Luci artificiali

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-Mojto? Gin? Vodka? Scotch?-

Osservo il ragazzo un attimo confusa, incapace di decidere.

-Non sono mai stata una gran bevitrice sinceramente. Le poche volte che sono finita per essere ubriaca si trattava di birra del discount da quattro soldi...-

-Oh beh, allora lasciati consigliare dal migliore.-

Mentre Damon si accinge ad ordinare mi guardo intorno, stupita dal locale piuttosto figo dove mi ha portato.
Si tratta di una sottospecie di club, ma é volgare, anzi. Tutto appare come estremamente lussuoso ed esclusivo, tipico dei ricchi figli di papà.

-Allora, Alexis...- esordisce il ragazzo, dopo aver discusso qualche minuto con il barista, il quale sembra conoscere perfettamente.

Mi fissa con aria sicura, i gomiti appoggiati sul tavolo e la cravatta leggermente allentata.

-Parlami di te...- 

-Non siamo mica ad un colloquio di lavoro.-

-Non vorrei spaventarti, ma tante ragazze ambiscono al tuo attuale posto...-

-Ossia ?-

-Beh, quello a cui sei seduta, in uno dei migliori club della città, in mia compagnia...-

Faccio roteare gli occhi al cielo; un ennesimo egocentrico? Ne faccio volentieri a meno.

-Vola basso, che in alto volano schiaffi.-

-Ehi Delany, perbacco, cerca di contenerti.-

Lo guardo storto mentre mi rivolge un sorriso a trentadue denti.

Nel frattempo le nostre ordinazioni arrivano. Prendo il primo shottino che mi capita a tiro e lo butto giù, senza preoccuparmi troppo di quello che vi sia dentro.
So per certo di dovermi sciogliere un po' prima di sentirmi totalmente a mio agio, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni di Rodrick.
In fondo l'ironia di Damon è piuttosto affascinante e lui, tutto sommato, è un ragazzo a modo e garbato.
Il problema siamo io ed i miei pensieri, mi sento rigida come uno stoccafisso.

-Alexis, era il mio quello...- esclama Damon, prima che io possa fermarmi.

-Va beh che ti cambia, sono uguali- rispondo, indicando noncurante il bicchierino ancora posato sul tavolo.

Ok, ora sto diventando decisamente irritante.

-Voglio dire...scusami, non pensavo fossero due bevande diverse...-

Il ragazzo storce il naso, leggermente infastidito ma subito dopo mi stringe lievemente un braccio attorno alle spalle, come per farmi capire che è tutto ok. 

-Mi tocca rimandare indietro il liquore meno forte dei due per la tua scarsa conoscenza alcolica, Delany. Volevo farti iniziare con qualcosa di soft; vederti ballare scatenata sul bancone, per quanto mi piaceresti, non rientra attualmente nei miei piani.- e, detto ciò, spinge il bicchiere verso il fondo del tavolo.

-Fa talmente schifo da rifiutarlo?.-

-Sono solo abituato a roba più...diciamo "rigenerante".- mi risponde, con un sorriso.

Lo osservo attentamente, cercando di capire come mai quella bellissima serie di denti bianchissimi non mi pare creare un'espressione del tutto sincera.

-Ehm, sei certo che vada tutto bene?-

-Assolutamente sì, tranquilla, ho solo meno voglia di bere. Preferisco essere del tutto lucido nel rapportarmi ad una meraviglia come te.- esclama, ricomponendosi subito e riacquisendo la sua aria borghese ed elegante.

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