> mi esorta.<<Non ti ho voluto dire niente perché non volevo farti preoccupare. I giornali hanno ingigantito la notizia, ma io sto bene. Mi sembrava stupido doverti far preoccupare per nulla>>
<<Però non ci hai pensato un secondo a farmi preoccupare non rispondendo al cellulare. A questo punto mi immagino di tutto, quando non rispondi alle mie chiamate>><<Non essere sciocca! Perché mai dovresti immaginarti di tutto?>>
<<Perché da quando sei a San Francisco non ti riconosco più, e neanche tuo zio. Prima ci dicevi tutto, saremmo stati i primi a sapere notizie così importanti, adesso siamo gli ultimi. E non ci vuoi neanche dare delle giuste spiegazioni>>
Mi si spezza il cuore. Non meritano questo trattamento da parte mia.Il fatto è che sto perdendo il controllo di tutto. Non riesco più a gestire la mia vita. Ogni giorno mi sveglio senza sapere che mi potrebbe accadere di tutto. Se riuscissi a calcolare di nuovo ogni mia mossa, riuscirei a tenerli più informati. Magari dovrei aggiungere qualche piccola bugia, ma almeno non verrebbero a sapere le cose tramite i giornali. Mi metto nei loro panni e li capisco, anche a me non farebbe piacere scoprire notizie così importanti tramite una prima pagina.
La discussione fra di noi va per le lunghe. Parlo anche con mio zio, che l'ha presa male, ma comunque una reazione migliore di quella di mia zia. Ad un certo punto, con lei, sembra che le cose stiano andando per il verso giusto. Stavo giusto pensando che ormai avevamo chiarito, ma siamo finite per litigare. Non ha più voluto sentire ragioni e ha riattaccato. Ho preferito non richiamarla subito. Conosco mia zia e so che ha bisogno di un po' di tempo per sbollire la rabbia. Più tardi la chiamerò e cercherò di rimediare a questo casino. Certo che anche le relazioni familiari sono difficili a distanza.
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Darkness and Flames
RomantikE se il tuo "nuovo inizio" fosse in realtà il punto di ripresa da dove tutto si era interrotto? È proprio quello che succede ad Aria, giovane donna ambiziosa che ama avere il pieno controllo della sua vita. Controllo che è, però, destinata a perdere...