32. Panna e cioccolata

635 60 19
                                    

Aria's Pov

Mi guarda come se la mia faccia fosse improvvisamente sottosopra. <<Aria, ma cosa stai dicendo? Di cosa parli?>> sembra scioccato. <<Proprio quello che hai capito, David. Voglio vendetta>> scandisco bene ogni parola. <<Vuoi ucciderli?>> sembra non credere alle sue parole.

Rabbrividisco a quelle parole. A lui posso sembrare una pazza in questo momento, ma sono sempre io. La stessa Aria, solo con tanta rabbia in più. Non so cosa rispondergli. Ho pensato alla vendetta, ho preso in considerazione questo lato e non sono ancora arrivata ad una risposta certa. Non so in quale modo, ma voglio vendicarmi.

<<Io-io non lo so>> ammetto, abbassando le spalle. <<Non so più cosa voglio, non so più chi sono! Sono Aria Cooper o Elèna Clark? A questo punto non sono più nessuna delle due!>> e scoppio in lacrime. Un pianto soffocante, che mi toglie tutte le forze. David, di fronte a me, stringe le labbra in una sottilissima linea rosea. Finalmente si lancia verso di me e mi abbracci. Mi stringe forte al suo petto, nascondendomi fra le sue grandi e possenti braccia. La mia testa appoggiata sul suo petto che si muove a ritmo del suo respiro, che non è regolare in questo momento.

Sta molto attento a non schiacciarmi troppo per non farmi male. Proprio come avevo pensato questa mattina, il suo abbraccio è un tocca sana. Sembra far guarire ogni mia ferita, sia esterna che interna. Mi beo del suo profumo che mi rilassa all'istante. Sono a Seattle, in quella che è stata sempre casa mia, ma le sue braccia hanno un significato di casa più intenso e profondo.

Si stacca dall'abbraccio in modo da guardarmi negli occhi. <<Tu sei tu! Puoi chiamarti Aria come puoi chiamarti Elèna, ma ciò non cambierà niente. Resterai sempre la stessa persona, la stessa ragazza che non sa chiudere la bocca quando dovrebbe>> fa un tenero sorriso. <<La stessa ragazza forte, coraggiosa e determinata, quanto dolce, impulsiva e divertente. Meravigliosa sia dentro che fuori, che si fa in mille pezzi per le persone che ama. Quella che senza conoscermi ha accettato di buttarsi nel mio folle piano, che si è ciecamente fidata di me. Tu che hai creduto in me quando tutti avevano smesso di farlo, persino io stesso>> fa un discorso molto simile a quello che gli ho fatto io non tanto tempo fa. Una settimana, a dire il vero. Sembra passato molto più tempo da allora. In soli sette giorni sono successe tante, troppe cose.

Mi prende una mano e me la porta sul mio petto, all'altezza del cuore. <<Quello che c'è qua dentro non è dovuto al tuo nome ma alla persona che sei>>
Mi si inumidiscono gli occhi alle sue parole. Non avrei mai pensato che ci saremmo ritrovati a fare un discorso simile ad una settimana di distanza. Un discorso simile per me. Io che ero sicura di ciò che ero. Anzi, di ciò che sono. Le parole che gli ho detto quel giorno al prato le pensavo veramente. Sentendomele ripetere di nuovo, ho tornato a crederci.

<<Grazie>>
Sorride e mi accarezza una guancia.
<<Avevo proprio bisogno di queste parole>>
<<Lo so. Per questo te le ho ricordate>>
<<Grazie>> ritorno a ripetere. Mi abbraccia di nuovo. Rimaniamo stretti l'uno all'altra senza dire più niente. Nessuna parola, solo i nostri respiri che si mischiano, le mie lacrime che ritornano a versarsi sulla sua maglietta.

Rimaniamo fermi, immobili. Ad un certo punto, David mi lascia un bacio fra i capelli. Sorrido contro il suo petto. Cavolo, quanto sono innamorata! In questo folle momento è l'unico che voglio accanto. E, allo stesso tempo, è l'unico con cui voglio ancora continuare a litigare. Quando ci stacchiamo, riprende l'altro punti della mia conversazione di poco fa. <<Io ti aiuterò. Sarà difficile, ma ti aiuterò>> mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Non so se sono capace di uccidere delle persone>> sussurro senza riuscire più a guardarlo negli occhi. Penserà che sono una persona spregevole solo per averlo pensato. Oppure una codarda per non essere riuscita a trovare il coraggio per farlo. Scuote la testa. <<Non dobbiamo uccidere nessuno>> dice come prima cosa. <<Ci vendicheremo in un altro modo>>
Lo ascolto attentamente.
<<Cercheremo di infiltrarci e di scovare tutti i loro segreti. Li sbatteremo in prigione, dove dovrebbero stare già da anni>>
Annuisco più tranquilla, ma non dura tanto. La spensieratezza si dissolve con i nuovi pensieri che mi iniziano a tormentare la testa.

Darkness and FlamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora