34. Annunci improvvisi

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Tornati a San Francisco, tutto va a rotoli, perdiamo definitivamente il controllo della situazione. Scesi dall'aereo, abbiamo trovato una folla di giornalisti ad attenderci. Siamo stati lontani dagli obbiettavi delle loro fotocamere per tre lunghi giorni. Giorni in cui ne sono successe di tutti i colori, almeno per me. Ma, per loro, è solo una la notizia veramente importante che merita di essere sbattuta in prima pagina: l'annuncio del mio tradimento.

Non so come facessero a sapere del nostro arrivo a San Francisco, fatto sta che si trovavano lì per cercare delle risposte. Erano in centinaia ed erano tutti intendi a portare a termine il loro compito. Non immaginavamo che avremmo trovato un tale casino, infatti, David è stato costretto a chiamare la sicurezza, che ci ha aiutati a scendere dall'aereo. Ci hanno protetti da quei leoni furiosi, che a breve ci saltavano addosso, e a salire in macchina in tutta tranquillità. In quel momento ho capito cosa provano le persone famose quando sono accerchiate da fan che farebbero di tutto per toccare i loro idoli e averli vicino. Superato il primo ostacolo, siamo stati "scortati" a casa di David, in cui regna la pace, per fortuna.

I suoi uomini stanno già circondando la casa, nel caso dovesse arrivare qualche giornalista o paparazzo di troppo. Purtroppo, non si può dire lo stesso del palazzo in cui vivo, che è stato già accerchiato. Gli uomini della sicurezza che stanno per arrivare lì non avranno un lavoro facile. Quella gente ha un solo desiderio: trovarmi e farsi rilasciare qualche intervista.

Ma, dato che non hanno potuto avere risposte dai diretti interessati, hanno tratto le loro somme da soli. Non ero truccata quando siamo scesi dall'aereo, quindi i lividi erano ben viabili a tutti. Adesso, ogni articolo cita:

David Carter ha picchiato la sua fidanzata dopo aver scoperto di essere stato tradito?

E sotto c'è la mia faccia piena di lividi.

David ha subito dato di matto, schifato da quello che i giornalisti stanno scrivendo. Fa avanti e indietro per il salotto, dove ci siamo accomodati, e sbraita al telefono con tutti i suoi avvocati. Urla anche contro Claire, le dice di cercare di risolvere questa faccenda o dirà addio al suo lavoro. Non penso che dica sul serio, ma fa comunque capire quando sia incavolato nero. Insieme a lui, lo sono anche io.

Un conto è calunniare me, un altro è farlo con David. Non accetto che dicano delle simili stronzate su di lui. Non farebbe mai e poi mai una cosa del genere e lo devono sapere tutti. La sua reputazione non può essere intaccata in questo modo. Anche perché, lui deve mantenere un profilo ancora più pulito con un'intera azienda sulle sue spalle.

La notizia è arrivata anche a Seattle. I miei zii ci hanno chiamati subito dopo averla letta. Questa volta non per chiedermi spiegazioni, dato che già sapevano, ma per accertarsi che stessimo bene.

<<Voglio una scorta in aeroporto fra un'ora>> ordina David al telefono. Si sta occupando anche dell'arrivo di Leyla, che sarà fra un'ora, appunto. Dato che sapevano del nostro arrivo, è probabile che sappiano anche quello della mia amica, quindi è meglio non lasciarsi trovate impreparati. Chissà se anche lei ha visto le ultime notizie.

Non le ho ancora detto niente di quello che è capitato negli ultimi giorni. Non sa della missione non andata del tutto bene, non sa della verità che ho scoperto da Luke, che sono volata a Seattle per cercare conferme e non sa del perché sia uscita la notizia del tradimento. Non le ho voluto dire nulla per non turbarla con tutti i miei problemi. È partita per schiarirsi le idee, per pensare a cosa fare della sua relazione, non aveva bisogno di occuparsi anche della matassa che è diventata la mia vita.

Dopo un'ora di fare avanti e indietro col telefono all'orecchio, Carter si lascia cadere sul divano, proprio accanto a me. Vedo le sue spalle tese e, istintivamente, mi posiziono dietro di lui per massaggiargliele. <<Grazie>> sembra sorpreso. Rimaniamo in silenzio per i prossimi minuti, fin quando non trovo la soluzione perfetta. Perché non ci abbiamo pensato subito? È l'unica cosa da fare per smentire tutto.

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