David's Pov
Mi ritrovo in una stanza buia e fredda. Non vedo assolutamente niente e ciò mi rende altamente nervoso, tanto da mantenere una postura rigida, pronto ad agire se ce ne fosse bisogno. Ho come un brutto presentimento che non riesco a spiegarmi.
"Dove sono?" "Come sono arrivato in questo posto?" sono le uniche domande che mi ronzano in testa.Prima di poterci capire qualcosa, si accende una soffusa luce sul pavimento, come ad indicarmi un percorso da seguire. Dato che è, praticamente, l'unica cosa che posso fare, cammino nella direzione che mi viene indicata. Anche se attorno a me continua ad esserci un'oscurità impenetrabile, percepisco un cambiamento. Sono piombato in un'altra stanza. Qui l'aria è completamente gelida, tanto da pizzicarmi le guance, e anche un po' viziata. Continuo a chiedermi dove sono e come ci sono arrivato. Non ho nessun ricordo di quello che è successo.
Di colpo si accendono delle luci, ed io mi ritrovo in una sala spoglia e grigia. Poco distanti da me, al centro della stanza, vi sono allineate una serie di barelle in ferro. Di tutte, un'unica è quella che sembra occupata da qualcuno. Solo a questo punto le idee iniziano a prendere una forma concreta e credo di capire dove mi trovo: sono in un obitorio. Mi guardo attorno con orrore, ma qualcosa mi spinge ad avvicinarmi a quello che penso sia un cadavere. Non è il tipo di curiosità che si ha quando si vede un'incidente e non si può fare a meno di guardare, è qualcosa di più forte, come una calamita che attira la sua metà.
Procedo a passi lenti e incerti. In questa stanza così grigia e silenziosa, rimbomba il frenetico ritmo del mio cuore. Solo un passo mi separa dal vedere il viso del cadavere. Deglutisco e respiro profondamente per ripescare un po' di coraggio, dopodiché faccio quell'ultimo passo. Rimango impietrito, poi inizio a tremare come una foglia. No. No. No.
Aria è distesa sulla barella, un lenzuolo bianco la ricopre fin sopra al petto, lasciando ben visibile il viso e il collo. È pallida come la morte, i capelli le ricadono sulle spalle e sembrano spenti, non hanno più quel loro colore lucente. Gli occhi, che non vedranno mai più la luce del sole, sono chiusi e immobili. Le labbra, solitamente incurvate sempre in un sorriso, adesso sono leggermente dischiuse.
Inizio a piangere. No. No. No. Com'è potuto succedere? Le prendo il viso fra le mani ed è come se prendessi una scossa. È così fredda e non me l'aspettavo. Mi abbasso verso il suo viso, ma quando la mia fronte tocca la sua, inizio a sentire qualcosa di caldo. Speranzoso che possa essere lei che riprende vita, mi stacco per poterla guardare meglio. Inorridisco una seconda volta.
Non era vita quella che si stava diffondendo in lei, ma sangue. Tanto, tanto sangue. Ha la gola tagliata, il viso gonfio e pieno di lividi. C'è sangue ovunque: sul viso, sul collo, sulle mani, nel lenzuolo. È come se l'avessero uccisa nel peggiore dei modi. Del suo sonno tranquillo di poco fa non c'è più traccia. Adesso, nel suo volto immobile, si riflette la paura che ha provato prima che le fosse inflitto tutto questo.
Sono anche io pieno di sangue. Dalle mani al viso e ai vestiti. Indietreggio spaventato e poi mi sveglio. Sono a casa mia, nella mia camera da letto e sono sdraiato sopra di esso. Prendo dei profondi respiri per calmarmi. Era solo un sogno. Solo un terribile sogno. Lentamente, sembra che il cuore mi si stabilizzi. Mi giro su un fianco, cercando di rimettermi a dormire, ma sobbalzo alla vista di Aria accanto a me.
Non era a casa sua? La guardo bene e mi accorgo di qualcosa di estremamente spaventoso. Il suo petto non si alza e si abbassa più. È immobile, non respira. Salto a sedere la prendo fra le mie braccia.
«Aria, svegliati!» la scuoto. Niente.
«Aria!» urlo più forte e le do dei piccoli colpi sulle guance, per cercare di risvegliarla. Di nuovo niente.«Aria!» piango il suo nome. Sono in preda ai singhiozzi. Non può essere, non può essere.
«Aria, svegliati, non puoi lasciarmi» la chiamo fra le lacrime, che cadono sul suo viso perfetto.
«Aria» ripeto il suo nome con dolore. La abbraccio forte e non sento il suo cuore battere. Non sento il suo respiro solleticarmi il collo.
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Darkness and Flames
RomanceE se il tuo "nuovo inizio" fosse in realtà il punto di ripresa da dove tutto si era interrotto? È proprio quello che succede ad Aria, giovane donna ambiziosa che ama avere il pieno controllo della sua vita. Controllo che è, però, destinata a perdere...