Le cose di cui sono sicura

2.2K 165 73
                                    

Di tante cose non sono certa.
Per esempio, i pinguini hanno le ginocchia?
Chi ha deciso che la parola "libro" debba stare ad indicare proprio quell'oggetto che tanto amiamo io e Josephine? Per quale motivo non dovrebbe significare...che ne so...motosega?!
Perchè un essere umano di sesso maschile spesso avrebbe la facoltà di uscire senza problemi con tutte le ragazze del mondo, venendo considerato uno strafigo, mentre, se lo facesse una ragazza, questa diventerebbe automaticamente una poco di buono?

Insomma, sono una di quelle persone che la notte, invece dormire, rimane sveglia a fissare il soffitto interrogandosi su simili dubbi amletici.
Ma, in questo momento, c'è qualcosa di cui sono assolutamente sicura.
No, non si tratta delle stupidità umana, anche se non la considero poi un'ipotesi così trascurabile, mio caro ed odiato Einstein.

Sto parlando del fatto che questo non possa certamente essere il mezzo-sgabuzzino indicatomi dal signor Anderson.
Eppure, nonostante il mio scarsissimo senso dell'orientamento, questa volta ho seguito le istruzioni alla lettera per arrivarci!
Stiamo parlando di una stanza grande quanto l'atrio della nostra scuola, piena di oggetti accatastati e di ogni varietà.
Eppure, visto da fuori, questo posto non sembra poi così grande...

Gironzolo intorno, cercando qualcosa che mi  permetta di togliere questi abiti ormai fradici.
Terminata la mia esplorazione valuto di avere due principali possibilità.
Un paio di jeans fin troppo attillati abbinati ad un maglioncino rosa impolverato, ed uno stand di vestiti, i quali sembrano provenire direttamente da uno spettacolo teatrale.
Opto, ovviamente, di compiere la seconda scelta.
Frugo tra indumenti, cercando qualcosa che sia della mia taglia: alla fine la scelta ricade su un abito giallo a maniche corte, lungo fino ai piedi e leggermente aderente sulla vita.
Lo indosso, rimirandomi nello specchio crepato appoggiato alla parete ed infilandomici sopra il maglione rosa di prima, nel tentativo di non morire congelata. Trovo delle stupende scarpe da ginnastica viola in un baule e decido di metterle nonostante mi stiano un po' strette.
Sono troppo originali per lasciarmele scappare.
Lascio i miei abiti bagnati su una sedia ed esco dal magico sgabuzzino, avviandomi raggiante verso la sala e già pregustando di far infuriare Anderson a causa, come al solito, del suo pessimo senso dell'umorismo. Ma, prima che possa esibirmi nella mia "sfilata trionfale" percepisco che un discorso molto interessante sembra essere in corso tra il ragazzo ed il suo papino. Lascio ricadere i capelli ancora mezzi bagnati sulla spalle, dimenticando completamente che stessi per legarli.
Mi nascondo quindi dietro lo stipite, drizzando le orecchie e restando in ascolto.

-Cazzo papà, ti avevo detto di non dire una parola!-

-Rod, me ne sono scordato. Mi è venuto naturale darle delle spiegazioni. In fondo l'hai lasciata ad aspettare per più di mezz'ora...-

-Ok, ok. Ma ne abbiamo già parlato. Tieni la bocca chiusa su questo argomento.-

-Figliolo, mi credi così stupido? La ragazza non saprà nulla del tuo amico El...-

-PAPÁ, FA SILENZIO!-

-Ma è andata nel retro!-

-Tu non la conosci. Quella è capace delle stramberie più impossibili...-

Alzo gli occhi al cielo, annotandomi mentalmente di chiedergli quando la smetterà di apostrofarmi con questi insulti così banali.
Aspetto ancora un po' prima di fare la mia entrata in scena, od il fatto che stessi origliando sembrerà palese.
Decido di uscire allo scoperto solo quando vedo l'uomo andarsene dal locale, con un sorrisone angelico sulle labbra e giusto un paio di domande da rivolgere al mio amato collega.

-Allora Rodrickino del mio cuore, ci diamo alle pulizie a quanto vedo...-

Il ragazzo alza gli occhi dal cellulare, osservandomi per un momento.
Li riabbassa subito dopo, per poi rialzarli nuovamente di scatto dopo aver realizzato quello che indosso. Come prevedibile, mi fissa con la sua solita aria scocciata.

A Strange GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora